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Terrorismo contro la Francia, è massima allerta: attacchi a Nizza, Avignone e al consolato di Gedda

Il Paese torna nell'incubo degli attentati di matrice islamista

L’incubo del terrorismo si materializza in Francia. A Nizza, stamani 29 ottobre attorno alle 9, un uomo armato di coltello ha ucciso almeno 3 persone dentro la cattedrale di Notre-Dame e ne ha ferite molte altre. Secondo le prime informazioni avrebbe, in particolare, decapitato una donna e sgozzata un’altra. “L’autore dell’attentato, mentre veniva medicato dopo essere stato ferito dalla polizia, continuava a gridare senza interruzione “Allah Akbar” ha riferito il sindaco di Nizza, Christian Estrosi, intervistato da BFM-TV. Per Estrosi, “non c’è alcun dubbio sulla natura dell’attacco”. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio di cordoglio e vicinanza alla Francia, indirizzato al presidente Emmanuel Macron.

Il precedente: il martirio di padre Jacques

Nel Paese transalpino era già accaduto almeno un altro attentato in chiesa. Il 26 luglio 2016 un sacerdote, padre Jacques Hamel, era stato brutalmente assassinato nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, presso Rouen, da terroristi islamisti.

Tentato assalto ad Avignone

Mentre stamani il Paese restava atterrito di fronte alle prime notizie che giungevano dalla città – già colpita dal terrificante attentato del tir lanciato contro la folla, il 14 luglio 2016 -, ad Avignone accadeva un altro attacco. Anche in questo caso, protagonista un uomo armato di un coltello. La polizia lo ha ucciso, secondo quanto riferito da Radio Europe 1. A quanto sembra l’uomo avrebbe tentato di attaccare dei poliziotti in strada, verso le 11:15 del 29 ottobre. L’aggressore avrebbe gridato “Allah Akbar”.

Una guardia ferita a Gedda

Ma non basta perché un uomo ha attaccato anche il consolato francese a Gedda, in Arabia Saudita. Una guardia è stata ferita da un assalitore saudita. Lo riferiscono i media locali. La Francia ha riattivato, dunque, lo stato d’emergenza attentati. Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin ha inoltre inviato un telegramma ai prefetti. Oggetto: “Rafforzamento della sorveglianza dei luoghi di culto dopo l’attacco all’arma bianca a Nizza”.

Il premier in Parlamento

Il primo ministro francese, Jean Castex, ha annunciato davanti ai deputati riuniti alla Assemblée Nationale, che sarà varato subito il piano “Vigipirate” di allerta antiterrorismo in tutto il paese al suo “massimo livello”. Castex, riferendo sull’attentato di Nizza, ha detto che “la risposta della Francia sarà ferma, implacabile e immediata”.

Condanna dalla comunità musulmana

Il Consiglio francese del culto musulmano ha condannato “con forza l’attentato terroristico” di Nizza. “In segno di lutto e di solidarietà alle vittime e i loro cari”, si legge su Twitter. E ha invitato i “musulmani di Francia ad annullare tutte le festività della festa del Malwid”. Anche la Turchia ha condannato “con forza” l’attentato a Nizza. Il sindaco Christian Estrosi ha chiesto che “tutte le chiese siano messe sotto sorveglianza o chiuse, così come tutti gli altri luoghi di culto della città”. “Quando è troppo è troppo – ha detto ai giornalisti -. Adesso è ora che la Francia metta da parte le regole di pace per annientare definitivamente l’islamo-fascismo sul nostro territorio”.

I vescovi e il Papa

La Conferenza episcopale di Francia ha condannato come atto “indicibile” l’attacco che ha provocato tre morti nella basilica di Notre-Dame a Nizza. “I cristiani non devono diventare un bersaglio da abbattere”. Le campane risuoneranno in tutte le chiese francesi alle 15 del 29 ottobre in segno di lutto. Lo ha reso noto la Conferenza dei Vescovi. Ferma condanna anche da Papa Francesco. Il terrorismo e la violenza, afferma il pontefice, non possono mai essere accettati.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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