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Migranti, Von der Leyen a Meloni: “Lavoriamo insieme, serve una soluzione europea”

Risposta Ue dopo la missiva con cui la premier italiana sollecitava un'azione continentale per affrontare i flussi migratori senza lasciare sola l'Italia

La Commissione Ue ha risposto alla lettera che la premier Giorgia Meloni ha scritto sul problema dei migranti dopo il naufragio del 26 febbraio a Cutro, in Calabria. Lo dice una portavoce di Ursula von der Leyen. Nella lettera si riconosce il bisogno di trovare soluzioni a lungo termine sul problema delle migrazioni e di rinnovare gli sforzi comuni.

La migrazione la si deve affrontare con un approccio totale,  scritto nella missiva. Ovvero “combattendo i trafficanti, mettendo in campo i rimpatri per chi non ha diritto di restare, ma anche offrendo percorsi chiari per migrazioni sicure e legali“.

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Giorgia Meloni con Ursula von der Leyen. Foto Ansa/Epa/Filippo Attili

Mai più stragi di migranti

Si menziona poi il dovere morale di evitare tragedie come quella del naufragio a pochi metri dalle spiagge di Cutro, in Calabria, in cui sono morti oltre 70 migranti. Molti di loro erano donne e bambini. Tre le priorità, secondo la Commissione Ue. In primo luogo cooperare con i paesi del Nord Africa per evitare le partenze irregolari; poi sviluppare corridoi umanitari sicuri; infine aumentare il coordinamento per le attività di Search And Rescue, ricerca e soccorso, nelle cosiddette zone SAR.

“Serve soluzione europea”

Condivido totalmente la tua opinione che come europei, politici e cittadini, abbiamo il dovere morale di agire per evitare simili tragedie” ha scritto Ursula von der Leyen a Giorgia Meloni. “Quest’ultima (il naufragio di Cutro, ndr.) deve quindi servire da richiamo a raddoppiare la nostra determinazione a portare soluzioni efficaci e durature“. “La migrazione è una realtà complessa e in continua evoluzione“. Ma è vero anche che “abbiamo dimostrato che quando agiamo insieme, l’Ue può gestire” l’afflusso dei migranti che scappano dalla miseria e dalle guerre. Ad esempio, “con i milioni di ucraini in fuga dalla guerra in Russia“. I quali “hanno provocato il più grande sfollamento nel nostro continente dalla Seconda guerra mondiale. È chiaro che la migrazione è una sfida europea che richiede una soluzione europea“.

Nel testo la numero uno della Commissione ha spiegato anche come “avanzare nel nuovo Patto di Migrazione e Asilo per spezzare il ciclo di soluzioni frammentarie che non portano progressi sufficienti“. Da qui, sottolinea von der Leyen, discendono le priorità. “Aiutare chi ha bisogno di protezione internazionale, prevenire le partenze irregolari, combattere i trafficanti criminali, offrire percorsi per una migrazione sicura e legale, rimpatriando coloro che non hanno il diritto a restare“.

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La camera ardente dei migranti morti nel naufragio di Cutro, allestita al Pala Milone, di Crotone l’1 marzo 2023. Foto Ansa/Carmelo Imbesi

Migranti, i corridoi umanitari

La presidente della Commissione ha inoltre annunciato che, da qui al 2025, l’Ue metterà a disposizione 500 milioni di euro. Serviranno per l’insediamento in Europa attraverso corridoi umanitari di circa 50mila migranti. Anticipa inoltre che, al Consiglio europeo del 23 e 24 marzo, fornirà un report sulle misure operative finora che finora Bruxelles ha messo in campo.

Il Governo italiano ha espresso “profonda soddisfazione per le parole indirizzate all’Italia e all’azione dell’esecutivo sul tema della migrazione da parte del Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen“. Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi. “Dalle parole del Presidente della Commissione – si spiega – emerge infatti la piena consapevolezza di come vi sia la necessità di una concreta e immediata risposta europea sul tema migratorio“. La lettera di Von der Leyen arriva nei giorni delle polemiche sul ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che il 7 marzo ha riferito alla Camera sul naufragio di Cutro.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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