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Trento capitale europea del volontariato, la visita di Mattarella

Il capo dello Stato ha inaugurato un 2024 speciale per la città, esaltando lo spirito altruistico di molti italiani

La città di Trento, sempre al top nelle classifiche dei luoghi in cui si vive meglio in Italia, è la nuova capitale europea del volontariato 2024. Due mesi fa il passaggio di consegne ricevuto dalla capitale precedente, la norvegese Trondheim. Il 3 febbraio 1.200 volontari e 400 studenti hanno festeggiato l’inaugurazione di Trento capitale del volontariato alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.  

La cerimonia si è svolta al “T quotidiano Arena” con i rappresentanti delle istituzioni provinciali, regionali, delle Comunità di valle e degli enti locali. Contemporaneamente, in piazza Duomo l’evento è stato visibile in diretta grazie a un maxischermo. Molti gli ospiti internazionali, tra cui Andrij Sadovyj, Andriy Moshkalenko e Serhiy Kiral. Rispettivamente sindaco e vicesindaci di Leopoli, in Ucraina. La città che aveva concorso al titolo di capitale europea del volontariato assieme a Trento. Le autorità locali hanno invitato anche i rappresentanti di tutte le città europee che hanno ricevuto il titolo negli ultimi anni.

Sergio Mattarella Trento volontariato
Foto X @Quirinale

Mattarella onora Trento e plaude a Leopoli

La giornata ha coronato il lungo percorso che ha portato Trento a questo riconoscimento. Con la candidatura che ha preso forma nel 2021, per poi essere presentata ufficialmente a ottobre 2022. Il 10 dicembre dello stesso anno la proclamazione a Danzica, in Polonia. E due mesi fa il passaggio di consegne ricevuto dalla capitale precedente, la norvegese Trondheim.

Come detto a Trento è arrivato anche il capo dello Stato. Sergio Mattarella, che ha indirizzato “un saluto di particolare intensità al Sindaco di Leopoli, Andrij Sadovyj“. Al quale ha rinnovato sentimenti di amicizia che hanno radici antiche e solide. E che le drammatiche conseguenze della brutale invasione russa dell’Ucraina hanno ulteriormente rafforzato. La sua libertà, la sua indipendenza, sono tutt’uno con i valori fondativi dell’Europa“.

Trento, l’Italia e il volontariato

Il volontariato è risorsa tra le più preziose di una società” ha dichiarato da Trento il presidente della Repubblica. “L’Italia, per nostra fortuna, è ricca di volontari e di associazioni che raccolgono e organizzano queste energie civili”. Così come possiede “volontari che portano sollievo negli ospedali e che danno forza alla Protezione civile”. Mentre altri “si occupano di sicurezza ambientale” o “custodiscono e valorizzano il patrimonio culturale”.

Ci sono poi coloro “che portano soccorso” ha sottolineato Mattarella, evolontari che distribuiscono cibo e medicinali a chi non ne ha o che vanno nelle case e assistono le famiglie più povere. Volontari che sostengono le persone vulnerabili, che si dedicano ai bambini, e ai più fragili tra loro; che si impegnano nel recupero scolastico e che contrastano la marginalità”. Il volontariato celebrato da Mattarella a Trento è anche quello di chi prova “a costruire ponti dove altrimenti ci sarebbero quasi soltanto macerie esistenziali“. Si tratta insomma dienergie di grande vigore, grazie alle quali ci siamo sentiti e ci sentiamo più comunità“, ha sottolineato il capo dello Stato.

Da parte sua il sindaco di Leopoli, Andrij Sadovyj, ha parlato della guerra in Ucraina scatenata dall’invasione russa che indirettamente coinvolge gli alleati europei. “Dobbiamo costruire la vittoria dell’altro insieme. Sempre insieme. Mai arrendersi” ha detto in apertura di ‘Trento capitale europea del volontariato’. “Oggi – ha ricordato – 30mila dei miei cittadini sono sulla linea del fronte, per proteggere la libertà e per proteggere gli altri cittadini“. Sadovyj ha ricordato anche come nella sua città vivano più di 150mila persone che sono fuggite dalle zone orientali e meridionali dell’Ucraina dove infuria il conflitto.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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