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Maturità 2023, Re Carlo III fra i nomi del tototemi d’Italiano

Ma gli studenti si aspettano in primo luogo D'Annunzio, Verga e Manzoni

A un mese dal 21 giugno, data della prima prova d’esame di Maturità, ecco quali sono i pronostici degli studenti delle scuole sulle possibili tracce dello scritto d’Italiano, che inaugurerà l’esame di Stato.

A raccoglierli, il portale Skuola.net, grazie al parere di 1.500 ragazze e ragazze della quinta superiore. Se, infatti, il ministero dell’Istruzione e del Merito, per l’analisi del testo, dovesse puntare su un autore più datato, i maturandi non si spostano dalle loro convinzioni: il favorito assoluto – con il 46% delle preferenze, in ulteriore crescita rispetto a qualche settimana fa – resta Gabriele D’Annunzio.

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Esami di maturità: il 21 giugno 2023 la prova d’Italiano. Foto Ansa/Alessando Di Marco

Sondaggio sulla Maturità

Sarebbe la prima volta per il vate in una Maturità del nuovo millennio. In questa categoria, inoltre, è l’intero podio a essere ribadito dai pronostici degli studenti. Secondo è ancora Giovanni Verga (con il 24% dei consensi), terzo è Alessandro Manzoni (che si ferma al 15%). Anche per quest’ultimo si tratterebbe di un debutto assoluto, mentre per il secondo si tratterebbe di un poco probabile ritorno dopo un solo anno.

Infatti, alla Maturità 2022 i ragazzi dovettero confrontarsi con Verga in tandem con Pascoli. Una scelta controcorrente rispetto a quanto avvenuto nel ventennio precedenti, dominati dagli autori del Novecento. Qualora si dovesse rispolverare quest’ultimo filone, perde quota il nome di Luigi Pirandello. A inizio primavera era il più gettonato, complice anche un’assenza di ben 20 anni, era proprio lui. Mentre oggi è un altro nome a scalare la classifica, fino a raggiungere la vetta: Italo Svevo. Oltre un terzo degli intervistati (il 36%, ben undici punti in più rispetto ad aprile) si aspetta che compaia tra le tracce di Maturità.

Una scelta probabilmente, condizionata dal fatto che quest’anno ricorre il centenario dalla pubblicazione del suo capolavoro La coscienza di Zeno. Un balzo in avanti che relega il drammaturgo siciliano, campione di toto-tracce, al secondo posto con il 27% dei voti (comunque stabile rispetto a un mese fa). A seguire, Italo Calvino: il centenario della nascita lo conferma terza forza, ma in lieve calo (passa dal 18% al 15%).

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Studenti alla Maturità 2022, ancora con la mascherina anti Covid. Foto Ansa/Luca Zennaro

Poesia, si punta su Ungaretti

Poche novità, al contrario, sul fronte poesia. È sempre un quartetto, per coloro che dovranno affrontare la maturità, a contendersi una eventuale traccia sull’analisi del testo. Al massimo si scambiano le posizioni. Così Giuseppe Ungaretti sale sul gradino più alto del podio. A puntare su di lui il 20% degli studenti di quinta. Scala al secondo posto, dopo essere arrivato al vertice a inizio primavera, Giovanni Pascoli: con il 15% deve però dividersi la medaglia d’argento con Eugenio Montale, che cresce costantemente nei pronostici. A seguire, con il 14% dei consensi, Giacomo Leopardi.

Sorprese sull’attualità?

E poi c’è l’attualità. Un settore su cui si concentrano le attenzioni di tantissimi studenti il giorno della prima prova di Maturità. Una sorta di scialuppa di salvataggio nel caso le tracce più tecniche mettessero in difficoltà. Qui c’è un argomento forte, purtroppo: la guerra in Ucraina e le crisi internazionali, che con il 24% delle preferenze ribadisce il primo posto. Alle sue spalle, però, salgono le chance (almeno secondo gli studenti) di vedere una traccia ‘tecnologica’, con al centro il dibattito su Metaverso, Intelligenza Artificiale al tempo di ChatGPT e nuove frontiere digitali (oggi la indica il 17%, in precedenza era solo il 10%). Sul terzo gradino del podio, infine, le prospettive del Regno Unito dopo la morte della Regina Elisabetta e la successione di Re Carlo III, ipotesi che convince il 12% dei maturandi.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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