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Zelensky a Roma: vedrà Mattarella, Meloni e il Papa

Blitz del presidente ucraino in Italia. Missione di pace della Cina a Kiev e Mosca ma anche in altre capitali europee

Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, dovrebbe incontrare la premier Giorgia Meloni a Roma domenica 14 maggio. Non solo. È possibile che sabato 13 maggio faccia visita a Papa Francesco.

Sarebbe invece già certa la visita di Zelensky al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sabato 13 maggio. Lo riporta l’Adnkronos. Inutile aggiungere che c’è riserbo sul programma del passaggio del presidente dell’Ucraina al Quirinale per ragioni di sicurezza.

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Volodymyr Zelensky. Foto Ansa/Epa Stefan Franko

Zelensky dal Papa

La visita fra Zelensky e Meloni è in via di definizione. Da diverse fonti qualificate internazionali si è appreso di una serie di visite del presidente dell’Ucraina in guerra in alcuni paesi europei, nei prossimi giorni. Zelensky è stato a Helsinki, in Finlandia, e all’Aia, nei Paesi Bassi. Nei prossimi giorni, come annunciato dai media tedeschi, sarà a Berlino per incontrare il cancelliere Scholz e il presidente Steinmeier. In questo programma si inserirà l’incontro a Roma, con Mattarella. Ma è chiaro che a quel punto è altamente probabile che Zelensky incontri anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.

È inoltre “possibile che il Papa incontri il presidente ucraino nella giornata di sabato 13 maggio“. Lo dicono fonti vaticane all’Ansa, rispondendo in merito alle indiscrezioni sulla visita lampo a Roma di Volodymyr Zelensky. Si tratta al momento solo di un’ipotesi e non ci sono dunque conferme ufficiali sull’ora e sul luogo di questo eventuale incontro. Francesco ha però ricevuto il premier ucraino Denys Shmyhal un paio di settimane fa mentre aveva ricevuto Zelensky prima della guerra, nel febbraio 2020.

La Cina e la pace in Ucraina

Riguardo a Zelensky, a Putin e alla guerra in Ucraina che l’invasione della Russia ha scatenato da quasi 15 mesi, la Cina si dice pronta a svolgere un “ruolo costruttivo” per creare consenso attorno al cessate il fuoco e all’apertura di colloqui di pace. Lo ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, a commento dell’annuncio dell’invio del rappresentante speciale della Cina per gli affari euro-asiatici, Li Hui, in 5 Paesi. L’obiettivo ufficiale della missione è quello di “comunicare con tutte le parti in merito alla soluzione politica della crisi ucraina.”

L’inviato speciale cinese sarà a Kiev lunedì prossimo 15 maggio. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri, a Pechino. La sua in realtà sarà una missione, “uno sforzo per promuovere colloqui di pace“, che lo porterà anche in Polonia, Francia, Germania e poi in Russia. Lo scorso febbraio, a un anno esatto dallo scoppio della guerra in Ucraina, la Cina ha presentato il suo piano di pace in 12 punti, in concomitanza con una missione in Europa, Italia compresa, del del capo della diplomazia Wang Yi.

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Papa Francesco e Giorgia Meloni agli Stati Generali della Natalità a Roma il 12 maggio 2023. Foto Ansa/Giuseppe Lami

Intanto la presidenza ucraina smentisce quanto riportato dai media secondo cui Volodymyr Zelensky avrebbe chiesto agli organizzatori dell’Eurovision Song Contest di intervenire online durante l’evento. Riferendosi a una notizia del Times secondo cui Zelensky avrebbe chiesto agli organizzatori dell’Eurovision di rivolgersi al pubblico durante la finale del concorso, l’addetto stampa del presidente ucraino, Sergii Nykyforov, ha dichiarato su Facebook che “le informazioni del Times non sono vere. L’ufficio del presidente dell’Ucraina non ha contattato gli organizzatori dell’Eurovision Song Contest con l’offerta dell’intervento online di Volodymyr Zelensky durante la finale o in qualsiasi altra fase del concorso“.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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