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Foggia, uccide la figlia di 16 anni che fa scudo alla madre e un uomo di 51 anni

Duplice omicidio nel Foggiano, dove l'assassino ha anche gravemente ferito la moglie, forse per un movente di gelosia

Un duplice omicidio, un ferimento, la distruzione di due famiglie: vicino a Foggia un uomo ha tentato di uccidere la moglie che adesso versa in condizioni gravi all’ospedale. E ha finito con l’assassinare sua figlia di 16 anni e un commerciante di 51.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, la ragazza adolescente è accorsa in difesa della madre presa di mira dal padre e, facendole in qualche modo da scudo. Ed è divenuta oggetto della furia assassina dell’uomo.

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Duplice omicidio a Torremaggiore, nel Foggiano. Foto Twitter @fisco24_info

Stando al sito del Corriere della Sera, il padre l’ha uccisa a coltellate. È accaduto a Torremaggiore, in provincia di Foggia, nella notte tra sabato 6 e domenica 7 maggio. L’assassino sarebbe un cittadino albanese di 45 anni: le forze dell’ordine lo hanno fermato. Le vittime sono la figlia, studentessa, e un commerciante italiano di 51 anni. La moglie dell’assassino, anche lei albanese, 39 anni, è rimasta ferita ed è ricoverata all’ospedale di Foggia. Le sue condizioni sono gravi.

Il movente dell’omicidio

Sul posto sono intervenuti i carabinieri che stanno cercando di risalire al movente del duplice omicidio. La pista maggiormente accreditata è quella della gelosia. L’assassino avrebbe ucciso il 51enne sulle scale della palazzina. Subito dopo sarebbe entrato in casa con l’intento di uccidere la moglie, ma la figlia è intervenuta per difendere sua madre e ha perso la vita.

La donna, invece, è riuscita a sfuggire all’omicidio e ha chiamato i carabinieri. Quando i militari sono arrivati sul posto hanno bloccato il 45enne che secondo gli investigatori vagava nella zona alla ricerca dell’altro figlio di 5 anni avuto con la stessa donna. L’arma del delitto sarebbe un coltello da cucina che i militari hanno recuperato.

Donne uccise in Italia

Fino allo scorso 20 novembre erano 104 le donne vittime di omicidio – il femminicidio – dal gennaio 2022. I loro nomi erano stati proiettati sulla facciata di Palazzo Chigi, illuminato di rosso, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne, lo scorso 25 novembre. Un problema che non riguarda solo l’Italia. Si calcolano in 45mila nel mondo le donne finora uccise, nel corso del 2022, da mariti, fidanzati o altri parenti, stando a una stima del quotidiano inglese The Guardian. Ma si ritiene che il numero sia in realtà molto più alto.

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La moglie dell’uomo che ha commesso il duplice omicidio si trova ricoverata in gravi condizioni. Foto Twitter @News24Toscana

In Italia le morti violente delle donne per mano di uomini avvengono soprattutto all’interno della famiglia. È a Roma che si registra il maggior numero di donne uccise nei primi 11 mesi del 2022. Sono 8 persone. Ma è il Nord Italia l’area geografica più a rischio, in base ai dati statistici. Nello stesso periodo di tempo (i primi 11 mesi del 2022) sono decedute di morte violenta 56 donne. Il 53,8% delle vittime di femminicidio è nel Settentrione del Paese. Segue il Sud con 30 donne morte e il Centro con 18. A dirlo è ancora il rapporto Eures che ha tracciato anche l’identikit degli autori di femminicidi: in oltre 9 casi su 10 sono uomini.

Restituiscono un quadro drammatico anche i dati Istat sul 2021. Delle 139 (45,9% del totale) vittime di omicidio in famiglia o nell’ambito di una relazione, “39 sono uomini e 100 donne. Il 58,8% delle donne è vittima di un partner o ex partner. I minorenni sono uccisi da persone che conoscono.” Nello stesso periodo sono state 4.416 le violenze sessuali. Sono donne il 92% delle vittime, secondo il report interforze Il pregiudizio e la violenza contro le donne, curato dalla Direzione centrale della polizia criminale.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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