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Vertice Brics fra i deliri di Putin e l’allargamento a nuovi Paesi

Per il capo del Cremlino l'invasione dell'Ucraina serve a "fermare la guerra di sterminio dell'Occidente nel Donbass"

Dal vertice dei paesi Brics a Johannesburg, in Sudafrica, emergono le dichiarazioni di Putin, intervenuto in videocollegamento da Mosca. A suo dire la Russia ha invaso l’Ucraina e ha scatenato il conflitto per “fermare la guerra di sterminio intrapresa dall’Occidente“.

La Russia ha deciso di sostenere la gente che sta combattendo per la sua cultura, le sue tradizioni, la sua lingua e il suo futuro” ha detto Putin, riferendosi alle popolazioni russofone del Donbass.

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Putin parla al vertice Brics in Sudafrica. Foto Ansa/Epa Kim Ludbrook

Brics, la politica della Cina

Il presidente della Cina, Xi Jinping, parlando al 15° vertice dei Brics di Johannesburg, in Sudafrica, ha anche sollecitatoun rapido ampliamento” del gruppo a nuovi paesi (ci sarebbero una ventina di candidati) e gli sforzi per promuovere “una governance globale più giusta e ragionevole” hanno riferito i media statali di Pechino. Xi Jinping ha definito “inaccettabile” la pratica “di confezionare le proprie norme e i propri regolamenti come norme internazionali“. Per la Cina, ha osservato, “le norme internazionali dovrebbero essere scritte e sostenute da tutti i Paesi sulla base degli scopi e dei principi della Carta delle Nazioni Unite“. E non invece “dettate da coloro che hanno i muscoli più forti e la voce più forte“. Il leader cinese, secondo i media statali di Pechino, ha anche rincarato le sue critiche definendo la pratica “di allearsi per formare gruppi esclusivi ancora più inaccettabile“.

India, missione sulla Luna

Negli stessi giorni del summit dei paesi Brics (acronimo che sta per Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) l’India ha spedito con successo sulla Luna un proprio veicolo spaziale. È avvenuto grazie alla missione Chandrayaan-3. Dopo una discesa automatizzata durata circa 20 minuti, il lander Vikram (che trasporta a bordo il rover Pragyan) ha completato perfettamente l’atterraggio morbido nella regione del polo sud lunare. Lo conferma l’Organizzazione indiana per la ricerca spaziale (Isro).

La missione dell’India si è svolta a pochi giorni dallo schianto della missione russa Luna-25. L’India si afferma così come la quarta potenza al mondo sulla Luna (dopo Unione Sovietica, Usa e Cina) e la prima ad atterrare nel polo sud lunare, in una regione potenzialmente ricca di ghiaccio d’acqua. L’allunaggio della missione Chandrayaan-3, salutato con entusiasmo dal premier Narendra Modi in collegamento dal summit dei Brics, in Sudafrica (“è un giorno storico“), è avvenuto come previsto intorno alle 14:33 ora italiana dopo una discesa completamente automatizzata durata poco meno di 20 minuti.

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Attivisti della diaspora del Bangladesh in Sudafrica protestano vicino al luogo in cui si sta svolgendo il vertice Brics. Foto Ansa/Epa Yeshiel Panchia

Un evento storico

Tutto è andato secondo le previsioni, con la prima fase di frenata brusca che ha portato il lander ad abbassarsi da 30 a 7,4 chilometri di altezza, e poi una seconda fase di frenata più dolce, durata tre minuti. Infine la discesa verticale che ha portato il lander a scendere da 800 metri di altezza fino a toccare il suolo lunare. Mentre i politici seguivano l’allunaggio dal vertice dei paesi Brics, il Centro di controllo in India seguiva costantemente in diretta tutte le fasi dell’operazione.

Grazie alle immagini fornite dagli strumenti ottici di bordo, che hanno permesso di riprendere la superficie lunare durante l’avvicinamento, si è potuto assistere a tutto. A distanza di una decina di minuti dal touchdown, le antenne del Deep Space Network della Nasa in Australia hanno subito cominciato a ricevere il flusso dei dati di telemetria del lander. L’India, potenza in ascesa e paese più popolato al mondo, adesso vanta un nuovo record.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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