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Governo verso la crisi? Conte non ci sta e tenta il tutto per tutto

Un richiamo netto e severo. Questo ci si attende, oggi 3 giugno, dal discorso che il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, intende rivolgere alle forze di governo e agli italiani in conferenza stampa.

L’obiettivo del premier è di evitare il baratro della crisi. Lega e Movimento Cinque Stelle sono sull’orlo della rottura definitiva. Il quadro politico attorno a Conte, sottolinea online l’Ansa, sembra un puzzle che va decomponendosi. Matteo Salvini vuole dettare la linea sempre di più, usando la forza del suo 34% conquistato alle elezioni europee del 26 maggio. E Luigi Di Maio è frenato dall’elaborazione della sconfitta, sebbene sia uscito vincitore dal referendum su se stesso. E tentato di far saltare tutto.

Anche per questo, l’impatto che il discorso di Conte avrà sui suoi vicepremier è tutto da verificare. Conte, tuttavia, si avvia a parlare agli italiani forte di un consenso registrato anche alla fine della parata del 2 giugno. Nel giorno della Festa della Repubblica il premier si è intrattenuto a lungo con decine di persone che gli chiedevano un selfie invitandolo a non mollare. Non solo. Il premier potrà appoggiarsi anche all’ “endorsement” di Papa Francesco. Il pontefice, di ritorno dalla Romania la sera del 2 giugno, lo ha definito definisce uomo “intelligente, che sa di cosa parla”.

Nel discorso Conte ricorderà le cose fatte in quest’anno dal governo M5S-Lega. Responsabilità e dignità saranno due parole chiave. Dove per responsabilità si intende, soprattutto, attenzione ai dossier, alle cose da fare piuttosto che ad una campagna elettorale permanente. Nella dignità, invece, il premier potrebbe individuare la conditio sine qua non per la prosecuzione dell’era giallo-verde.

In ogni caso la situazione politica nell’Esecutivo e nella maggioranza è complessa e tutt’altro che positiva. Un vertice e un Consiglio dei ministri non si dovrebbe avere prima di venerdì 7 giugno. Anche perché fino a giovedì Salvini sarà impegnato nella campagna per i ballottaggi, possibile spartiacque, nella strategia leghista, per capire anche cosa fare del governo. E Conte in una missione politica in Vietnam. Nel frattempo il ministro dell’Interno anche in queste ore non perde occasione per porre condizioni al M5S. Parallelamente, sembrano farsi più stretti i rapporti tra Salvini e i due ministri tecnici, Giovanni Tria e Enzo Moavero Milanesi. Come dimostra il lungo colloquio registrato, sotto gli occhi delle telecamere, alla parata dei Fori Imperiali.

Photo credits: Twitter

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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