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L’Italia di Spalletti, ecco come giocherà la nuova Nazionale

L'ex allenatore del Napoli confermerà il capitano partenopeo Di Lorenzo. Battaglia legale con De Laurentiis per la clausola di svincolo

Luciano Spalletti è ufficialmente il nuovo commissario tecnico della Nazionale di calcio. Ma come finirà con la clausola che ha firmato col Napoli e che prevede l’impegno a non allenare nella stagione 2023-24, se non dietro il pagamento di una penale da 3 milioni di euro?

Spalletti non pagherà spontaneamente la clausola” ha dichiarato all’Ansa il consulente legale del club partenopeo, Mattia Grassani, confermando che si va verso un contenzioso con la società azzurra. L’eventuale causa sarà tra Spalletti e il club di De Laurentiis. La Figc è parte estranea e quindi non sarebbe coinvolta ma ha assicurato al nuovo ct il massimo appoggio nel caso dell’avvio di una battaglia legale.

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Luciano Spalletti. Foto Twitter @italiaregia

Le questioni legali

Il contratto tra Big Luciano e il Napoli resta segreto. Le parti non hanno fornito fino a questo momento dettagli utili a comprendere in cosa davvero consistano gli accordi. Secondo quanto scrive l’Ansa le carte sottoscritte conterrebbero un patto di non concorrenza. I legali del Napoli sostengono che riguardi la rinuncia di Spalletti ad allenare sia un club che la Nazionale mentre il team di avvocati del nuovo ct, fra i quali ci sarebbe anche il figlio Samuele, interpreta tale aspetto come limitato solo al ‘divieto’ di allenare squadre di club.

A questo punto sarà quasi certamente un giudice nell’ambito di un procedimento civile ad affermare la legittimità giuridica dell’una o dell’altra interpretazione. I tempi non saranno brevi, in ogni caso. L’allenatore toscano, si legge in una nota della Figc, assumerà l’incarico a partire dal primo settembre 2023; la presentazione ufficiale di Spalletti si svolgerà in occasione del raduno degli Azzurri, in programma nei primi giorni di settembre, presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano a Firenze.

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Il presidente della Federcalcio italiana, Gabriele Gravina. Foto Ansa/Cesare Abbate

Spalletti e il modulo della squadra

Le scelte tattiche di Spalletti dipenderanno molto dal modulo. Se l’allenatore opterà per un 4-3-3, è pensabile che davanti a Donnarumma possano giocare, da destra, Di Lorenzo capitano del Napoli tricolore, Scalvini, Bastoni e Dimarco. Con la linea di centrocampo composta da Barella, Tonali e Locatelli. E quella d’attacco con Raspadori, altro protagonista del Napoli scudettato, Retegui e Chiesa. Le variabili sono rappresentate soprattutto da Verratti e centrocampo, Berardi o Immobile in attacco.

Se invece Spalletti dovesse scegliere un 4-2-3-1, la difesa resterebbe la stessa, ma Barella e Tonali farebbero coppia davanti all’ultima linea, con Politano (o Berardi), Raspadori e Chiesa alle spalle di un centravanti di stazza come Scamacca. Si tratta delle ipotesi meno rischiose nell’immediato, spiega Doriano Rabotti sul Quotidiano Sportivo. Per il futuro, con Meret e Carnesecchi in corsa per la porta, è lecito pensare che possano far parte del gruppo di Spalletti anche Bellanova e Parisi in difesa, Fagioli, Rovella, Pessina e Bove a centrocampo, Casadei e Pafundi così come Zaccagni e Pio Esposito nel reparto avanzato. Di certo, dopo le dimissioni di Roberto Mancini e l’ufficializzazione del nuovo commissario tecnico, il gioco dell’Italia si trasformerà.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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