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Mancini ct dell’Arabia, Riad: “Annuncio imminente”

A dieci giorni dal brusco addio alla Nazionale italiana un triennale da decine di milioni di euro attende il commissario tecnico

Come non era difficile prevedere, Roberto Mancini, dimessosi dalla Nazionale di calcio, sta per approdare in Arabia Saudita per ricoprire il ruolo di nuovo commissario tecnico. È trascorsa appena una decina di giorni da quel sabato 12 agosto in cui il Mancio ha scaricato all’improvviso l’Italia a meno di un mese dalle qualificazioni all’Europeo.

Il ct che ci ha fatto vincere la precedente edizione del campionato d’Europa, a Londra, ha mollato a suo dire per “un atto d’amore” nei confronti della Nazionale. E soprattutto perché riteneva di non avere più la fiducia del presidente della Figc, Gabriele Gravina, da mesi.

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Roberto Mancini. Foto Ansa/Epa Domenic Aquilina

Quasi 100 milioni per 3 anni

Una versione dei fatti smentita da Gravina che si è visto destinatario di un attacco a freddo, sui giornali. Dopo che Mancini aveva cercato inizialmente di trincerarsi dietro una banale motivazione di “scelta personale” per spiegare le sue dimissioni. Ora invece La Gazzetta dello Sport, che cita fonti arabe, spiega come il tecnico jesino sia vicinissimo alla panchina dell’Arabia Saudita. Trovano dunque conferme le voci uscite immediatamente dopo lo scossone azzurro. Mancini allenerà la nazionale araba con cui presto firmerà un triennale da 25-30 milioni di euro all’anno: l’annuncio, sostengono a Riad, sarebbe questione di ore.

Un contratto da sultano

Il contratto fino al 2026 è proiettato ai Mondiali in Canada, Messico e Stati Uniti ma prima, il prossimo gennaio, c’è la Coppa d’Asia a cui l’Arabia tiene molto visto che l’ultimo dei tre trionfi risale al 1996. Il Mancini coinvolgerà nella nuova avventura il suo storico staff: Salsano, Lombardo, Nuciari, Battara, Gagliardi, Scanavino e forse Oriali. Visto che a Luciano Spalletti – nuovo ct dell’Italia ufficializzato nei giorni scorsi dalla Federazione – dovrebbe bastare Gianluigi Buffon come nuovo capo-delegazione dell’Italia.

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Luciano Spalletti. Foto Ansa/Ciro Fusco

Mancini e la famiglia reale

Secondo i mass media dell’Arabia Saudita, Roberto Mancini tratterebbe con la nazionale araba sin da giugno scorso. Il Mancio nega. A breve, in quel di Riad, dovrebbe comunque esserci la riunione decisiva per arrivare alla fumata bianca. In questi casi trattano direttamente emissari della famiglia reale e non la federazione saudita. Il primo impegno di Mancini con l’Arabia Saudita sarebbe l’8 settembre contro la Costa Rica; 4 giorni dopo altra amichevole con la Corea del Sud. A novembre via alle qualificazioni asiatiche per i Mondiali 2026. L’Arabia è in gruppo con Giordania, Tagikistan e una tra Cambogia e Pakistan. A gennaio, come detto, la Coppa d’Asia, nel girone ci sono anche Thailandia, Kirghizistan e Oman.

Per quanto riguarda la nazionale che Mancini ha mollato, cioè l’Italia, dal 19 agosto è ufficialmente Luciano Spalletti il nuovo ct. L’allenatore toscano, si legge in una nota della Figc, assumerà l’incarico a partire dal primo settembre 2023. La presentazione ufficiale di Spalletti si svolgerà in occasione del raduno degli Azzurri, in programma nei primi giorni di settembre, presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano a Firenze. Il nuovo ct sta parlando con i collaboratori federali e stilerà un progetto da sottoporre al presidente Gravina. Per quanto riguarda il suo staff, 3 nomi non sono in discussione: il vice Domenichini, l’assistente tecnico Baldini, il preparatore atletico Sinatti. Barzagli e Gagliardi dovrebbero invece restare esclusi. Il secondo è possibile che segua Mancini in Arabia.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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