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Caro affitti, il Governo sblocca 660 milioni per gli alloggi universitari

Sono fondi già previsti, ma non ancora erogati, dal 2022

Sull’onda delle proteste, e relative polemiche sui media, di gruppi di studenti universitari per il caro affitti nelle grandi città, il Governo Meloni ha deciso di sbloccare 660 milioni di euro. Obiettivo: favorire lo sviluppo di alloggi a prezzi calmierati, lontano dalle speculazioni, per gli universitari fuori sede.  

La cifra di cui si tratta – 660 milioni  – è quella prevista dal 2022 per gli alloggi universitari. In una nota Palazzo Chigi spiega che il Cdm dell’11 maggio ha autorizzato la presentazione di un emendamento per confermare l’immediata operatività delle misure.

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Il Governo interviene sul caro alloggi dopo le proteste degli universitari. Foto Ansa/Chigi

Come saranno spesi

I 660 milioni contro il caro affitti serviranno “all’acquisizione della disponibilità di nuovi posti letto presso alloggi o residenze per studenti delle istituzioni della formazione superiore“. L’emendamento arriva dopo una “interlocuzione con la Commissione europea che ha consentito di escludere la natura di aiuti di Stato” di questi interventi. “Nel corso dell’odierna seduta il Consiglio dei Ministri – si legge nella nota – ha autorizzato, su proposta del ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, la presentazione di due emendamenti governativi al disegno di legge conversione del decreto – legge n. 44 del 2023, attualmente all’esame della Camera dei deputati (AC 1114).”

Il primo emendamento – precisa la nota – riguarda le misure di incentivazione al c.d. housing universitario introdotte dall’articolo 25 del decreto – legge n. 144 del 2022. Ed è finalizzato ad allineare il testo normativo agli esiti delle interlocuzioni con la Commissione europea, definite nella giornata di ieri (10 maggio, ndr.) che hanno consentito di escluderne la natura di aiuto di Stato. L’emendamento conferma, anche a livello legislativo, l’immediata operatività delle citate misure che destinano 660 milioni di euro” per gli alloggi universitari. L’altro emendamento riguarda la promozione della parità di genere nel settore degli appalti pubblici.”

La ministra Bernini e il caro affitti

Mentre dilaga in tutta Italia la protesta degli universitari contro il caro affitti, interviene nuovamente la ministra Bernini. “Abbiamo chiesto un censimento degli immobili inutilizzati affinché sia possibile metterli a disposizione degli studenti” ha detto la titolare dell’Università e della ricerca a Radio 24, il 10 maggio.

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La ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. Foto Ansa/Matteo Bazzi

Noi siamo arrivati qualche mese fa e abbiamo già messo sul tavolo 400 milioni sugli alloggi per gli studenti e 500 milioni per le borse di studio: è quasi un miliardo sulla legge di bilancio. Poi passeremo anche ai fondi del Pnrr. Garantiamo al momento per l’assegnazione di ulteriori 7.500 posti letto. Abbiamo 40mila posti letto. Questo è già velocizzare, ma vogliamo andare avanti su questo“.

Mobilitazione in tutta Italia

Intanto la mobilitazione contro la crisi abitativa e il caro affitti degli alloggi per gli universitari non si ferma. L’Unione degli Universitari ha svolto nelle ultime 24 ore iniziative in 8 diverse città universitarie: Milano, Pavia, Padova, Venezia, Bologna, Perugia, Firenze e Roma. Sono invece state smontante le tende a Torino e Cagliari, mentre a Trento arriveranno venerdì 12 maggio. Nella città di Trento l’Udu ha indetto una mobilitazione davanti al Palazzo della Provincia, in piazza Dante. E dopo essersi accampati in tutta Italia davanti agli atenei, ora i giovani universitari romani sono, dalla mattinata del 11 maggio, con le proprie tende davanti al ministero dell’Università e della Ricerca: “Siamo stanchi. Ora studio, casa e reddito“, dicono i ragazzi del gruppo Cambiare Rotta.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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