Patenti comprate: inchiesta a Brescia, accertamenti su 2mila camionisti
Avrebbero pagato dai 2mila ai 5mila euro per ottenere la licenza di guida. All'esame un 'telefonista' suggeriva le risposte via auricolare
Un’ordinanza di custodia cautelare ha determinato gli arresti di 4 persone in provincia di Brescia, lo scorso 2 maggio. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata a far ottenere in modo irregolare patenti di guida di tipo B e carte di qualificazione del conducente. Il tutto per la guida professionale di mezzi pesanti per conto terzi. Le forze dell’ordine hanno sequestrato oltre un milione di euro. Gli indagati sono più di 60 persone.
L’indagine, nel corso della quale la Guardia di Finanza ha effettuato accertamenti a carico del titolare di 4 autoscuole, ha permesso di contestare a carico dell’uomo e dei suoi fiancheggiatori i reati di associazione a delinquere, corruzione, istigazione alla corruzione e numerosi falsi in atto pubblico. La magistratura bresciana contesta inoltre il reato speciale di sostenimento degli esami di guida per avere le patenti tramite sistemi di suggerimento. Oltre a ipotesi di estorsioni sui candidati. L’operazione ha individuato – tra i primi casi in Italia – un ‘telefonista’ che da remoto e via auricolari suggeriva ai candidati le risposte giuste ai quiz d’esame.
Patenti, un sistema di esami fasulli
In corso anche approfondimenti investigativi su oltre 2mila patenti (tipo A-B-C-C.Q.C.) conseguite nel territorio bresciano da persone di tutta Italia. A eseguire l’operazione sono stati gli uomini della polizia stradale di Brescia, della polizia provinciale e dei militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza. Le perquisizioni sono state condotte con il supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata con l’impiego di moderne strumentazioni tecnologiche. Oltre all’utilizzo di due unità cinofile “cash dog” della Guardia di Finanza per la ricerca di soldi contanti.
“Le quattro scuole guida collegate allo stesso titolare ora in carcere, erano il collettore di aspiranti camionisti da tutta Italia che venivano nel Bresciano per sostenere le prove” ha spiegato il procuratore capo di Brescia, Francesco Prete. “Ci sono circa 2mila patenti sospette che analizzeremo. Molti patentati non sanno nemmeno parlare italiano“. Chi sosteneva l’esame indossava microcamere collegate con l’esterno; via auricolare riceveva le risposte esatte da un suggeritore residente a Napoli, ora agli arresti domiciliari. “Era previsto un tariffario fisso: si andava dai 2mila ai 5mila euro” per acquisire fraudolentemente la patente (compandola), ha specificato la sostituta procuratrice Marzia Aliatis.
Europa, nuove regole sulle multe
Gli arresti per i presunti, massivi, casi di patenti truffaldine arrivano un mese dopo l’approvazione del nuovo Codice della strada in Italia e a una settimana dal definitivo via libera del Parlamento europeo alle nuove norme Ue su multe e patente. Il testo Ue, approvato con 570 voti favorevoli, 36 contrari e 24 astensioni, rende valide sanzioni come le multe e il ritiro della patente anche quando l’infrazione avviene in un Stato dell’Unione diverso da quello di cui si è cittadini.
Gli eurodeputati hanno anche chiesto all’Ue di rafforzare la cooperazione tra gli Stati membri nelle indagini transfrontaliere sulle infrazioni stradali. A oggi, infatti, il 40% di quelle transfrontaliere restano impunite. Le nuove norme obbligano fra l’altro le autorità nazionali a rispondere alle richieste di un altro paese dell’Ue senza indugio e comunque entro due mesi dalla raccolta delle informazioni necessarie. Su richiesta dello Stato membro in cui è avvenuto il reato inoltre, il paese di residenza dell’autore dell’infrazione può farsi carico della riscossione delle multe stradali, a condizione che l’importo sia superiore a 70 euro.