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Russia, “Prigozhin morto nello schianto del suo aereo”

Si è trattato di un incidente o la contraerea ha deliberatamente abbattuto il velivolo?

Ci sarebbe anche Yevgheny Prigozhin, il capo dei mercenari russi Wagner, tra i 10 passeggeri rimasti uccisi nello schianto di un aereo il 23 agosto in Russia. Il velivolo – un  jet di proprietà dello stesso Prigozhin – in viaggio fra San Pietroburgo e Mosca è precipitato nella regione di Tver, nella Russia centrale. Lo riferisce l’agenzia di stampa Tass. Tuttavia un altro aereo, sempre della Wagner, è invece atterrato a Mosca. 

Nell’aereo precipitato nella regione di Tver, in Russia, Yevgheny Prigozhin era elencato tra i passeggeri” conferma Rosaviatsia, l’agenzia federale del trasporto aereo russo, citato dai media russi. A bordo dell’aereo precipitato, un embraer, c’era anche il numero due del fondatore della società di mercenari Wagner: Dmitri Utkin. Lo riportano diversi canali Telegram legati alla stessa Wagner, tra cui Vck-Ogpu. Secondo il canale Telegram vicino a Wagner Grey Zone, “il business jet Embraer Legacy 600 con numero di registrazione RA-02795, che apparteneva a Yevgheny Prigozhin, è stato abbattuto dal fuoco della difesa aerea del ministero della Difesa russo“.

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L’aereo in fiamme a bordo del quale ci sarebbe stato il capo dei mercenari russi Wagner, Prigozhin. Foto Ansa/Rosaviatsia

Mistero sul secondo aereo

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, è stato informato di quanto accaduto. Ma in realtà un secondo jet associato al fondatore della Wagner è invece atterrato a Mosca. A notarlo è stato Flightradar24, secondo cui si tratta del jet ERJ-135BJ Legacy 650, con numero di coda RA-02795, anch’esso associato a Prigozhin. Secondo Flightradar24, rilanciato dal canale indipendente russo Dozhd, il mezzo è volato da Mosca a San Pietroburgo e dopo aver trascorso del tempo lì è tornato a Mosca. Non sembrano tuttavia esserci molti dubbi sul fatto che Prigozhin sia morto, perché lanche la Tv di Stato russa ha diramato la notizia.

Prigozhin, da amico a nemico di Putin

Secondo molti osservatori non c’è da stupirsi se effettivamente fosse confermata la morte di Prigozhin perché è assolutamente possibile che il Cremlino abbia voluto farlo eliminare. Come è noto si tratta del cosiddetto “ex cuoco” – aveva un’azienda di catering che lavorava per il Cremlino – di Vladimir Putin. Un uomo che ha poi fondato l’esercito privato più grosso del mondo: i cosiddetti mercenari del gruppo Wagner.

Dopo aver combattuto in prima linea in Ucraina, a seguito dell’invasione russa del 24 febbraio 2022, la scorsa primavera Yevgheny Prigozhin ha sferrato un’attacco mediatico contro due fedelissimi di Putin: il ministro della Difesa, Serghei Shoighu, e il capo dell’esercito, Valery Gerasimov. Secondo il capo della Wagner, Mosca gli ha troncato a lungo munizioni e rifornimenti e ha inoltre cercato di regolarizzare le sue milizie nell’esercito, in parte decimandole con attacchi di ‘fuoco amico’. Lo scorso 24 giugno le truppe del gruppo Wagner hanno marciato improvvisamente in direzione di Mosca, salvo arrestarsi a 200 chilometri dalla capitale senza avere incontrato resistenza. Si è temuto il golpe e per lunghe ore si è pensato che la Russia fosse sull’orlo di una guerra civile.

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Prigozhin in video dall’Africa nei giorni scorsi. Foto Ansa/Epa Telegram Grey Zone

Ucraina, le truppe di Kiev avanzano

La caduta dell’aereo di Prigozhin è avvenuta nello stesso giorno in cui l’esercito ucraino ha issato la bandiera sul villaggio di Robotyne nella regione di Zaporizhzhia. Ad affermarlo è la 47ª brigata meccanizzata separata delle forze armate ucraine, che ha pubblicato su Telegram una foto del vessillo che sventola su “una scuola distrutta dagli occupanti russi“. Il villaggio – dove gli ucraini hanno rivendicato di essere entrati e di aver iniziato le evacuazioni di civili – è infatti uno dei fronti di combattimento per la controffensiva di Kiev a sud.

Giornata storica! I soldati della 47ª brigata meccanizzata separata hanno alzato la bandiera dell’Ucraina nel villaggio di Robotyne, che si trova in una delle direzioni più calde – Melitopol“, si legge nel messaggio della brigata, citato da Rbc Ukraine. Oleksandr Tarnavskyi, comandante ucraino del gruppo operativo e strategico delle truppe Tavria, ha pubblicato un video dal villaggio di Robotyne, dove si può vedere la bandiera sventolare sul palazzo sventrato. Un filmato simile è apparso su Telegram anche da parte del comandante in capo delle forze armate ucraine Valery Zaluzhny.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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