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Zanzare, aumenta l’espansione di questi insetti in tutta Europa

Sono sempre più aggressive ma non tutte sono potenziali vettori di malattie

Le zanzare sono sempre più aggressive in tutta Europa. Lo certifica il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC). Si tratta dell’agenzia indipendente dell’Unione Europea che controlla la diffusione di malattie infettive. Abbiamo imparato a conoscerla durante la pandemia di Covid.

Ebbene, l’ECDC ha aggiornato le proprie mappe sulla presenza delle diverse specie di zanzare nel Vecchio Continente, segnalando la loro continua espansione, anche in regioni dove fino a qualche anno fa non erano presenti. Significa che cresce il rischio di trasmettere malattie legate a questi insetti. “Potremmo vedere più casi ed eventualmente morti dovute a malattie come la dengue, la chikungunya e la febbre West Nile” ha detto Andrea Ammon, la direttrice dell’ECDC.

zanzare tigre italia
Un esemplare di zanzara tigre. Foto Wikpedia/James Gathany

L’aumento delle regioni in cui le zanzare prosperano è favorito dal fatto che per via dei cambiamenti climatici la stagione calda dura più a lungo. Ciò significa che aumentano le giornate caratterizzate da temperature più alte e più umide in alcune zone. Non mancano però anche altri fattori: gli scambi commerciali internazionali, ad esempio. Del resto è stata questa, storicamente, la causa originaria dell’arrivo delle zanzare invasive nel continente europeo.

Zanzare e malattie

Nel 2022 in 11 paesi dell’Unione Europea ci sono stati 1.112 casi di trasmissione della febbre West Nile, di cui 723 in Italia. Si tratta del dato annuale più alto che sia stato registrato dopo il 2018, che fu il momento di massima diffusione del virus in Europa finora, con 1.548 casi. La febbre West Nile nella maggior parte delle persone infette non provoca sintomi. Solo un quinto dei contagiati ne mostra qualcuno, di solito lieve. In rari casi il virus può causare convulsioni, paralisi e coma. In quelli più gravi, che riguardano generalmente persone anziane o debilitate per altre ragioni, può essere letale ed è bene prevenirne la diffusione anche perché non esiste una cura specifica, né un vaccino.

C’è poi la dengue, un’altra malattia di origine tropicale portata dalle zanzare, per cui non ci sono cure specifiche, ma che comunque risulta grave o letale solo raramente. Nel 2022 i casi nell’Unione Europea sono stati 71, quasi tutti in Francia. È lo stesso numero di casi registrati nei paesi dell’Unione insieme a Islanda, Liechtenstein e Norvegia tra il 2010 e il 2021.

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Una mappa della diffusione delle zanzare in Europa. Foto Twitter @ECDC_EU

Amano i luoghi umidi

Questi dati non indicano che ci si debba allarmare per questi virus, ma le autorità sanitarie devono comunque tenere conto dei fattori che favoriscono l’aumento dei rischi e prevenirli. Ad esempio con iniziative per il controllo delle popolazioni di zanzare e con l’informazione ai cittadini. In realtà non tutte le specie di zanzare possono essere vettori di malattie, cioè contribuire alla loro trasmissione da persona a persona.

Fra le specie di zanzare maggiormente presenti nel nostro Paese c’è la zanzara tigre, riconoscibile dalle visibili macchie bianche da cui prende il nome. La ‘tigre’ è presente in Italia da oltre 30 anni. Originaria dell’Asia orientale, si è diffusa per via del trasporto accidentale delle sue uova dentro pneumatici usati e piante ornamentali commerciate tra continenti diversi. Le zanzare infatti depongono le proprie uova in luoghi umidi, come può essere l’interno di uno pneumatico con un po’ d’acqua. O anche un semplice sottovaso di una pianta. Le uova delle zanzare tigre possono poi resistere a temperature molto diverse e in assenza di acqua anche per mesi. Per esempio anche nella stiva di una nave.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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