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Prigozhin pronto a marciare su Mosca: la Russia è sul baratro della guerra civile

Il capo dei mercenari Wagner sostiene di avere il controllo di Rostov sul Don. Putin in Tv: "Noi pugnalati alle spalle, elimineremo i traditori"

Al compimento esatto del 16° mese di guerra della Russia in Ucraina, Vladimir Putin deve fronteggiare una minaccia superiore a quella della resistenza delle forze armate di Kiev. Il capo delle milizie mercenarie russe Wagner, Yevgeny Prigozhin, con un blitz nella notte ha occupato la città di Rostov su Don. Una metropoli da oltre un milione di abitanti, la più grande città della Russia meridionale, sul Mare d’Azov, non lontano dal confine con l’Ucraina. 

Prigozhin vuole marciare su Mosca alla testa di 25mila uomini. Accusa i capi della Difesa della Russia, il ministro Shoigu su tutti, di avere ordinato un attacco a tradimento contro i suoi uomini. In realtà da settimane Prigozhin sta martellando con video sui social media molto minacciosi nei confronti dei capi della Russia. Non nomina Putin ma attacca Shoigu e Gerasimov, il capo delle forze armate.

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I miliziani russi della Wagner di Prigozhin hanno preso il controllo di Rostov senza incontrare resistenza. Foto Twitter @jacopo_iacoboni / Reuters

Adesso è passato ai fatti. I servizi di sicurezza americani, così come quelli ucraini, lo sapevano. È forse anche per questo motivo che la controffensiva ucraina nel Donbass avanza più lentamente del previsto. Ma “non è un colpo di Stato, è una marcia della giustizia. Andremo fino in fondo” ha dichiarato il capo dei mercenari Wagner. Prigozhin ha parlato facendosi riprendere in video dalla città occupata dai suoi miliziani.

Il messaggio di Prigozhin

Alle 6.30 ora italiana del 24 giugno ha annunciato di trovarsi al quartiere generale di Rostov e di avere il controllo di alcuni siti tra cui un aeroporto. “Siamo al quartier generale, sono le 07:30” (le 6.30 in Italia), ha detto in un video trasmesso su Telegram, “i siti militari di Rostov sono sotto controllo, compreso l’aeroporto” ha aggiunto, mentre dietro lui si vedevano camminare uomini in uniforme. Prigozhin ha minacciato di prendere tutte le misure necessarie per rovesciare la leadership militare della Russia. Le sue truppe – nettamente inferiori per numero a quelle dell’esercito regolare – sarebbero tuttavia pronte a marciare su Mosca. Ciò avverrà se il ministro della Difesa, Sergei Shoigu e il generale Valery Gerasimov, non accetteranno di incontrarlo.

La situazione è caotica. E ricorda, sebbene in tutt’altro scenario, il golpe dell’agosto 1991 contro l’allora leader dell’Unione Sovietica, Mikhail Gorbaciov. La procura russa ha aperto un procedimento per “ribellione armata“. Nella notte l’Ucraina ha dovuto subire un ennesimo attacco della Russia, in varie città. A Kiev ci sono stati almeno 2 morti e 8 feriti a causa di un attacco dei nemici.

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Yevgeny Prigozhin

Putin, il discorso alla Russia

In queste ore di altissima tensione di potenziale guerra civile in Russia, Vladimir Putin ha fatto un discorso alla nazione dalla Tv. “Ci hanno pugnalato alle spalle, ma difenderemo il nostro popolo e il nostro Stato da qualsiasi tradimento. I responsabili saranno puniti. Non si ripeteranno gli eventi del 1917“. Sembra di essere tornati ai messaggi dell’era sovietica, un salto indietro di decenni nella storia della Russia e dell’Europa.

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Putin pronuncia il suo discorso televisivo alla nazione il 24 giugno 2023. Foto Ansa/Epa Sergei Ilnitsky

Il sindaco di Mosca ha annunciato che nella capitale russa si stanno adottando misureantiterrorismo“. “In relazione alle informazioni che giungono a Mosca, si stanno adottando misure antiterrorismo con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza“, ha detto Sergei Sobyanin sui social media.

Russia, lo spettro della guerra civile

Le persone che adesso combattono sul fronte hanno ricevuto questa pugnalata alle spalle” ha detto Putin nel suo discorso alla Russia. “Questo colpo è stato dato al popolo russo anche nel 1917 quando combatteva la Prima guerra mondiale. Quando la vittoria gli è stata praticamente rubata. La guerra civile, i russi uccidevano altri russi, i fratelli uccidevano altri fratelli. I vari avventurieri politici hanno tratto vantaggio da questa situazione. Noi non permetteremo la ripetizione di una situazione del genere“, ha sottolineato Putin. “La situazione resta difficile” ha concluso il capo del Cremlino. L’esercito russo ha annunciato da parte sua che “garantirà l’incolumità” dei combattenti Wagner se si dissoceranno dal loro capo, Yevgeny Prigozhin.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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