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Migranti, 2mila sbarchi in 24 ore: chi sono e da dove vengono

Salgono su barconi, barchini, natanti di ferro. Uomini, donne e bambini anche neonati, ragazzi senza famiglia

Si moltiplicano gli sbarchi dei migranti sulle coste italiane. A Lampedusa sono giunti oltre 2mila profughi nelle ultime 24 ore. Ogni giorno arrivano in Sicilia e in Calabria persone in fuga dalla miseria provenienti dall’Africa, dal Medio Oriente e dell’Asia. Sono 6mila da inizio anno, quasi 5 volte quelli del primo trimestre 2022.

La situazione è drammatica. Uomini, donne, adolescenti, bambini anche neonati, o minori soli senza genitori né parenti vedono nell’Italia e nell’Europa la patria del benessere e della speranza. La possibilità di emergere dalla povertà e di fuggire per sempre dalle guerre, dalla fame e dalle disuguaglianze.

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Operazione di salvataggio di migranti da parte della Guardia costiera. Foto Twitter @guardiacostiera

Ai 43 sbarchi di venerdì 24 marzo, per un totale di 1.778 persone, si aggiungono i 267 migranti arrivati nella notte di sabato 25 marzo su 6 barchini soccorsi dalla ong Louise Michel e dalle motovedette di Capitaneria e Guardia di finanza. All’hotspot di contrada Imbriacola a Lampedusa al momento ci sono 1.831 ospiti a fronte di meno di 400 posti.

Migranti, hotspot al collasso

La situazione è drammatica anche dal punto di vista dell’accoglienza che si offre a queste persone. I cosiddetti hotspot, vale a dire i centri a cui le forze dell’ordine e le organizzazioni sanitarie ‘affidano’ i migranti, sono al collasso. Totalmente insufficienti. A Lampedusa, come detto, il centro di accoglienza ha una capienza di 400 posti ma ora ci vivono in quasi 2mila: 5 volte tanto.

Condizioni di vita spaventose

Come anche VelvetMag ha documentato, le condizioni di vita nel centro sono disumane. Cosa accade ai migranti una volta stipati dentro i centri di accoglienza? In quello di Lampedusa molti finiscono a dormire fuori a terra, i bagni sono pochi, il trattamento sanitario e alimentare spesso deplorevole. Negli ultimi 4 mesi ci sono stati 3 morti in circostanze da chiarire. Solo le forze dell’ordine e le cooperative che le coadiuvano sono ammessi a entrare nei centri di accoglienza. Spesso più simili a centri di detenzione in pessime condizioni che a luoghi per il reinserimento sociale. Partono procedure burocratiche infinite, per rispondere alle richieste d’asilo politico per i rifugiati, così come per vagliare storia e identità delle persone e organizzare in alcuni casi i rimpatri. Cosa anche questa tutt’altro che semplice.

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Barchini di ferro in mare. Sfax e Chebba in Tunisia sono punti di partenza dei migranti tunisini e subsahariani sfruttati dai trafficanti di uomini. Foto Facebook/Guardia costiera Tunisia

Da dove vengono i migranti

Gli ultimi, numerosi, sbarchi fanno salire la ‘conta’ dei migranti che dall’inizio dell’anno sono giunti in Italia. Sono già 6mila, mentre nei primi tre mesi dell’anno scorso furono 1500. Un mese fa si è verificata la strage di Cutro, in Calabria: a oggi – ma il bilancio non è definitivo – sono 88 le vittime e circa 80 i superstiti. Provenivano dalla Turchia ed erano di nazionalità siriana, iraniana, afghana, irachena.

Durante la notte del 25 marzo la ong Louise Michel ha agganciato, al largo delle isole Pelagie due imbarcazioni alla deriva con a bordo in totale 78 migranti originari di Guinea, Burkina Faso, Costa d’Avorio e Mali. La motovedetta V1102 della Guardia di finanza ha invece soccorso 40 migranti, tra cui 8 donne e 3 minori, che erano su un natante di ferro di 7 metri salpato da Sfax in Tunisia. La Tunisia sembra sia ora il paese che ha superato anche la Libia per numero di partenze dei barconi, e barchini, della morte, portati dagli scafisti in mezzo al Mediterraneo e a volte lasciati andare alla deriva.

‘Flotte’ di barchini della disperazione

A Lampedusa in particolare, ma anche su altre coste del Sud, arrivano ‘flotte’, per così dire, di migranti dopo viaggi estenuanti in cui arrivano a rischiare la morte. Oltre 40 migranti sono arrivati sull’Isola dei Conigli, presso Lampedusa. Nessuna traccia della barca. Si tratta di persone che vengono da Camerun, Mali e Costa d’Avorio. Fra loro anche 14 donne e 5 fra ragazzi e bambini. Una pattuglia della Guardia di finanza ha bloccato 42 persone (12 donne e 1 minore) sulla spiaggia di Cala Croce. Sempre le Fiamme gialle hanno soccorso un’imbarcazione alla deriva con a bordo 25 persone (4 donne e 1 minore) e bloccato un natante con 41 migranti (13 donne e 4 minori) originari di Costa d’Avorio, Camerun, Gambia, Guinea e Niger.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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