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Ucraina, bombe a Kherson sull’autobus dei pendolari

I russi intensificano gli attacchi, anche sulla capitale Kiev. Dall'inizio della guerra sono oltre 10mila i civili uccisi

La guerra in Ucraina continua a seminare morte e distruzione senza sosta. Bombardamenti russi hanno colpito un filobus carico di pendolari al mattino del 3 agosto a Kherson. Tre civili e quattro operatori dei servizi di emergenza sono rimasti feriti, secondo quanto riportato dal capo della regione, Roman Mrochka.

Russi spietati: questa volta hanno bombardato i trasporti pubblici e le persone che andavano al lavoro” ha detto Mrochko. Le bombe erano dirette contro una cattedrale, ma si sono abbattute sul filobus. “Durante l’estinzione dell’incendio nella cattedrale di Santa Caterina, ci sono stati ripetuti bombardamenti” ha riferito il ministero degli Interni di Kiev. “Quattro soccorritori che stavano spegnendo l’incendio sono rimasti feriti“.

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Diversi feriti a causa del bombardamento di un filobus di pendolari a Kherson. Foto Twitter @IuliiaMendel

Ucraina, attacco a Kiev

L’Ucraina parla però anche della difesa della capitale. “Abbiamo intercettato e distrutto 15 droni” che la Russia ha lanciato su Kiev nella notte fra il 2 e il 3 agosto. La contraerea ha abbattuto velivoli Shahed di fattura iraniana. “Secondo le informazioni di cui disponiamo al momento, nella capitale non ci sono state vittime, né danni materiali“, ha scritto su Telegram il capo dell’amministrazione militare della capitale ucraina, Serhi Popko.

Il funzionario ha sottolineato che l’attacco di questa notte è l’ottavo di fila. “Il raid aereo capitale ucraina è durato esattamente 3 ore. È stato l’820° per Kiev dall’inizio dell’invasione. Il nemico pagherà sicuramente per ognuno di questi allarmi“. E Zelensky accusa Putin. “Mosca sta conducendo una battaglia per una catastrofe globale. Nella loro follia, hanno bisogno che i mercati alimentari mondiali crollino. Hanno bisogno di una crisi dei prezzi, hanno bisogno di interruzioni nelle forniture” ha commentato il presidente dell’Ucraina dopo gli attacchi russi al porto di Izmil, sul fiume Danubio.

Colpiti villaggi e scuole

I bombardamenti degli invasori colpiscono duramente molte zone dell’Ucraina. Questa notte le truppe russe hanno bombardato i distretti di Nikopol e Synelnykivka, nella parte orientale del paese. Abitazioni, linee elettriche e trasporti sono rimasti danneggiati durante il raid. “Nel primo attacco hanno preso di mira due volte la comunità di Chervonohryhorivka. Hanno usato l’artiglieria pesante. Hanno sparato più di una dozzina di proiettili“, ha detto Serhiy Lysak, capo delle forze militari ucraine dell’area.

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Un attacco di droni russi ha danneggiato le infrastrutture portuali nell’oblast di Odessa il 2 agosto 2023. Foto Oleg Kiper/Odesa Regional State Administration

Migliaia di civili morti in 17 mesi

L’esercito russo, ha aggiunto, ha anche “bombardato un istituto scolastico nella comunità Pokrovska del distretto di Synelnykivska, distruggendolo parzialmente. Fortunatamente i residenti locali non sono rimasti feriti“. Yuriy Belousov, capo del Dipartimento per i crimini di guerra dell’ufficio del procuratore generale dell’Ucraina, ha intanto conteggiato le vittime civili in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio 2022.

Sono 10.749 le persone, uomini, donne e bambini, che hanno perso la vita in 17 mesi di guerra. Di questi, 499 sono bambini. A questo bilancio si aggiungono anche 15.599 feriti. “Penso ci siano stati decine di migliaia di morti solo a Mariupol” ha però aggiunto Belousov, riferendosi alla città martire del sud dell’Ucraina, completamente devastata dai russi. Le stime di Kiev sono simili a quelle fornite dalle organizzazioni internazionali, come le Nazioni Unite. Il 7 luglio scorso l’ONU ha confermato la morte di “oltre 9mila civili, tra cui più di 500 bambini” in Ucraina dall’inizio della guerra, aggiungendo tuttavia che il numero reale delle vittime civili dell’invasione russa è probabilmente più alto.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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