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Migranti, naufragio al largo di Lampedusa. “Troppe barche in mare, impossibile soccorrerle tutte”

Dalla mezzanotte di Pasqua sarebbero circa 520 i profughi soccorsi e portati a in Sicilia in 13 diversi sbarchi. Ma le ong e la Guardia costiera non ce la fanno

Nel giorno di Pasqua un nuovo naufragio di migranti nel Mediterraneo centrale ha provocato diverse vittime e 18 dispersi, probabilmente tutti annegati. La nave Nadir della ong tedesca Resqship ha salvato dalla morte altri 22 migranti facendoli attraccare a Lampedusa.

La nave Nadir ha recuperato due cadaveri. Fra i superstiti, sbarcati a Lampedusa, ci sono anche 9 donne. Ma nel Mediterraneo è un calvario: un barcone con 400 persone a bordo alla deriva è stato segnalato nel giorno di Pasqua.

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Un barcone carico di centinaia di migranti in mezzo al Mediterraneo centrale. Foto Twitter @seawatchcrew

Viaggi della morte da 900 euro

I migranti superstiti del naufragio al largo di Lampedusa sono tutti africani. Originari di Costa d’Avorio, Guinea, Camerun e Senegal. Hanno riferito di essere salpati alle 3 del mattino dell’8 aprile da Sfax, in Tunisia. Hanno pagato per 3mila dinari tunisini – circa 900 euro – a testa per il viaggio verso Lampedusa, e hanno percorso il tratto di mare viaggiando su un barchino in ferro lungo appena 7 metri, stracarico di persone.

L’equipaggio della nave Nadir – che si trova a Lampedusa – ha comunicato l’informazione alle autorità e la polizia sta sentendo sia i membri della ong sia i sopravvissuti. L’obiettivo è quello di ricostruire come sia avvenuto il naufragio fra le coste tunisine e l’isola siciliana. Il barchino sul quale viaggiava il gruppo è affondato. Il soccorso è avvenuto in acque SAR (Search And Rescue) maltesi.

Naufragio, i soccorsi

Dopo un’ora di soccorsi ininterrotti, il nostro equipaggio – scrive la ong Resqship su Twitter – ha trovato circa 25 persone in acqua. Erano lì già da circa 2 ore. L’equipaggio è riuscito a recuperare 22 sopravvissuti e 2 deceduti“. I cadaveri sono in fase di trasferimento nella camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana a Lampedusa. Durante la notte fra Sabato Santo e la domenica di Pasqua, era giunta anche la salma di un uomo nigeriano che ha perso la vita, verosimilmente a causa di un malore, spingendo un barchino con 38 persone a bordo al largo di Sfax. Al pomeriggio di Pasqua nel piccolo stanzino del cimitero di Lampedusa c’erano sono 13 bare.

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I superstiti del naufragio al largo di Lampedusa. Foto Twitter @AngiKappa

Sbarcati 520 migranti

Ma il pericolo di naufragio è costante nel Mediterraneo centrale, fra il Nord Africa e l’Italia. Come scrive su Twitter la giornalista Angela Caponnetto, dall’equipaggio della nave Nadir fanno sapere che “la Guardia costiera italiana sta facendo un grandissimo lavoro. Ci hanno sempre sostenuti in queste ore difficili. Ma non ce la fanno a soccorrere tutti. Ci sono troppe barche a mare. Servono canali legali di ingresso“.

Altri 149 migranti, con 4 diversi barchini, sono stati soccorsi in area SAR italiana dalle motovedette della Capitaneria di porto. Salgono a 13, con un totale di 520 migranti, gli sbarchi su Lampedusa a partire dalla mezzanotte. Nella tarda mattinata, 156 ospiti dell’hospot di contrada Imbriacola, sono stati imbarcati sul traghetto di linea Galaxy che giungerà a Porto Empedocle la sera di Pasqua. Nella struttura di primissima accoglienza sull’isola siciliana sono rimaste oltre 1.200 persone.

Centinaia a rischio naufragio

La Guardia costiera tunisina ha bloccato la notte scorsa 22 tentativi di migrazione irregolare fermando 451 persone a bordo di imbarcazioni in difficoltà nel tratto di mare antistante “le regioni centrale e costiera” del Paese. Lo ha reso noto il portavoce della Guardia nazionale di Tunisi precisando che 318 dei migranti soccorsi sono originari di vari Paesi dell’Africa subsahariana, mentre 133 sono tunisini.

La stessa fonte dà conto dell’arresto a Sfax, Sousse, Nabeul, Monastir e Mahdia di 27 persone. “Si stavano preparando a partecipare a una traversata clandestina” dice la polizia di Tunisi. Ma ci sono altre 400 persone in pericolo nel Mediterraneo, secondo quanto riporta Alarm Phone in un tweet. “Nella notte – spiega l’organizzazione – abbiamo ricevuto una chiamata da una barca in pericolo partita da Tobruk, Libia. Abbiamo informato le autorità, ma nessuna operazione di salvataggio è stata confermata. Non mettete a rischio 400 vite: soccorrete subito!“. Gli sbarchi continuano perché le persone che sono in mare son tante. Lo scorso 25 marzo in 24 ore erano sbarcati sulle coste italiane 2mila migranti.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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