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“Un Velázquez in Galleria”: mostra esclusiva a Galleria Borghese

Il prestigioso museo romano offre un focus di ricerca in occasione di un prestito eccezionale

Galleria Borghese presenta la mostra Un Velázquez in Galleria, un omaggio al celebre pittore spagnolo tra i più importanti alla corte di Re Filippo IV, ma anche un focus di ricerca in occasione di un prestito d’eccezione dalla National Gallery of Ireland. 

Galleria Borghese a Roma presenta, fino al 23 giugno 2024, la mostra Un Velázquez in Galleria. Esposizione dal carattere esclusivo in cui l’opera Donna in cucina con Cena di Emmaus, una delle prime opere conosciute di Diego Velázquez e proveniente dalla collezione permanente della National Gallery of Ireland, sarà allestita nella Sala del Sileno che ospita i dipinti di Caravaggio. A tal proposito, infatti, la mostra è pensata anche come un focus di ricerca che apre un dialogo tra i due Maestri del Barocco.

Un Velazquez in Galleria
Sala del Sileno, Galleria Borghese “Un Velazquez in Galleria”: installation view. @Foto Crediti A. Novelli – VelvetMag

Un confronto inedito tra Velázquez e Caravaggio

Grazie alla mostra Un Velázquez in Galleria sarà possibile un confronto tra l’opera del celebre pittore spagnolo e i dipinti di Michelangelo Merisi. Infatti, l’esposizione si presta a letture che rivelano prospettive inedite di critica e approfondimento, collocando la mostra in quel filone dedicato allo sguardo degli artisti stranieri sulla Città Eterna cui il museo dedica da tempo una parte consistente della sua ricerca. Ed in questo contesto Velázquez appare la ‘personalità perfetta’. Egli è infatti un artista internazionale che visita Roma ben due volte nel corso della vita e, come Rubens, ebbe un rapporto privilegiato con Roma e l’Italia. Aspetto che inserisce Diego Velázquez tra gli artisti stranieri che furono fonte di ispirazione ed insegnamento per i Maestri italiani.

La pittura di Caravaggio fu rivoluzionaria per le sorti artistiche di tutto il Seicento. Sin dalle sue prime opere accolse attorno a sé tanto benevolo clamore che tanti artisti iniziarono ad imitare il suo stile, dando difatti vita al ‘cavaraggismo‘. Stile che si espanse anche fuori i confini dell’Italia grazie ai pittori fiamminghi, olandesi, francesi e spagnoli. Diego Velázquez a Siviglia accese questo legame a distanza con Caravaggio e gli esempi sono di grande fascino e intensità. In particolare, il prestito eccezionale di Donna in cucina con Cena in Emmaus è, dunque, un’occasione preziosa per approfondire tale dialogo internazionale.

La Donna in cucina con Cena in Emmaus

La Donna in cucina con Cena in Emmaus è tra le prime opere del pittore spagnolo, dipinta intorno al 1618-1620 quando era da poco uscito dalla bottega di Francisco Pacheco. Questo dipinto rientra nel genere dei bodegón, filone di pittura spagnolo che ritraeva persone delle condizioni sociali più umili, in cucina o vicino a cibi e oggetti poveri. Protagonista del dipinto è una giovane domestica affaccendata in cucina, che sembra aver appena finito di mettere in ordine dopo una cena. La natura morta degli oggetti è dipinta con grande realismo e vividezza. Sullo sfondo a sinistra, come fosse un quadro nel quadro, vediamo da una finestra una scena con l’episodio evangelico della Cena in Emmaus, che era stato celato da ridipinture ed è riemerso grazie a un restauro nel 1933.

Un Velazquez in Galleria
Un Velazquez in Galleria. Installation view. @Foto Crediti A. Novelli/Galleria Borghese – VelvetMag

Nel dipinto è descritto il momento in cui due i discepoli riconoscono il Cristo Risorto nell’istante esatto in cui spezza e benedice il pane. La giovane domestica è immobile e trasognata, sembra aver percepito la sacralità dell’avvenimento. In definitiva, dunque, quello che potrebbe apparire come una consueta e semplice scena di genere assume significati più alti e spirituali. Allo stesso modo questo si verifica nelle opere giovanili di Caravaggio, come ad esempio Autoritratto in veste di Bacco. Nel rigoglioso grappolo poggiato sul piano e in quello tenuto in mano in cui si intravedono degli acini appassiti, nella foglia riarsa come in quella verde del serto, si sono visti significati allegorici e morali. Aspetti questi altamente importanti che rendono l’esposizione a Galleria Borghese davvero unica.

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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