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Elezioni in Grecia, a Mitsotakis la maggioranza monocolore per soli 8 seggi

Il premier uscente, riconfermato come già al voto di un mese fa, sarà esente "dal ricatto dei partiti". Lo sarà anche da quello dei singoli parlamentari?

I risultati delle elezioni politiche in Grecia, del 25 giugno, vedono, con il 99,62% dei voti scrutinati, il Partito Nea Dimokratia del premier uscente Kyriakos Mitsotakis al 40,5% dei voti. Otterrà 158 seggi su 300: la maggioranza assoluta. Schiacciato il partito di sinistra Syriza guidato dall’ex premier Alexis Tsipras, al 17,8% con soli 48 seggi. L’affluenza al voto è stata del 52,8%: molti cittadini, dunque, non si sono recati alle urne.

Seguono i socialisti del Pasok con l’11,8% dei voti e 32 scranni, i comunisti del Kke con il 7,6% delle preferenze e 20 seggi e il partito Spartiates (Spartani) che ha superato la soglia di sbarramento ottenendo il 4,6% e 12 seggi. La formazione di estrema destra nota per le sue posizioni anti-migranti, Soluzione Greca, registra il 4,4% (rispetto al 3,7% del 2019) e 12 seggi. Superano per la prima volta la soglia di sbarramento al Parlamento della Grecia anche il partito Niki (Vittoria), con il 3,6% e 10 seggi e il partito antisistema Rotta di Libertà con il 3,1% dei voti e 8 seggi.

Kyriakos Mitsotakis premier Grecia
Il presidente greco Katerina Sakellaropoulou con il leader di Nuova Democrazia Kyriakos Mitsotakis. Foto Ansa/Epa Alexandros Vlachos

Grecia, la nuova legge elettorale

Il partito conservatore di Nea Dimokratia trionfa, dunque, in Grecia e centra l’obiettivo della maggioranza assoluta grazie al bonus di seggi che scatterà in automatico, in base alla nuova legge elettorale che il precedente Governo – sempre a guida Mitsotakis – aveva varato. “Sarò il premier di tutti i greci, le grandi riforme procederanno con rapidità” ha dichiarato a caldo Kyriakos Mitsotakis.

I cittadini chiamati alle urne però, nella sostanza, hanno replicato il voto alle politiche dello scorso 21 maggio, confermando il verdetto delle elezioni che la Grecia aveva già affrontato. I conservatori di Nea Dimokratia avevano vinto con il 40% dei voti, doppiando il partito di Syriza, fermo al 20%. Ma il partito di Mitsotakis, pur ottenendo lo stesso risultato odierno, non aveva raggiunto la maggioranza assoluta nel Parlamento, in virtù della vecchia legge elettorale.

Maggioranza risicata

E quindi il premier uscente aveva chiesto nuove elezioni subito – con la nuova legge da lui fatta approvare – per il 25 giugno. Mitsotakis non aveva fatto mistero di puntare a un Governo monocolore, libero dai “ricatti di altri partiti.” Detto fatto: la Grecia adesso avrà un Governo di destra, ma con appena 8 seggi di maggioranza in Parlamento. Tuttavia quando un Governo si fonda su una maggioranza parlamentare molto risicata, è facile che prima o poi le cose cambino. In alcuni casi anche per ‘compravendita‘ di parlamentari, come avvenne al momento del crollo del Governo Prodi II (2008) e del celebre caso De Gregorio. Certo, quello fu un Governo di coalizione molto eterogeneo; la Grecia avrà un monocolore. Ma oggi ormai anche uin singolo partito politico è tutto fuorché un monolite incrollabile.

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La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Foto Ansa/Paolo Cappelleri

Gli auguri di Meloni

Intanto In Grecia, la sera del 25 giugno, uomini con il volto coperto hanno attaccato con pietre e bombe incendiariemolotov’ gli uffici del Movimento Socialista Panellenico (Pasok) ad Atene. Un edificio che si trova presso la via Charilaou Trikoupis, nel quartiere di Exarchia, noto per i movimenti anarchici. Dopo l’intervento della polizia antisommossa, la tensione si è placata. Dall’Italia la premier Giorgia Meloni ha rivolto i suoi “auguri affettuosi di buon lavoro” al premier Mitsotakis. La presidente del Consiglio spiega così su Twitter che “Italia e Grecia insieme possono ottenere importanti risultati a beneficio dei nostri popoli, delle nostre nazioni e del nostro Continente.”

 

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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