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Maturità, le tracce della prova di italiano. Fra i banchi anche Imelda, 90 anni

Temi e argomenti vanno da Moravia a Fallaci, passando per Piero Angela

Nel giorno del solstizio d’estate la prima prova dell’esame di maturità 2023. Dalle ore 8.30 sono 536.008 gli studenti – 521.015 candidati interni e 14.993 esterni – alle prese col tema di italiano. Sono coinvolte 14mila commissioni, per un totale di 27.895 classi.

A sostenere l’esame di maturità anche una donna di 90 anni. Accade a Città di Castello dove Imelda Starnini, classe 1933, è tra coloro che sono impegnati nella prova d’italiano all’istituto paritario San Francesco di Sales. Vuole infatti coronare il sogno di una vita e diventare una maestra, almeno sulla carta. Quest’anno l’esame torna alla formula precedente al Covid: due gli scritti (3 in alcuni casi) e un colloquio.

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Studenti in attesa dell’esame (a sinistra); Imelda Starnini, 90 anni (a destra), sui banchi della maturità a Citta di Castello (Pg). Foto Ansa/Velvetmag

Maturità, le tracce del tema

Per quanto riguarda gli argomenti delle tracce del tema di italiano alla maturità, riporta l’Ansa, gli studenti si trovano di fronte ad Alberto Moravia con un brano tratto da Gli Indifferenti e a Salvatore Quasimodo con Alla nuova luna che fa parte della raccolta La Terra impareggiabile‘. Fra le tracce proposte anche il brano Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp tratto da un testo di Marco Belpoliti. ‘L’idea di nazione con un testo tratto da Federico Chabod è una delle tipologie di tipo B Analisi e produzione di un testo argomentativo.

Non manca un testo di Piero Angela: Dieci cose che ho imparato, è l’altra proposta del tipo B con la comprensione e l’analisi del testo sottoposta ai maturandi. Fra le proposte c’è anche un testo di Oriana Fallaci, Intervista con la storia, edito da Rizzoli nel 1977. Una delle tracce di attualità, secondo l’Ansa, richiama una lettera aperta inviata nel 2021 dal mondo accademico e culturale all’ex ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che invita a reintrodurre le prove scritte alla maturità. La lettera fu scritta durante il periodo della pandemia.

Valditara: “Ragazzi, serenità

La prova di Italiano alla maturità, comune a tutti gli indirizzi, prevede complessivamente 7 tracce – ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale – suddivise in tre diverse tipologie. Due analisi del testo (uno poetico e l’altro di prosa), 3 tracce di testo argomentativo e 2 temi di attualità. “È un momento importante, in cui si tirano le somme di un percorso che per la gran parte è durato 13 anni – ha dichiarato il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara dai microfoni di Rtl – ci si apre ad una vita nuova. E lo si deve vivere con entusiasmo e serenità.” “Passate queste prove vi aspettano l’estate, le vacanze e nuovi impegni molto stimolanti grazie ai quali costruirete la vostra vita” ha poi aggiunto il ministro rivolto agli studenti.

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Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara. Foto Ansa/Angelo Carconi

È un momento che ricorderete anche a distanza di molti anni come è successo a me; ritornerà alla vostra mente con la piacevole sensazione del bel tempo che è stato“. “In bocca al lupo, sono assolutamente convinto che tra qualche giorno i ragazzi festeggeranno con gioia il termine di un percorso importante che li ha arricchiti“. Non è mancato un ‘in bocca al lupo’ ai maturandi dalla premier Giorgia Meloni, che nella giornata del 20 giugno, alla vigilia dell’esame di maturità, si trovava a Parigi per l’incontro bilaterale col presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. Sono terminati, per fortuna, i tempi della pandemia di Covid quando gli esami di maturità restarono inevitabilmente stravolti, fra didattica a distanza, mascherine e colloqui con nuove regole. Da quest’anno torna pienamente a una certa ‘normalità’.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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