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5 serie Netflix cancellate che meritavano di continuare

Il colosso dello streaming video ci ha costretto a salutare anzitempo numerose serie, alcune delle quali meritavano sicuramente un destino diverso

Netflix talvolta non perdona e le seguenti 5 serie, che sono state cancellate, ne sono la prova più tangibile. Solo nell’ultimo anno, infatti, il colosso dello streaming video ne ha troncate oltre una decina con una facilità disarmante. Ecco dunque gli “errori” più clamorosi.

L’estrema velocità con cui Netflix produce nuove serie televisive è ormai nota, così come lo è la tristemente rinomata tendenza a cancellarle così, su due piedi. A pagarne lo scotto sono state quelle produzioni rimaste senza un finale, ma solo con tanti dubbi, incertezze e, soprattutto, infiniti snodi narrativi da sviluppare.

Serie Netflix cancellate
Quali sono le 5 serie Netflix che avrebbero meritato di continuare – VelvetMag

In particolar modo, il tema ha innescato diverse discussioni da parte degli abbonati al colosso dello streaming video, nonché una progressiva mancanza di fiducia verso lo stesso. Chi mai, infatti, inizierebbe una nuova serie conscio del rischio – concreto – di assistere a una cancellazione improvvisa? Purtroppo, questo è un destino capitato a molte produzioni targate Netflix. In questo articolo abbiamo individuato 5 tra i casi più clamorosi (più una menzione speciale) in cui la piattaforma ha commesso un errore, viste le potenzialità narrative delle serie cancellate.

5 serie Netflix cancellate: Mindhunter tra i casi più clamorosi

Abbiamo sperato fino all’ultimo, ci siamo cullati nella possibilità che quella sospensione, annunciata nel lontano gennaio 2020, fosse soltanto un’impasse momentanea (seppure lunga) e poi è arrivata la batosta finale. Lo scorso febbraio 2023, infatti, è stato lo stesso David Fincher – che ha curato la regia di molti episodi – ad annunciarne la cancellazione dopo sole due stagioni.

Serie Netflix cancellata Mindhunter
Mindhunter tra le serie Netflix cancellate che avrebbero meritato di più – VelvetMag

Un vero peccato per una delle serie più acclamate firmate Netflix, che, attraverso una ricerca minuziosa e performance al cardiopalma, cerca di scavare a fondo nelle menti criminali dei più efferati assassini seriali del secolo scorso. Da Charles Manson a David Berkowitz (maggiormente noto come Il Figlio di Sam) a Edmund Kemper (interpretato da Cameron Britton, in foto), lo show ne offre un ritratto accurato, basandosi sul libro Mindhunter: La storia vera del primo cacciatore di serial killer di John E. Douglas e Mark Olshaker. Nonostante l’accoglienza molto positiva da parte della critica, gli ascolti non sono riusciti a ricoprire gli ingenti costi e Netflix ha dovuto troncare la serie, senza un finale, dopo appena due stagioni.

1899

Un’altra possibilità, tutto sommato, la meritava anche 1899. Ma perché tutto sommato? Innanzitutto, la serie nasce dalla mente di Baran bo Odar e Jantje Friese ideatori della ben più riuscita Dark e già questo dovrebbe essere un marchio di garanzia, almeno sulla carta. Ambientata, come il titolo lascia intuire, alla fine del diciannovesimo secolo, la serie segue le vicende di un gruppo di migranti, di diversa estrazione sociale, impegnati in una traversata transatlantica dal vecchio continente a New York, a bordo del Kerberus. Ciascuno, per diverse ragioni, fugge da qualcosa di specifico ed è mosso dalla speranza di ricominciare una nuova vita. La situazione inizierà a precipitare in un baratro sempre più enigmatico, nel momento in cui l’equipaggio riceverà le esatte coordinate del Prometheus, una nave della stessa linea scomparsa misteriosamente alcuni mesi prima.

