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Violenza sulle donne: in Italia oltre 100 femminicidi, l’appello di Mattarella

"Aperta violazione dei diritti umani" dice il capo dello Stato. Commissione d'inchiesta in Parlamento sulla violenza di genere

Si celebra il 25 novembre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Il Senato approva all’unanimità l’istituzione di una Commissione bicamerale di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere. Mattarella: “Serve una cultura del rispetto e del rifiuto della sopraffazione“.

Quella delle violenze sulle donne è una questione da “affrontare uniti, senza distinzioni” afferma la presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, prima donna nella storia d’Italia a ricoprire questa carica. Secondo il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, “la violenza contro le donne è una aperta violazione dei diritti umani, purtroppo diffusa senza distinzioni geografiche, generazionali, sociali.” “Negli ultimi decenni – sottolinea Mattarella nel suo messaggio – ci sono stati sforzi significativi per riconoscerla, eliminarla e prevenirla in tutte le sue forme. Tuttavia, per troppe donne, il diritto a una vita libera dalla violenza non è ancora una realtà. Le cronache quotidiane ne danno triste testimonianza e ci ricordano che ci sono paesi dove anche chi denuncia è oggetto di gravi ed estese forme di repressione.”

La facciata di Palazzo Chigi illuminata alla vigilia della Giornata contro la violenza sulle donne. Foto Ansa/Angelo Carconi

“Educare i giovani

Porre fine alla violenza contro le donne, riconoscerne la capacità di autodeterminazione sono questioni che interpellano la libertà di tutti“. Denunciare “è un atto che richiede coraggio. Un’azione efficace per sradicare la violenza contro le donne deve basarsi sulla diffusione della prevenzione delle cause strutturali del fenomeno e su una cultura del rispetto che investa sulle generazioni più giovani. Attraverso l’educazione all’eguaglianza, al rispetto reciproco, al rifiuto di ogni forma di sopraffazione“, afferma il presidente della Repubblica.

I femminicidi in Italia

Sono 104 le donne uccise dall’inizio dell’anno in Italia, fino al 20 novembre 2022. I loro nomi sono stati proiettati sulla facciata di Palazzo Chigi, illuminato di rosso. Un problema che non riguarda solo l’Italia: si calcolano in 45mila nel mondo le donne finora uccise, quest’anno, da mariti, fidanzati o altri parenti, come riporta il quotidiano inglese The Guardian. Ma si ritiene che il numero sia in realtà molto più alto. In Italia le morti violente delle donne per mano di uomini avvengano soprattutto all’interno della famiglia.

Sergio Mattarella. Foto Ansa/Quirinale Paolo Giandotti

Donne uccise a Roma

Dal rapporto Acli Cantiere Roma emerge che nel Centro Italia oltre una vittima su quattro è stata uccisa nell’ambito della criminalità comune, come riportato da Eures. È il caso delle tre donne brutalmente assassinate nel quartiere Prati, a Roma, dal presunto killer Giandavide De Pau a distanza di pochi metri e pochi minuti. Molte donne di Roma raccontano di non sentirsi sicure a tutte le ore del giorno, quando camminano in alcune vie e in alcuni luoghi. L’85% di loro ha spiegato che percorre soltanto con la luce del sole strade o parchi. Avvertono questa mancanza di sicurezza anche sui mezzi pubblici e nei centri commerciali.

Più rischi al Nord

È a Roma, inoltre, che si registra il maggior numero di donne uccise nei primi 11 mesi del 2022. Sono 8 persone. Ma è il Nord Italia l’area geografica più a rischio: nello steso periodo di tempo sono decedute di morte violenta 56 donne. Il 53,8% delle vittime di femminicidio è nel Settentrione del Paese. Segue il Sud con 30 morte e il Centro con 18. A dirlo è ancora il rapporto Eures che traccia anche l’identikit degli autori di femminicidi: in oltre 9 casi su 10 sono uomini.

Manifestazione del Centro Antiviolenza sulle Donne Mascherona, davanti al negozio dove la signora Clara è stata uccisa dall’ex compagno a coltellate. Genova, 20 febbraio 2021. Foto Ansa/Luca Zennaro

Violenze e minori uccisi

Restituiscono un quadro drammatico anche i dati Istat sul 2021. Delle 139 (45,9% del totale) vittime uccise in famiglia o in una relazione, “39 sono uomini e 100 donne. Il 58,8% delle donne è vittima di un partner o ex partner. I minorenni sono uccisi da persone che conoscono“. Nello stesso periodo sono state 4.416 le violenze sessuali. Sono donne il 92% delle vittime, secondo il report interforze Il pregiudizio e la violenza contro le donne, curato dalla Direzione centrale della polizia criminale.

Iniziative per le donne

In diverse città si stanno mettendo in campo diverse iniziative di aiuto e di sensibilizzazione nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della Violenza contro le Donne. Tra queste le scarpette rosse, simbolo della piaga dei femminicidi, esposte in numerose vie e piazze delle città italiane. A Catania, il Forno Biancuccia, in collaborazione con Flai Cgil e il centro antiviolenza Thamaia, stampa scontrini con il numero di telefono per le vittime. Il 1522 è comparso anche sulle confezioni di latte di Coop, per un progetto realizzato con Differenza Donna.

A Catania sugli scontrini emessi dal “Forno Biancuccia” compare un messaggio con il numero d’emergenza 1522. Foto Ansa/Orietta Scardino

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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