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Spollon debutta a teatro… mettendola molto sul personale

"Quel che provo dir non so" a Roma è un sold out pieno di risate

La cifra è comica, e molto personale: one Spollon theatre show – anzi come piacerebbe alla sua fedelissima community – uno #onespollontheatreshow. E alla fine della performance, la sua prima teatrale in assoluto, origliando i commenti degli spettatori presenti viene in mente la celebre battuta del film C’è posta per te: “Tutti dovrebbero incominciare a prenderla sul personale!”. E Spollon lo ha fatto, al suo debutto: ha regalato al pubblico la sua fragilissima e personalissima linea delle emozioni.

Quel che provo dir non so ha segnato il 26 agosto il debutto teatrale di Pierpaolo Spollon. Il volto assai noto per gli appassionati di fiction italiane – anche se a suo dire in Veneto (la sua regione natia, n.d.r.) le sue performance non contano come altrove – ha scelto il teatro di Tor Bella Monaca a Roma. In anteprima nazionale scritto e recitato dallo stesso attore con Matteo Monforte e diretto da Mauro Lamanna.

Pierpaolo Spollon - Quel che provo dir non so Tor Bella Monaca teatro Roma
Da sinistra: il manifesto dello spettacolo e uno scatto di scena

Spollon: la comicità in quei dilemmi esistenziali ed emotivi

Entra in scena attraversando l’arena del teatro sold out alla periferia est della Capitale, città ormai in cui vive da anni. Come sospinto dal pubblico, a chiara maggioranza femminile trascinato dai fortunati personaggi a cui ha dato il volto in TV. E si capisce subito che per quanto ci sia un copione, il copione in fondo è lui tutto intero. Dal suo passato remoto con le esilaranti riflessioni che emergono dai racconti d’infanzia, allo scoop della paternità rivelato a la Repubblica proprio per presentare e spiegare perché “quel che prova dir non sa (o sapeva!)“. La performance è il regalo al pubblico della sua intimità, e della sua storia personale fino ad oggi. E lo fa con la “sua” cifra che vuole essere testardamente comica (e per fortuna! E per fortuna che far ridere gli riesce, aggiunge chi scrive).

Un monologo lungo un’ora e tre quarti: serrato, interrotto solo dal refrigerio necessario fornito da una borraccia nell’arsura romana, e dai contributi web e social. Si interroga – e in fondo ci interroga – sulle emozioni, sul loro peso, su come e quando le riconosciamo, su quanto sia importante e cruciale riconoscerle nel momento giusto. E ci risponde con i suoi fatti di vita: traumi, felicità, amore, separazioni, paradossi. Che sono anche i nostri, ognuno a modo suo. Dal peso dell’educazione e della famiglia (di pura gendarmeria la sua: babbo commissario e mamma segretaria nell’Esercito), al concetto di senso di colpa (grazie a cui ci rivela quanto gli piaccia Delitto e Castigo), con contorno di ansie e aspettative, all’irrompere dell’amore.

Il successo nelle fiction e la voice over di Argentero

Ma le emozioni sono anche lavorative: e connesse alla notorietà. In primis sentirsi ancora quasi uno sconosciuto e non sapere come controbattere al giornalista che alla sua prima Mostra del Cinema di Venezia lo ha presentato come Cipollon. E qui la domanda che in fondo aleggia su tutto lo spettacolo: Perché non sono riuscito a dirgli niente? Quella che si pone Spollon in fondo ci perseguita: quando non reagiamo, quando non riusciamo a confessare un sentimento, quando regna il non detto, nei momenti dei piccoli rimorsi. Il passaggio più profondo e riuscito del monologo: per il modo in cui pone una questione tutt’altro che banale con ironia.

La seconda è una presenza che aleggia sullo spettacolo: quella di Luca Argentero. Spollon che dice di essere riconosciuto spesso come “quello che lavora con Luca Argentero”. Se lo porta dietro nel monologo, un po’ come voice over, un po’ come una sorta di “dio delle fiction (almeno le sue)”, tanto come “coperta di Linus“.

Le declinazioni dell’amore secondo Spollon

E chiudiamo con l’amore secondo Spollon. Invidiabile il livello di segretezza della sua vita privata in questi anni, nonostante la grande presenza social. Senza voler spoilerare lo spettacolo molte delle ragioni che lo hanno spinto a scegliere la via del monologo-confessione sono legate alla paternità – emersa come detto solo di recente – e capace di spingerlo ad indagare nel profondo delle sue emozioni, e quindi della sua vita.
Sul fronte meramente sentimentale, a parte qualche confessione sugli amori giovanili (con tanto di disvelamento del brano preferito, La canzone dell’amor perduto) interessante quella sorta di “esegesi” dell’amore finto ai tempi dei social, vissuta a sua insaputa con una fan! E su tutto l’appello ad andare di persona a fondo con quello che sentiamo: in primis con il significato dei testi delle canzoni, che sempre più spesso trascuriamo.

Pierpaolo Spollon Quel che provo dir non so Teatro Tor Bella Monaca
Foto dello spettacolo

Lo spettacolo è piacevole e riuscito: un po’ guascone, coraggioso nello svelare la propria intimità – specie per il sesso maschile – e procede come alcuni dei personaggi a cui ha prestato il volto. Che all’inizio sembrano di puro colore, ma crescono con il susseguirsi delle stagioni: in fondo volevamo sapere la sorte di Filip ne La Porta Rossa, aspettiamo di capire il ruolo di Nanni in Blanca, come di sapere di chi si innamorerà Riccardo dopo Alba in Doc. Forse anche perché oggi sappiamo qualcosa in più di Pierpaolo persona e non solo di Spollon attore. E forse un giorno ci confesserà che si chiama davvero Cipollon. Però possiamo dire che quel prova ha imparato a dirlo e non solo a recitarlo!

Angela Oliva

Direttore Responsabile
Pugliese di nascita, muove le sue prime esperienze giornalistiche tra Palio, Sport e Cronaca bianca a Siena durante il periodo universitario divenendo pubblicista subito dopo la laurea con lode in Scienze della Comunicazione. Con il trasferimento a Roma inizia il praticantato che la porterà a diventare professionista nel 2008. Si è occupata di gambling, dipendenze, politica estera (ha una seconda laurea sempre con lode in Scienze internazionali e diplomatiche), ippica, economia. Ha collaborato con giornali, TV (Telenorba), l'agenzia di stampa nazionale Il Velino-AGVNews e con diverse realtà specializzate. Diverse le esperienze in agenzie come account ed advisor del settore bancario, di associazioni di categoria, di comunicazione pubblica, turismo, trasporti, cybersecurity, compliance & risk management, telecomunicazioni, 5G e di gaming.
In parallelo si è occupata di Comunicazione strategica e Marketing come manager in azienda - trasferendosi a Rimini - assumendo spesso anche la responsabilità delle Relazioni esterne. Ha approfondito, con due diversi master, anche i temi della Corporate Social Responsibilty e della Sostenibilità.

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