Serie Netflix 1899
1899 tra le serie Netflix cancellate che meritavano un’altra chance – VelvetMag

Baran bo Odar e Jantje Friese hanno provato a ritrasporre quelle medesime atmosfere cupe e quella struttura narrativa centripeta che hanno reso Dark una pietra miliare di Netflix . Ma, se con la loro prima – e ben più fortunata – creatura il risultato è stato quello di un insieme organico, in cui ciascun tassello combacia alla perfezione con l’altro, 1899 è apparsa maggiormente sconclusionata e dispersiva. O, almeno, questa è la sensazione dopo una prima visione, perché, anche grazie alla pluralità linguistica e alla narrazione stratificata che la contraddistinguono, 1899 è sicuramente una serie che richiede quel “qualcosa in più”, che purtroppo non avrà mai. La serie Netflix ci lascia dunque con numerosi interrogativi in sospeso, dopo appena una stagione.

I’m Not Okay With This, tra le serie Netflix che meritavano di più

Indirizzata a un pubblico prettamente teen, I’m Not Okay With This segue le vicende di Sidney Novak, “una noiosa diciassettenne bianca“, come lei stessa si descrive, che scopre improvvisamente di avere dei superpoteri. Insomma, all’apparenza si tratterebbe di un teen dramedy dalle tinte fantasy che nulla aggiunge di nuovo a una tradizione che ha capostipiti al pari di Smallville, Teen Wolf e del più recente Stranger Things. Ciononostante, la serie Netflix ideata da Jonathan Entwistle, già regista di The End of the F***ing World, e dai produttori della stessa Stranger Things – per il cui confronto, forse, è stata penalizzata – va oltre.

Serie Netflix cancellata I'm Not Okay with This
I’m Not Okay with This tra le serie Netflix che avrebbe meritato di più – VelvetMag

Lo show, nato come trasposizione dell’omonimo romanzo di Charles Forsman e composto da sette episodi, segue infatti la progressiva scoperta che la protagonista, interpretata da Sophia Lillis, compie su stessa. Alla ricerca della sua identità, di un modello in cui identificarsi dopo la tragedia che si è abbattuta sulla sua famiglia, finirà per sentirsi ancora più fuori posto dopo essere venuta a conoscenza dei suoi poteri. Questi, fortemente legati alle sue emozioni, non le permetteranno perciò di viversi appieno e, di conseguenza, di capire chi realmente lei sia. Purtroppo, neanche noi potremo mai saperlo, dal momento che la serie è stata cancellata dopo una sola stagione, per altro con un cliffhanger che lasciava presagire tutt’altra sorte.

Santa Clarita Diet

Ironica, irriverente, splatter quanto basta e folle: queste sono alcune delle caratteristiche che rendono Santa Clarita Diet uno dei contenuti più originali e meglio riusciti per il colosso dello streaming video. La serie Netflix, distribuita a partire dal 2017 e cancellata nel 2019, al termine della terza stagione, segue le vicende della famiglia Hammond, composta da Sheila (Drew Barrymore), Joel (Timothy Olyphant), due agenti immobiliari, e la loro unica figlia, Abby (Liv Hewson). La loro vita subirà uno scossone quando Sheila morirà improvvisamente… per poi tornare in vita come una non-morta. Mentre cercherà di procacciarsi persone di cui nutrirsi, con la complicità della famiglia e del figlio dei vicini, coetaneo di Abby, proverà a capire cosa abbia scatenato la sua nuova condizione.

Serie Netflix cancellata Santa Clarita Diet
Tra le serie Netflix che avrebbero meritato di più anche Santa Clarita Diet – VelvetMag

Grazie a un mix di orrore e black humor, ai tempi comici perfetti, ai dialoghi ben oltre il limite del surreale e alla naturale alchimia tra Drew Barrymore e Timothy Olyphant, la serie ha ricevuto ampi consensi di critica e avrebbe avuto ancora molto da raccontare. Ciononostante, è stata cancellata al termine della terza stagione, per altro con un non-finale che avrebbe potenzialmente aperto a nuovi scenari e snodi narrativi.

