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Industria, fatturato in aumento: boom dell’Italia sui mercati esteri

Secondo l'Istat a giugno le vendite, soprattutto fuori dal nostro Paese, sono cresciute in 30 giorni del 3,1%

Prosegue il rimbalzo dell’economia italiana. Secondo i dati Istat, resi noti oggi 26 agosto, per lo scorso mese di giugno si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, registri un aumento del 3,1% sul mese precedente. La crescita delle vendite di settore si registra sia sul mercato estero, con un sostenuto balzo in vanti del +4,7%, che sul mercato interno, grazie a un aumento del fatturato pari al +2,1%.

In un anno quasi +30%

Nel secondo trimestre l’indice evidenzia un incremento del 5,2% rispetto ai tre mesi precedenti. Con valori sui mercati interno ed estero rispettivamente del +5,5% e del +4,8%. Nel confronto su base annua, il fatturato complessivo dell’industria italiana a giugno cresce del 28,4% rispetto al livello particolarmente basso dello scorso anno. A giugno, commenta l’Istat, il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, torna così ad aumentare, dopo il lieve arretramento di maggio. La crescita congiunturale deriva da una particolare vivacità delle vendite sui mercati internazionali. Il fatturato industriale destagionalizzato relativo alla componente estera ha segnato un massimo storico, salendo ai livelli più elevati dall’inizio della serie storica (gennaio 2000).

Pil in netta crescita

Tuttavia non è soltanto una prerogativa del nostro Paese. Le economie dei paesi ricchi sono in pieno rimbalzo dopo lo sprofondo dell’annus horribilis 2020. Oltre all’Italia anche la Spagna si avvia infatti a registrare nell’anno in corso il ritmo più rapido di espansione economica da più di quattro decenni. Si torna – anche in Italia – sui livelli di fine anni ’70, con un aumento del Pil che aiuterà i due paesi a superare la profonda recessione in cui sono precipitati. Il prodotto interno lordo della Spagna dovrebbe crescerà del 6,2% nel 2021, mentre l’Italia registrerà un tasso del 5,6% secondo un sondaggio fatto da Bloomberg fra economisti.

Il peso del debito

Tutto questo si registra nei giorni in cui finalmente è a disposizione del nostro Paese la prima tranche da 25 miliardi di euro del piano europeo Next Generation Eu, e l’Italia si ritrova a fare i conti con un ulteriore aumento del debito pubblico nazionale. Nello scorso mese di giugno, secondo le rilevazioni della Banca d’Italia, il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di circa 9,2 miliardi rispetto al mese precedente. Perciò a oggi risulta pari a 2.696,2 miliardi di euro. Una cifra molto elevata che fa dell’Italia uno dei paesi dell’Occidente maggiormente indebitati. I dati Istat sull’aumento del fatturato industriale, però, generano un po’ più di fiducia nella ripresa post Covid a portata di mano.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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