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Ucraina, la Russia massacra i civili. Dagli Usa 40 miliardi per Kiev

Bombe su Zaporizhzhia. "Il numero di attacchi indiscriminati che colpiscono i civili è inimmaginabile" afferma la funzionaria ONU Denise Brown

Nell’Ucraina sotto attacco russo neppure gli edifici dove risiedono funzionari dell’ONU restano al riparo dai bombardamenti. Ed è di almeno un morto e 16 feriti il bilancio dell’attacco missilistico delle truppe di Mosca che la sera del 10 agosto ha colpito la città di Zaporizhzhia. Lo hanno confermato le autorità locali, precisando, riporta Ukrinform, che fra i feriti vi sono 4 ragazzi minorenni.

Secondo i media locali le bombe russe hanno danneggiato l’edificio del Reikartz Hotel. Un albergo regolarmente a disposizione dello staff delle Nazioni Unite. “Sono sconvolta per la notizia che un attacco russo a Zaporizhzhia ha centrato un hotel spesso utilizzato da personale ONU e dai nostri colleghi delle ong che sostengono le persone colpite dalla guerra” si legge in una dichiarazione del coordinatore umanitario per l’Ucraina, Denise Brown.

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L’Hotel Reikartz di Zaporizhzhia dopo il bombardamento russo del 10 agosto. Foto Twitter @NatalkaKyiv

Russia fermi attacchi indiscriminati

È assolutamente inammissibile” si prosegue nella dichiarazione diffusa nelle scorse ore. “Sono stata in questo albergo ogni volta che ho visitato Zaporizhzhia. Il mio team lo usa come base“. “Nel maggio dello scorso anno“, aggiunge Brown, l’albergo è stato “la base ONU per l’operazione di evacuazione dei civili dall’impianto Azovstal di Mariupol“. La funzionaria delle Nazioni Unite per l’Ucraina denuncia quindi come “il numero di attacchi indiscriminati che colpiscono infrastrutture civili, uccidendo e ferendo i civili, abbia raggiunto livelli inimmaginabili“. “Questi attacchi violano il diritto umanitario internazionale” conclude Denise Brown . “In nome dell’umanità, chiedo alla Federazione russa di rispettare gli obblighi previsti dal diritto umanitario internazionale e di fermare immediatamente gli attacchi indiscriminati“.

La guerra in Ucraina ha già debordato i confini

Da parte sua il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha chiesto al Congresso più di 24 miliardi di dollari per l’assistenza all’Ucraina. Questa richiesta include 13 miliardi per aiuti militari e 7,5 miliardi per il sostegno economico e umanitario. A questi importi si aggiungono altri 12 miliardi di aiuti per i disastri naturali, 3,3 miliardi per infrastrutture in paesi danneggiati dall’invasione russa e 4 miliardi per la sicurezza dei confini. In totale il pacchetto finanziario richiesto da Biden è quindi di 40 miliardi e rischia di creare uno scontro con una parte dei repubblicani, fa cui vi sono critici dell’aiuto a Kiev.

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Un drone russo nella regione di Rivne, nell’Ucraina occidentale, il 10 agosto. Foto Ansa

Continuano intanto gli attacchi con droni in Russia da parte dell’Ucraina. Ormai, nell’assuefazione generale, il demone della guerra va ben oltre i confini del territorio ucraino e si ritorce contro la Russia che l’ha scatenata. Non solo: rischia di espandersi alla Bielorussia coinvolgendo nel conflitto anche la Polonia, paese chiave della NATO in Europa orientale.

L’11 agosto l’aeroporto Vnukovo di Mosca ha sospeso per alcune ore le operazioni a causa di un drone. “Dalle 10.50 sono state revocate le restrizioni per i voli“, hanno poi fatto sapere dallo scalo, secondo quanto riporta l’agenzia russa Tass. “Al momento la struttura opera in modalità standard” hanno aggiunto. La Russia fa sapere di aver intercettato e abbattuto altri due “droni ucraini diretti a Kursk“. La regione si trova nell’ovest del paese. “Intorno alle 23 le forze di difesa aerea hanno abbattuto due velivoli senza pilota ucraini diretti a Kursk” ha dichiarato il governatore di Kursk, Roman Starovoyt, che ha dato notizia dell’operazione via Telegram, ringraziando “i nostri soldati” per il loro lavoro e “la professionalità“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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