The OA, la cui cancellazione è uno degli errori più clamorosi

Tra i casi più clamorosi di cancellazioni di Netflix è impossibile non menzionare The OA. Ideata da Zal Batmanglij e Brit Marling, che ne è anche attrice protagonista, la serie segue la storia di Prairie Johnson, una ragazza che ricompare misteriosamente sette anni dopo essere scomparsa. All’epoca non vedente, ha riacquistato misteriosamente la vista e deciderà di confessare ciò che le è accaduto nel corso di quel periodo di sparizione a cinque persone, alle quali chiederà di svolgere un compito, una volta terminato il suo racconto.

Serie Netflix cancellata The OA
The OA, una selle serie Netflix più uniche che avrebbe meritato un altro destino – VelvetMag

Questa è la premessa con cui parte una delle serie in assoluto più originali mai realizzate dalla piattaforma, un caso a se stante che prende in prestito ora dalla letteratura russa, ora dalle filosofie orientali, un patrimonio di saperi variegati. Il risultato è l’immersione in un multiverso di infinite possibilità in cui ciascuna scelta, anche la più piccola e impercettibile, è in grado di creare nuovi mondi.

The OA è un viaggio del quale la meta non è il solo scopo ultimo, ma una delle tante tappe da percorrere per trascendere; è anche un racconto nel quale la possibilità e la volontà diventano un tutt’uno, a patto che ciascuno lasci dietro di sé ogni preconcetto e si lasci abbandonare, fingendo “di credere finché non lo farete veramente“.

Purtroppo, così come gli altri titoli menzionati, la serie è stata cancellata al termine della seconda stagione, senza un finale ma con uno dei cliffhanger più clamorosi di sempre. Un vero rimorso per una delle serie targate Netflix più originali e atipiche di sempre, pensata inizialmente per cinque stagioni.

Menzione speciale per Sense8

Un altro dei casi più clamorosi di cancellazioni arrivate anzitempo è senza dubbio quello rappresentato da Sense8, ideata da Lilly e Lana Wachowski. La serie ha come protagoniste otto persone, sparse in altrettante parti del mondo, senza alcun legame tra di loro. Improvvisamente, però, inizieranno a sviluppare una particolare connessione tra di loro che li porterà non solo a sentire ciascuno i pensieri dell’altro, ma a vivere come se fossero nei panni dell’altro.

Sense8 è un inno all’empatia, è una serie, che attraverso immagini suggestive e intensi momenti di lirismo, racconta le diverse sfaccettature dell’animo umano. Ciononostante, la serie è stata cancellata nel 2017, al termine della seconda stagione, per altro con un cliffhanger, a causa degli ingenti costi. La reazione del pubblico è stata talmente forte da portare a mobilitazioni dal basso, petizioni e raccolte fondi, al punto tale che, a neanche un mese dalla cancellazione, Netflix ha annunciato la produzione di un film conclusivo, uscito l’8 giugno 2018. Nonostante sia arrivato come un tentativo di “metterci una pezza”, l’episodio – della durata di due ore e mezza – ha chiuso definitivamente e in maniera esaustiva la vicenda dei sensate, con i quali abbiamo riso, pianto e gioito. Tuttavia, siamo convinti del fatto che la serie avrebbe avuto molto di più da raccontare.

Lorenzo Cosimi

Cinema e tv

Romano, dopo la laurea triennale in Dams presso l’Università degli Studi Roma Tre, si è poi specializzato in Media, comunicazione digitale e giornalismo alla Sapienza. Ha conseguito il titolo con lode, grazie a una tesi in Teorie del cinema e dell’audiovisivo sulle diverse modalità rappresentative di serial killer realmente esistiti. Appassionato di cinema, con una predilezione per l’horror nelle sue molteplici sfaccettature, è alla ricerca costante di film e serie tv da aggiungere all’interminabile lista dei “must”. Si dedica alla produzione seriale televisiva con incursioni sui social.

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