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Bollino rosso per il caldo in 23 città: a Roma 42 gradi, decine di volontari mobilitati

Allerta nei Pronto Soccorso e negli ambulatori medici della Capitale e di tutta Italia a causa degli effetti dell'anticiclone Caronte

Dopo il mese di maggio contraddistinto dall’alluvione in Romagna e quello di giugno non certo caldo come il giugno di un anno fa, le ondate di calore aggrediscono l’Italia. Cresce il numero delle città che i meteorologi hanno contrassegnato col bollino rosso del ministero della Salute.

Ovvero il segnale che indica il massimo livello di rischio per tutta la popolazione. Martedì 18 luglio saranno 20 le città da Nord a Sud col bollino rosso per il caldo. Mercoledì 19 saranno ben 23. Situazione molto delicata a Roma. Nella Capitale il 18 luglio si prevedono 42 gradi. Al via il Codice calore al Pronto soccorso e negli ambulatori.

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Caldo feroce a Roma dove il 18 luglio si toccano i 42 gradi

Caldo, le città da bollino rosso

Le città contrassegnate dal bollino rosso a partire dal 18 luglio sono: Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Firenze. Ma anche Frosinone, Latina, Messina, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Rieti, Roma. E infine Trieste, Venezia, Verona e Viterbo. Mercoledì 19 luglio, invece, avranno bollino rosso per il caldo le stesse città del giorno precedente tranne Bolzano, che passa dal bollino rosso al bollino giallo. Diventano invece rosse, sempre mercoledì, dall’arancione, Bari, Catania, Civitavecchia e Torino. Solo Milano e Reggio Calabria saranno arancioni, mentre Bolzano (dopo due giorni di bollino rosso) e Genova avranno bollino giallo.

Rischi elevati per tutti

Le ondate di caldo si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi. Un fenomeno che spesso si associa a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. Queste condizioni climatiche possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione. In particolar modo per gli anziani e per i bambini. Per comunicare i possibili effetti sulla salute delle ondate di calore il ministero elabora dei bollettini giornalieri per 27 città con previsioni a 24, 48 e 72 ore. La pubblicazione sul portale è attiva ogni anno da maggio a settembre.

A Roma come nel deserto

E proprio per poter essere da riferimento alle persone in difficoltà per le ondate di calore, il capo della Protezione civile di Roma, Giuseppe Napolitano, ha stilato un alista di 28 punti sensibili per il soccorso a chi ha bisogno. Tutto in vista delle giornate che ci attendono, quando è previsto nella Capitale un caldo record fino a 42 gradi. Dal Colosseo a viale Marconi, da Ponte Milvio a Viale Europa, da Piazza Venezia alla metro Anagnina e i mercati rionali, sarà attiva una task force di 80 persone. Si tratta di volontari e personale della Protezione civile, Croce Rossa e Acea. Saranno in strada dalle 11 del mattino “nella giornata più calda dell’anno“, ha spiega Napolitano. Il capo della Protezione civile di Roma ha poi aggiunto che in zona Colosseo si distribuiranno a passanti e turisti borracce d’acqua.

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Fasce di calore e temperature previste per il 18 luglio su parte dell’emisfero Boreale. Foto Twitter @MMmarco0

Ma naturalmente non basta. Perciò è scattato il Codice calore in Pronto Soccorso e negli ambulatori romani. Sono attivi gli ambulatori territoriali 7 giorni su 7, per 12 ore al giorno. Vi potrà accedere chi subisce le conseguenze del caldo eccessivo portato dall’anticiclone Caronte e ha malori o sensazioni di forte disagio. Arriva anche il potenziamento del servizio di guardia medica, e la riattivazione delle Uscar Unità Speciali di Continuità Assistenziale Regionali. Si tratta di misure tese a favorire l’assistenza domiciliare e a evitare l’accesso inappropriato ai Pronto Soccorso degli ospedali già sovraccarichi.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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