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Università migliori del mondo, a che punto sono quelle italiane

Bologna, Milano e Roma eccellono, sebbene in vetta restino il MIT, Cambridge e Oxford

Le Università italiane acquisiscono punti e migliorano le proprie posizioni nell’annuale classifica stilata da Qs World University Rankings. Pur non avendo ancora nessun ateneo in top 100, le posizioni scalate aumentano di anno in anno.

Nel nuovo report, basato sull’analisi di 17,5 milioni di documenti accademici e sulle opinioni di oltre 240 mila docenti accademici e datori di lavoro, si è tenuto conto di nuove metriche quali sostenibilità, risultati occupazionali e la rete di ricerca internazionale.

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L’Università di Bologna. Foto Universita.it

Altre metriche sono state invece riviste, per quanto riguarda la classifica degli atenei. Quest’anno gli analisti hanno ridotto il peso del rapporto docenti-studenti, passando dal 20% al 10%. Anche l’importanza dell’indicatore della reputazione accademica si è ridotta, passando dal 40% al 30%. Al contrario, è aumentata quella attribuita all’indicatore della reputazione dei datori di lavoro, il cui contributo è passato dal 10% al 15%. Anche questo ha contribuito al miglioramento delle performance degli atenei italiani.

La top 10 delle Università

Al primo posto si conferma il Massachusetts Institute of Technology (MIT), davanti a Cambridge e Oxford, che supera Stanford e conquista il podio. Tra le Università europee (inglesi escluse) la migliore resta il Politecnico Eth di Zurigo, che in questa edizione sale dal nono al settimo posto. Entra in top 10 la National University of Singapore, prima tra quelle asiatiche. Bene anche l’Australia che piazza tre atenei nelle prime venti posizioni.

La graduatoria

1. Massachusetts Institute of Technology (MIT)
2. Cambridge
3. Oxford
4. Harvard
5. Stanford
6. Imperial College di Londra
7. ETH di Zurigo
8. Università nazionale di Singapore (NUS)
9. UCL
10. Università della California, Berkeley (UCB)

Le Università italiane

Per quanto riguarda il nostro Paese, il risultato migliore lo ottiene ancora il Politecnico di Milano, che passa dal 139° al 123° posto. Sale tantissimo La Sapienza di Roma, che scala molte posizioni passando dal 171° al 134° posto. Così diventando il secondo miglior ateneo italiano. Cresce anche l’Università di Bologna ora al 154° (era al 167° posto l’anno scorso). Seguono poi Padova e il Politecnico di Torino.

123. Politecnico di Milano
134. Sapienza di Roma
154. Alma Mater Studiorum di Bologna
219. Padova
252. Politecnico di Torino
276. Statale di Milano
335. Napoli – Federico II
349. Pisa
358. Firenze
364. Torino

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L’Università La Sapienza di Roma. Foto Twitter @MakerFaireRome

Le migliori in Italia nel 2022

Lo scorso anno – stando a una classifica del Censis relativa alla sola Italia – la prima posizione fa le Università l’aveva Bologna, con un punteggio complessivo di 89,8. Anche gli altri due gradini del podio, però, risultavano conquistati da atenei blasonati. Al secondo posto c’era infatti Padova (con 88 punti), al terzo La Sapienza di Roma (con 86,5 punti). Saliva in quarta posizione Pisa, che con un punteggio di 85,2 sopravanza Firenze, che retrocedeva al quinto posto (totalizzando 84,3 punti). Avanzava di due posizioni la Statale di Milano (82,7 punti), passando dall’ottava alla sesta posizione. Palermo si confermava settima, a pari merito con l’Università di Torino (entrambe raccoglievano 80,8 punti). La top 10 dei mega atenei nazionali, ossia quelli con oltre 40mila studenti, si chiudeva con Bari e con la Federico II di Napoli.

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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