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ONU, l’allarme di Guterres: “Il mondo è entrato in un’era di caos”

Per il segretario delle Nazioni Unite serve la riforma del Consiglio di sicurezza, paralizzato dai conflitti e incapace di promuovere la pace

Il prossimo anno l’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, sorta dalle ceneri del mondo disintegrato dalla Seconda Guerra Mondiale, compirà 80 anni. E c’è il serio rischio che si tratti di un anniversario più simile a un funerale che a una celebrazione del multilateralismo e della cooperazione internazionale. In qualche modo, non volendo, lo ha anticipato il 7 febbraio il segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres, presentando le sue priorità per il 2024 all’Assemblea Generale.    

Guterres ha affermato che “il mondo è entrato in un’epoca di caos“: un allarme che ha lanciato nel sottolineare le divisioni senza precedenti in seno al Consiglio di sicurezza. Ovvero  l’organismo di ‘governo’, se così si può dire, dell’ONU. Una ristretta assemblea di cui fanno parte soltanto 15 Stati della Terra. Cinque di essi, fra cui le potenze vincitrici della Seconda Guerra Mondiale, a titolo di membro permanente e con diritto di veto: Usa, Gran Bretagna, Francia, Russia, Cina. E altri 10 Stati, membri non permanenti, a rotazione, con mandato biennale, eletti dall’Assemblea Generale dell’ONU (nella quale siedono quasi tutti gli Stati del mondo: 193).

ONU Consiglio sicurezza riunione
Una riunione del Consiglio di sicurezza dell’ONU. Foto Ansa/Epa Justin Lane

Perché l’ONU è in crisi

Per statuto, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU deve assumere lo scopo fissato all’articolo 24. Ossia “la responsabilità principale del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale“. Le decisioni del Consiglio necessitano di una maggioranza di almeno 9 dei 15 membri e di tutti i 5 membri permanenti, se si tratta di un voto su una questione non procedurale. L’Assemblea Generale, invece, ha poteri essenzialmente consultivi. A termini di Statuto esamina i principi generali di cooperazione per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. E adotta raccomandazioni che rivolge sia agli Stati membri dell’ONU che al Consiglio di Sicurezza.

Ebbene, questa struttura di cooperazione e multilateralismo che vive e opera da 79 anni non riesce più a trovare un accordo sui “terribili conflitti” che si stanno moltiplicando in tutto il mondo. Lo ha dichiarato appunto il segretario generale Guterres. “Ci sono governi che ignorano e minano i principi stessi del multilateralismo, senza alcuna assunzione di responsabilità” ha detto. “Il Consiglio di Sicurezza, il principale strumento per la pace nel mondo, è bloccato a causa di spaccature geopolitiche“.

Perché siamo “in un’era di caos

Non è la prima volta che il Consiglio di Sicurezza è diviso” ha quindi aggiunto il segretario dell’ONU. “Ma ci troviamo nella situazione peggiore. L’attuale disfunzione è più profonda e più pericolosa“. Guterres, ha ricordato come “durante la Guerra Fredda, i meccanismi stabiliti aiutavano a gestire le relazioni tra le superpotenze“. Ma nell’attuale “mondo multipolare, non esistono tali meccanismi. Il nostro mondo è entrato in un’era dominata dal caos“. E i risultati “sono sotto gli occhi di tutti”. Per Guterres, infatti, il mondo è oberato da una nuova proliferazione di armamenti nucleari e dallo sviluppo di “nuovi modi per annientare l’umanità“.

All’ONU il Vertice del Futuro

Fra le guerre in corso in molte zone del nostro pianeta il segretario dell’ONU ha citato i conflitti in Sudan, Ucraina, a Gaza, nella Repubblica Democratica del Congo, nello Yemen e in Birmania. Tutte situazioni nelle quali “accanto alla proliferazione degli scontri armati, i bisogni umanitari globali sono urgentissimi. Ma i finanziamenti non tengono il passo” ha lamentato.

In questo contesto, Antonio Guterres ha esortato i governi di tutto il mondo a sfruttare l’occasione del Vertice del futuro. Un summit che si terrà a settembre a New York durante la riunione annuale dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite al Palazzo di Vetro (la sede dell’ONU).  Sarà un’occasione per “dare forma al multilateralismo per gli anni a venire“. Tra i cambiamenti di cui “il mondo ha bisogno“, il segretario dell’ONU ha ribadito la necessità di una riforma approfondita del Consiglio di Sicurezza, concepito in una realtà – quella del 1945 e della Guerra Fredda – che non esistono più. Ma anche del sistema finanziario internazionale. E della creazione di uno “strumento di emergenza per migliorare le risposte internazionali a shock globali complessi“, come la pandemia di Covid-19 e le pandemie che verranno in futuro.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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