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L’Ucraina attacca le navi russe in Crimea e la città di Kursk

I soldati di Kiev avrebbero inoltre sfondato la prima linea di difesa russa a Bakhmut e nel sud occupato dagli invasori

La guerra in Ucraina è ormai nel suo 18° mese e non c’è alcun segnale che possa diminuire di intensità, anzi. Mentre non si arrestano i bombardamenti delle forze armate di Mosca il conflitto si sta rovesciando come un boomerang contro la Russia.

Nella notte fra il 4 e 5 agosto le forze di Kiev hanno attaccato una petroliera di Mosca vicino al ponte di Crimea. La vice ministra della Difesa ucraina Anna Malyar ha inoltre annunciato che le forze armate hanno sfondato la prima linea di difesa dei russi a sud e a Bakhmut. Nelle ultime 72 ore i russi hanno bombardato l’ospedale di Kherson per due volte. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica ha ottenuto l’accesso alla centrale nucleare di Zaporizhzhia e i tecnici annunciato di non aver trovato esplosivi.

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Danni alla petroliera russa Sig colpita da drone ucraino. Foto Twitter @OSINTI1

L’Ucraina attacca anche Kursk

L’esplosione della petroliera russa Sig che trasportava carburante per le truppe di Mosca è stata un’operazione speciale dei servizi militari ucraini e della Marina” ha scritto Rbc-Ukraine citando fonti dell’intelligence. L’emittente ha specificato che a provocare l’esplosione è stato un drone di superficie con 450 chili di tritolo.

La petroliera era carica di carburante e si trovava in acque territoriali ucraine, nei pressi del ponte di Crimea. Dal 2019 questa nave è oggetto di sanzioni da parte degli Stati Uniti per aver trasportato petrolio e carburante dalla Russia alla Siria. Il 4 agosto le forze ucraine hanno rivendicato l’attacco “riuscito” a un’altra nave russa, la Olenegorsky Gornyak, davanti al porto di Novorossiysk nel Mar Nero. E hanno rivendicato un attacco multiplo alla stessa base, nel territorio meridionale russo di Krasondar, che avrebbe danneggiato parte del terminal del Caspian Pipeline Consortium (Cpc), cruciale per le esportazioni del petrolio.

Ma i droni dell’Ucraina hanno lanciato esplosivi anche sulla città russa di Kursk danneggiando due edifici amministrativi, secondo il governatore dell’oblast Roman Starovoyt. Le finestre dei due palazzi e di una chiesa vicina sono state danneggiate, spiegano su Telegram le autorità della regione confinante con l’Ucraina aggiungendo che non sono state segnalate vittime.

La vice ministra della Difesa ucraina Anna Malyar. Foto Twitter @nexta_tv

La guerra in Donbass

Le forze armate dell’Ucraina avrebbero già sfondato la prima linea di difesa dei russi a sud, e anche nella martoriata città di Bakhmut in mano ai russi. I soldati di Kiev si troverebbero ora in una posizione intermedia. Lo sostiene la vice ministra della Difesa ucraina Anna Malyar come riportato da Ukrainska Pravda. “Se parliamo del sud, così come nella direzione di Bakhmut, le nostre forze continuano a svolgere azioni offensive. Penetrano attraverso la grave resistenza del nemico, si tratta di bombardamenti di artiglieria solida, di mine” ha riferito Malyar.

Le mosse della Cina

Ma riguardo alla guerra in Ucraina qualcosa si muove sul fronte diplomatico. La notizia che la Cina “sta delegando Li Hui (l’inviato speciale di Pechino ndr) a Gedda è un super passo in avanti“. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba a Interfax-Ukraine. “Vogliamo che la Cina partecipi al vertice della Formula di pace. La notizia che Pechino sta delegando Li Hui a Gedda è un passo in avanti“, ha dichiarato Kuleba. Il ministro ucraino ha sottolineato che l’Arabia Saudita ha giocato un ruolo importante in questa decisione, così come una conversazione telefonica tra il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. “L’Arabia Saudita ha attirato la Cina e questa è una vittoria storica” ha concluso Kuleba.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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