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Figliuolo sorvola la Romagna devastata: “Massimo impegno per la ricostruzione”

Il Governo Meloni ha impiegato settimane per nominare il Commissario, alla fine scegliendo l'uomo di Draghi nella lotta al Covid

A un mese e mezzo dall’alluvione che ha devastato la Romagna, il generale Francesco Paolo Figliuolo – Commissario per la ricostruzione – ha sorvolato con il governatore emiliano Stefano Bonaccini le aree distrutte.

Vedere questo territorio che porta ancora cicatrici, vederlo sfregiato e così lesionato, mi provoca forti sentimenti emotivi” ha commentato Figliuolo. “Il mio pensiero – ha aggiunto – va a vittime e sfollati, e a quanti stanno soffrendo dal punto di vista morale e materiale per la tragedia.

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Al centro, il Commissario Figliuolo sull’elicottero che sorvola le aree dell’Emilia Romagna devastate dall’alluvione. Foto Twitter @sbonaccini

Le parole di Figliuolo

È chiaro che adesso è cogente l’intervento su famiglie e imprese, sui settori produttivi” ha detto ancora il Commissario. “Questa è la Food Valley: sorvolando abbiamo visto un bellissimo territorio, delle piantagioni veramente eccezionali e quindi l‘impegno sarà massimo.” Secondo Figliuolo in questo momento “bisogna ascoltare le esigenze per poi fare, nella maniera più condivisa possibile, nel rispetto dei ruoli e delle competenze. E fare interventi di primo tempo.”

Ma, ha aggiunto, serve “anche pensare alla messa in sicurezza.” Perché oggi “questi fenomeni estremi che stiamo vedendo vanno tenuti nel conto perché bisogna poi fare degli interventi di ricostruzione, non solo privata, ma anche pubblica. Infrastrutture per la messa in sicurezza del territorio“. Se i lavori si faranno “in maniera ottimale” si trarranno dei benefici “per i cittadini e anche economici” ha spiegato ancora. Figliuolo ha poi garantito che con la premier Giorgia Melonic’è assoluta sintonia.

Figliuolo ha poi detto di aver parlato anche “col magnifico rettore dell’Università di Bologna, che ha già messo in campo dei gruppi di lavoro specifici.” Il tutto per la definizione di un piano “che ci permette di avvalerci di queste professionalità. Io ritengo che gli specialisti sul territorio siano quelli che meglio comprendono questi fenomeni e più li hanno a cuore” ha concluso.

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Il generale Francesco Paolo Figliuolo col presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini. Foto Ansa/Regione Emilia

Una nomina faticosissima

Il Consiglio dei ministri ha faticato ad approvare la nomina del generale Francesco Paolo Figliuolo a Commissario per l’emergenza dopo l’alluvione. Cosa sempre rinviata perché è durato settimane un vero e proprio braccio di ferro tra Governo e Regione Emilia Romagna su chi dovesse svolgere il ruolo di Commissario. Gli enti locali peroravano la nomina di Stefano Bonaccini, in quanto presidente della Regione. Ed è prassi che sia il governatore a gestire la ricostruzione delle aree della propria regione che hanno subìto una calamità, in raccordo col Governo nazionale. Tuttavia in seno alla maggioranza parlamentare di Centrodestra il nome del presidente dell’Emilia, che è anche presidente del PD, il principale partito di opposizione, risultava del tutto indigesto.

Così, dopo estenuanti trattative si è giunti alla nomina dell’ex Commissario all’emergenza Covid, per la campagna vaccinale, Francesco Paolo Figliuolo. Lo stesso che Fratelli d’Italia, il partito ora al Governo, e che esprime la premier, aveva tempestato di critiche quando lavorava per il Governo Draghi. Adesso i presidenti di Emilia-Romagna, Toscana e Marche saranno invece i subcommissari del generale Figliuolo. Il Commissario straordinario alla ricostruzione dell’Emilia Romagna resterà in carica per 5 anni, aveva spiegato il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci. Ma “ci auguriamo“, aveva sottolineato, che i tempi previsti dalla norma “siano bruciati e neutralizzati dall’efficacia di un gioco di squadra.”

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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