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Meloni in Ucraina e Biden in Polonia. Putin sospende il trattato sulle armi nucleari

Svolta nella guerra: dopo un anno e centinaia di migliaia di morti, fra soldati e civili, è sempre più scontro fra Russia e NATO

Il giorno seguente la visita di Joe Biden a Kiev, il 20 febbraio, l’Ucraina rischia di diventare l’epicentro di una guerra senza ritorno fra NATO e Russia. Putin ha infatti annunciato di avere sospeso l’applicazione dello Start, il trattato internazionale di limitazione delle armi nucleari.

La guerra in Europa non è più solo un conflitto tra i confini del territorio che i russi hanno invaso il 24 febbraio 2022. Cresce il rischio che si trasformi nella terza guerra mondiale nucleare.

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Giorgia Meloni è arrivata Kiev nel giorno in cui Putin ha pronunciato un discorso a Mosca e Biden a Varsavia. Foto Ansa

Giorgia Meloni in Ucraina

Il 21 febbraio è anche il giorno in cui la premier italiana, Giorgia Meloni, si è recata in Ucraina e ha incontrato il presidente Volodymyr Zelensky. Meloni ha visitato inoltre Bucha e Irpin, luoghi di efferati massacri di civili a opera delle truppe russe, lo scorso anno. “Sono onorata. Credo fosse doveroso essere qui per ribadire la posizione del Governo italiano e forse anche rendersi conto personalmente di quel che serve a un popolo che si batte per la sua libertà” ha detto Meloni arrivando a Kiev.

Dopo una breve pausa in albergo Meloni si è quindi diretta a Bucha e Irpin, due località simbolo del conflitto e dell’aggressione russa. “L’Italia era con voi fin dall’inizio e sarà con voi fino alla fine“, ha detto rivolta al sindaco di Bucha, a cui ha assicurato: “Avete tutto il nostro supporto“. Tra le macerie di Irpin la premier si è commossa: “È diverso parlare di numeri o vedere a caldo la vita della gente distrutta senza che ci sia una ragione. Abbiamo visto fiori e peluche: è diverso, vale la pena di vederlo“. L’Italia continuerà “a garantire supporto finanziario, militare e politico”, nonché le “strutture per aiutare la resilienza ucraina“.

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La premier Meloni firma una bandiera ucraina nel giorno della sua visita a Irpin e a Bucha, sobborghi di Kiev in cui nel 2022 gli occupanti russi hanno fatto strage di civili inermi. Foto Ansa

Biden: “In gioco l’Ucraina e il mondo

Da Varsavia Biden ha affermato che “La NATO è più forte che mai“. Nella guerra “non c’è solo in gioco il successo e la sopravvivenza della nazione ucraina. Ma l’ordine internazionale basato su regole, principi di sovranità e integrità territoriale, i valori fondamentali di indipendenza, democrazia, libertà“. “Per la sicurezza dell’Europa gli Stati Uniti hanno bisogno della Polonia e della NATO“. “Il supporto della Polonia all’Ucraina è stato straordinario“, ha aggiunto Biden ringraziando il presidente polacco, Andrzej Duda, “per aver accolto oltre 1,6 milione di rifugiati ucraini“.

Putin: “Aiutiamo tutti, anche l’Italia

Al mattino del 21 febbraio a Mosca, di fronte all’Assemblea federale russa, Putin ha tenuto un discorso, destinato forse a segnare un’altra tappa della guerra, mai così lontana da un cessate il fuoco. E che ha fatto da contraltare alle affermazioni di Biden. “L’obiettivo dell’Occidente è portare la Russia a una sconfitta strategica, vogliono eliminarci per sempre” ha scandito l’uomo che dette l’ordine di invadere l’Ucraina. “Non si rendono conto che è in gioco l’esistenza stessa della Russia“. E Putin cita anche l’Italia: “La Russia sa essere amica e mantenere la parola data. Lo dimostra il nostro aiuto ai Paesi europei, come l’Italia, durante il momento più difficile della pandemia di Covid. Esattamente come stiamo andando in aiuto nelle zone del terremoto (in Turchia e Siria, ndr.)”.

Stop al trattato Start

Ma il punto vero è che Putin ha deciso di “sospendere” l’applicazione dello Start: l’ultimo trattato sulla riduzione delle armi nucleari ancora in vigore con gli Stati Uniti. E questo perché la Russia, nelle parole di Putin, non può permettere agli ispettori americani di visitare i siti nucleari russi mentre Washington è intenta a infliggere “una sconfitta strategica” a Mosca. “Sospendiamo il trattato, ma non ce ne ritiriamo“, ha sottolineato Putin. È un passo verso l’uso di testate nucleari nella guerra dentro e fuori i confini dell’Ucraina? “Non le useremo mai per primi, ma se lo faranno gli Stati Uniti dobbiamo essere pronti” ha concluso Putin.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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