NewsPrimo piano

Nuove accuse a Trump per le carte segrete di Mar-a-Lago: “Ha cancellato video di sorveglianza”

Intanto l'ex first lady Melania è pressoché sparita dalla scena pubblica e trascorre le sue giornate nella spa di Mar-a-Lago

Negli Stati Uniti continua la saga giudiziaria di Donald Trump. L’ex presidente, ricandidato per le presidenziali del novembre 2024, dovrà rispondere di 3 nuovi capi d’accusa. Il procuratore speciale Jack Smith ha infatti presentato ulteriori incriminazioni penali contro il magnate. Il tutto nell’ambito del procedimento sulle carte segrete a Mar-a-Lago.

Sono i media americani a riportare la notizia, sottolineando che le nuove accuse si sono aggiunte all’incriminazione già esistene. Donald Trump – aggiunge la Cnn – avrà tempo fino al 31 luglio per presentarsi in tribunale difendersi. Come è noto, però, la linea di difesa dell’ex presidente s’impernia sul completo rifiuto di ogni accusa. Egli parla di complotto della magistratura e di altri ‘poteri’ per azzoppare la sua campagna elettorale.

donald trump incriminazioni mar a lago
Donald Trump. Foto Ansa/Epa Cristobal Herrera Ulashkevic

Trump e i video cancellati

In realtà Trump ha da guadagnare sul piano mediatico, e lo sa bene, da un procedimento penale sia pure molto grave. È per questo che il tycoon sfrutta in ogni modo la ribalta delle accuse, innanzitutto sul suo social media personale, Truth, per rovesciarle addosso al Partito Democratico di Joe Biden. Sarà proprio il presidente in carica, che sconfisse Trump nel 2020, a sfidare di nuovo ‘The Donald’ fra poco più di un anno. Ma non è detto che partirà favorito nelle ultime settimane di campagna, quelle decisive per il voto.

Tornando però a Trump, il tycoon deve ora fronteggiare nuove incriminazioni sulle carte segrete a Mar-a-Lago, come detto, perché ci sarebbero stati tentativi del suo staff di cancellare i filmati di sorveglianza. Sforzi in cui Trump sarebbe stato coinvolto. I media Usa sottolineano che c’è una terza persona – Carlos De Oliveira – finita incriminata nelle indagini sui documenti classificati trovati nella residenza dell’ex presidente in Florida.

Melania e il caso Carroll

Una mia incriminazione distruggerebbe ulteriormente il nostro paese” ha tuonato Trump sul suo social Truth riferendo dell’incontro fra i suoi legali e il procuratore speciale Jack Smith. Un incontro che però sarebbe stato “costruttivo“. Durante il quale – osserva Trump – gli avvocati hanno “spiegato nel dettaglio che non ho fatto nulla di sbagliato, che sono stato consigliato da molti legali e che una mia incriminazione distruggerebbe ulteriormente gli Stati Uniti.”

melania trump donald trump
Melania Trump. Foto Ansa/Epa Michael Reynolds

In questo contesto non facile per l’ex presidente, la moglie Melania Trump sostiene il marito e crede che potrebbe tornare alla Casa Bianca il prossimo anno. La ex first lady è convinta che la famiglia riceva attacchi ingiusti dai media ed è particolarmente scettica circa la causa giudiziaria che la scrittrice Jean Carroll ha intentato contro il marito. Lo scorso maggio la giuria del processo civile a New York ha però condannato Trump a pagare un indennizzo di 5 milioni di dollari alla donna.

La violenza di Trump alla Carroll sarebbe avvenuta, secondo i giudici, nei camerini di un grande magazzino nel 1996. L’ex presidente avrebbe poi diffamato la scrittrice di cui aveva abusato con un post sui social lo scorso mese di ottobre. Nonostante tutto, o forse proprio per questo, Melania Trump sceglie il silenzio ed è quasi sparita dalla scena pubblica, senza più partecipare agli eventi elettorali del marito. Nelle sue vesti di mamma, Melania sta aiutando il figlio Barron a trovare il college più adatto a lui. L’ex first lady conta solo su alcuni vecchi amici e, secondo i media americani, trascorre le sue giornate nella spa di Mar-a-Lago.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio