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La Russia fuori controllo? Le conseguenze politiche del Golpe

Per i media occidentali la leadership di Putin è in discussione. Ma il presidente russo lancia un segnale agli USA

L’ammutinamento della compagnia militare Wagner guidata dal suo leader Evgenij Prigožin, ha pubblicamente messo in discussione l’autorità di Putin al livello internazionale. Nei media occidentali c’è chi prevede ora un possibile indebolimento dell’offensiva russa e un crollo morale del suo esercito.

Putin però mostra i muscoli e si pone al fianco del suo più “stretto” alleato cinese, inviando due fregate vicino alle coste di Taiwan con una mossa che potrebbe aumentare le tensioni nella regione. Ma mentre la Cina avanza inesorabilmente sullo scacchiere internazionale, il futuro della Russia oggi appare più incerto.

Presidente Putin/ FOTO ANSA

Una Russia divisa: il tentato Golpe ha scalfito l’immagine di Putin?

I fatti del 23-24 Giugno scorso hanno fotografato improvvisamente una Russia in preda ad un imminente guerra civile. Inevitabilmente ciò ha influito pesantemente sull’immagine e la stabilità del potere di Putin al livello internazionale. Con la marcia su Mosca, i soldati della Wagner sono arrivati indisturbati fino a 200 km dalla città. Putin è ora descritto dalle testate internazionali come in preda ad una destabilizzazione interna, che lo stesso segretario di Stato USA, Antony Blinken, ha definito «una vera distrazione» per il presidente della Federazione Russa. Ciò potrebbe «creare maggiori aperture» per le forze di Kiev e la controffensiva ucraina, dato che i russi «dovranno preoccuparsi delle loro retrovie». Ma forse è ancora troppo presto per cantar vittoria. Da tempo in realtà il leader Prigožin, aveva pubblicamente esternato il suo malcontento nei confronti della leadership del Ministro della Difesa russo Sergej Sojgu. 

Guerra in Ucraina/ FOTO ANSA

Ai combattenti della Wagner – amnistiati – ora sarà consentito scegliere tra l’inquadramento nelle forze regolari della Federazione, o il ritorno a casa e la cessazione delle proprie attività belliche. Ma l’esilio di Prigožin e dei suoi uomini più fidati in Bielorussia, in un apposito centro in grado di ospitare almeno 8 mila uomini. Rappresenta non a caso un ingegnoso stratagemma che consentirà comunque di mantenere giuridicamente e amministrativamente vivo un distaccamento autonomo della celebre milizia armata. Che da decenni notoriamente si occupa delle “operazioni sporche”  della Federazione lontano dai confini, soprattutto in Africa. Il tempismo della marcia su Mosca tuttavia non poteva essere dei peggiori per Putin. Visto che da poche settimane aveva avuto inizio la controffensiva ucraina, che ha ottenuto fino ad ora scarsi risultati militari. E al contrario dunque aveva regalato all’esercito russo fiducia e importanti vittorie sul campo.

Come cambiano i rapporti con Pechino: le conseguenze del golpe

C’è chi tra gli esperti ora teme l’ira di Putin, mentre altri ancora prevedono ormai un implosione dell’intero sistema russo. In una fase della guerra in Ucraina molto delicata, dove l’esercito ucraino inizia ad accusare problemi strutturali: la mancanza di uomini, munizioni e armamenti eterogenei e interamente riforniti dagli alleati. L’implosione della piramide di potere di Putin in questo momento giocherebbe ovviamente a favore degli obbiettivi militari di Zelensky. Ma c’è un altro attore “silente” che a seguito del tentativo di golpe ora deve riorganizzare le proprie aspettative: la Cina. Il Dragone probabilmente avrà visto l’ammutinamento della Wagner come un segno di grave incompetenza. E il Partito Comunista Cinese ha da sempre nel suo DNA la paura del caos e dell’instabilità. La fiducia nella stabilità politica della Russia era un caposaldo dell’alleanza tra i due Paesi. Ma se la Russia risulta essere più dipendente che mai dalla Cina, nel frattempo il Dragone avanza, espandendosi a livello commerciale a ritmi incalzanti e a macchia d’olio.

Presidente Xi Jing Ping/ FOTO ANSA

Insieme alla Georgia, il Kazakistan e l’Uzbekistan hanno difatti sottoscritto da poco un accordo per istituire una società logistica congiunta che si impegnerà a unificare le tariffe e gestire tutte le merci sulla Trans-Caspian International Route. Il principale compito della nuova società sarà quello di facilitare il trasporto merci tra la Cina e l’Europa, semplificando tutti i processi. E sempre nell’ambito della penetrazione commerciale cinese, in Asia centrale, l’Uzbekistan ha inaugurato un nuovo corridoio di trasporti che va dal porto cinese di Xiamen a Tashkent passando attraverso l’Iran. L’avanzata commerciale cinese si scontra sempre di più dunque con l’apparente rallentamento e indebolimento politico della Russia. Anche se il messaggio lanciato da Putin agli USA dopo il tentativo di Golpe riguardo gli obbiettivi  in comune con Xi Jin Ping è chiaro. Due fregate russe ieri si sono avvicinate alle coste di Taiwan. Un segnale inconfondibile di quanto l’alleanza militare strategica  fra i due Paesi nonostante tutto esista e sia ancora molto salda.

Chiara Cavaliere

Attualità, Spettacolo e Approfondimenti

Siciliana trapiantata nella Capitale, dopo la maturità classica ha coltivato la passione per le scienze umane laureandosi in Scienze Politiche alla Luiss Guido Carli. Senza mai abbandonare il sogno della recitazione per cui ha collaborato con le più importanti produzioni cinematografiche italiane tra cui Lux Vide, Lotus e Italian International Film.
Si occupa di attualità e degli approfondimenti culturali e sociali di MAG Life, con incursioni video. Parla fluentemente inglese e spagnolo; la scrittura è la sua forma di attivismo sociale. Il suo mito? Oriana Fallaci.

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