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La guerra dei droni: raid su Kiev ma anche sui palazzi di Mosca

Mentre le truppe di Putin da 15 mesi rovesciano sull'Ucraina bombe e distruzioni, ora neppure i russi sono più al sicuro a casa loro

La guerra in Ucraina si ritorce contro Putin che l’ha scatenata e, soprattutto, contro il popolo russo. Ormai bombardamenti con droni avvengono non solo a Kiev ma anche nella capitale della stessa Russia: Mosca. In un raid sono stati colpiti diversi edifici moscoviti nella notte fra il 29 e il 30 maggio.

Avrebbero causato “danni minori” e nessun ferito grave, secondo quanto ha reso noto su Telegram il sindaco della capitale, Sergei Sobyanin. Ma il punto è un altro. La guerra in Ucraina, che il presidente russo e i suoi accoliti immaginavano sarebbe durata non più di qualche settimana, culminando con la presa di Kiev, adesso, dopo 15 mesi di dura resistenza ucraina, massicciamente appoggiata dall’Occidente, comincia ad apparire stabilmente anche sul suolo russo.

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Poliziotti presso un edificio danneggiato da un attacco di droni a Mosca il 30 maggio 2023. Foto Ansa/Epa Yuri Kochetkov

A Mosca colpiti edifici civili

Dopo i due droni contro il Cremlino all’inizio di maggio (che l’Ucraina ha smentito aver lanciato) e che potrebbero essere opera del crescente movimento militare di resistenza russa contro Putin e il suo regime, questa volta ci sono di mezzo edifici residenziali. I servizi d’emergenza hanno infatti affermato all’agenzia di stampa Ria Novosti che sono stati colpiti due edifici. Il primo sulla Via Profsoyuznaya, nel sud-ovest di Mosca; il secondo, di 24 piani, sulla Via Atlasova, nel sobborgo di Nuova Mosca, a sud della capitale.

Il governatore della regione di Mosca, Andrei Vorobyov, ha detto che la contraerea ha abbattuto svariati droni e ha invitato la popolazione a mantenere la calma. Chi ha lanciato i droni? Il ministero della Difesa russo ha accusato l’Ucraina di avere scatenato “un attacco terrorista” con 8 droni. I sistemi di difesa Pantsir ne hanno distrutti 5, mentre gli altri 3 hanno subito danneggiamenti e hanno quindi deviato dalla traiettoria che dovevano seguire. La Russia entra in un clima pesante e non è un caso se il capo dei mercenari Wagner, Yevgheni Prigozhin, ha parlato pochi giorni fa del rischio di “una rivoluzione come nel 1917“.

Raid sull’Ucraina: un morto e vari feriti

Ma la contraerea, in questo caso Ucraina, è entrata in azione anche a Kiev. Sempre nel corso della notte. E non soltanto nella Capitale ma anche in altre regioni ucraine, a causa di nuovi raid russi. Una persona è morta e altre 13 sono rimaste ferite nell’attacco sulla capitale, il terzo in 24 ore, sottolinea l’amministrazione militare della città.

Frammenti di un drone Shahed-136 hanno colpito un edificio nel distretto di Holosiivskyi di Kiev provocando un incendio. Quando è stato spento i soccorritori hanno potuto verificare che gli ultimi due piani avevano subito gravi danni. E che una persona era morta e 4 erano rimaste ferite. “Il nemico cambia costantemente le armi per l’attacco – aggiunge il comando militare dell’Ucraina – dopo il drone combinato missilistico e poi balistico, l’aggressore ha utilizzato esclusivamente UAV (aeromobile a pilotaggio remoto, ndr.)”.

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I detriti a seguito di uno degli attacchi a Kiev il 30 maggio 2023. Foto Ansa/Epa Stepan Franko

Circa 20 i droni che sono arrivati su Kiev. Pezzi di drone hanno provocato un incendio in una casa nel distretto meridionale di Darnytskyi e bruciato 3 auto nel distretto centrale di Pechersky. Detriti sono caduti anche nel distretto di Dnipro e Sviatoshyn. I raid aerei di stanotte hanno colpito non solo Kiev ma anche le regioni centrali di Cherkasy, Kirovohrad, Mykolayiv e nella regione meridionale di Kherson.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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