NewsPrimo piano

Nomine ai Tg, come sarà la Rai targata Centrodestra

Sotto il nuovo ad Roberto Sergio, al Tg1 sarebbe in arrivo Gian Marco Chiocci, al posto di Monica Maggioni

Un mese di maggio intenso per il Governo Meloni che sta portando avanti la partita delle nomine per ciò che riguarda gli enti più importanti, come quelle della dirigenza Rai. La prossima settimana sarà la volta di Rfi e Trenitalia.

Roberto Sergio sarà il nuovo amministratore delegato della Rai, come era già prevedibile. L’indicazione è arrivata durante il Consiglio dei ministri dell’11 maggio, una volta sciolto il nodo delle nomine del capo della Polizia, Vittorio Pisani, e di quello della Guardia di Finanza, Andrea De Gennaro. Il nuovo prefetto di Roma è invece l’ex capo della Polizia, Lamberto Giannini.

nomine rai volti nuovi
In alto da sin., Giampaolo Rossi, Paolo Corsini e Nicola Rao. Sotto: Monica Maggioni, Gian Marco Chiocci e Antonio Preziosi. Foto Ansa

Rai, le nomine

Lunedì 15 maggio Roberto Sergio potrebbe già annunciare i nomi dei collaboratori più stretti: Giampaolo Rossi, come direttore generale, e Paola Marchesini, direttrice di Radio Due, come capo dello staff. Ai direttori di genere e di testata, anche se lo schema sarebbe quasi completo, si dovrebbe procedere nel Cda di giovedì 18, sottolinea il Corriere della Sera.

Il totonomi di queste nomine vede stabili Marcello Ciannamea al Prime Time, al posto di Stefano Coletta, e Angelo Mellone al Day Time, al posto di Simona Sala, che andrebbe a dirigere Radio Due. Agli Approfondimenti, al posto di Antonio Di Bella che va in pensione, l’avrebbe spuntata l’attuale vice Paolo Corsini. Francesco Pionati e Giuseppe Carboni si giocano Radio Uno e Rai Parlamento. Anche se il M5S vorrebbe per Carboni RaiNews, oggi diretta da Paolo Petrecca. Nel caso la spuntasse, Petrecca andrebbe allo Sport. Stabili Alessandro Casarin al TgR e Andrea Montanari a Radio Tre, mentre Andrea Vianello passerebbe da Radio Uno a San Marino Tv.

I nuovi direttori dei Tg

Quanto ai Tg, riporta il Corriere, al Tg1 sarebbe in arrivo Gian Marco Chiocci, al posto di Monica Maggioni, che prenderebbe il Coordinamento editoriale e un programma. Al Tg2 l’avrebbe spuntata Antonio Preziosi, al posto di Nicola Rao, che verrebbe dirottato alle Relazioni esterne. Al Tg3 rimarrebbe Mario Orfeo.

Ancora prematura sembra l’assegnazione dei programmi autunnali e relative nomine. Tra le novità, il M5S avrebbe ottenuto, nell’ottica del pluralismo, la conduzione di un programma il sabato pomeriggio, su Rai Due, per Luisella Costamagna. Per Agorà scalderebbe i motori Manuela Moreno. Pino Insegno marcerebbe verso L’eredità, e sarebbe certo il ritorno di Claudio Lippi. Va verso la definizione la trattativa con Fabio Fazio, cui sarebbe stato proposto di rinunciare agli ospiti politici e dimezzare i costi. Non è detto però, a questo punto, che il conduttore resti in Rai.

vittorio pisani polizia andrea de gennaro finanza
Vittorio Pisani, nuovo capo della Polizia. Foto Ansa

Nomine e ‘caselle’ ai partiti

Tornando alle nomine ai vertici della forze dell’ordine, la Lega incassa il capo della Polizia, Vittorio Pisani, vicino al ministro Matteo Piantedosi. Pisani prende il posto – dopo appena due anni – di Lamberto Giannini, spostato alla prefettura di Roma (ma con poteri speciali per il Giubileo 2025). Il partito di Matteo Salvini, sottolineando diversi osservatori, sarebbe ampiamente ricompensato anche con le nomine interne alla Rai, dove l’indicazione come ad di Roberto Sergio non ha trovato ostacoli e piace anche a Forza Italia.

Diverso il caso della nomina di Andrea De Gennaro a capo della Guardia di finanza: avrebbe prevalso l’asse fra Meloni e il sottosegretario Mantovano, contro i ministri Giorgetti e Crosetto che volevano a capo delle fiamme gialle il comandante dei reparti speciali Umberto Sirico. Dalla prossima settimana ci saranno altre indicazioni da dare per le partecipate non quotate: Rete ferroviaria italiana (Rfi) e Trenitalia. Sarà quella l’ultima partita del grande girone delle nomine che dovrebbe chiudersi entro la fine di maggio.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio