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I dieci cibi da evitare quando si viaggia in giro per il mondo

Alcune prelibatezze locali potrebbero metterci a rischio

“Ogni persona colta ha la responsabilità di essere consapevole di ciò che mangia durante i suoi viaggi, non solo per la sua salute ma anche per promuovere una comunità globale rispettosa.” Queste sono state le parole di Julianna Marshall, esperta di viaggi della International Drivers Association. Il senso del suo consiglio è fondamentale, poiché gestire correttamente le situazioni delicate spesso si riduce a sapere cosa non fare. Ci sono infatti dieci cibi da evitare in viaggio.

Quando si tratta di turismo gastronomico internazionale, ciò che sembra esotico e allettante potrebbe non essere sempre gradito al palato o compatibile con l’organismo. A volte, alcune prelibatezze locali potrebbero addirittura metterci a rischio.

dieci cibi da evitare in viaggio
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Facciamo un veloce giro del mondo dei dieci cibi da evitare in viaggio

  1. Uova di pesce palla (Filippine). Il pesce palla è il fugu giapponese, regolamentato con attenzione. Gli chef si formano per anni per ottenere la licenza per prepararlo in modo sicuro. Tuttavia, nelle Filippine, le uova di pesce palla sono una prelibatezza più riservata, con standard di preparazione meno rigidi. Secondo gli studi, questo animale marino contiene quantità letali del veleno tetrodotossina. Anche le loro uova possono avere una potenziale letalità a causa della tetrodotossina, rendendole un rischio per il palato inesperto.
  2. Hoochero (Venezuela). Questa bevanda locale, fatta da canna da zucchero cruda fermentata, acqua e altri ingredienti, è spesso prodotta in casa, portando a incongruenze nella preparazione. Una fermentazione impropria può provocare avvelenamento da metanolo, rendendola una bevanda rischiosa per i viaggiatori in cerca di esperienze locali.

Tra i dieci cibi da evitare in viaggio anche l’Italia: il Casu Marzu (Sardegna)

Conosciuto anche come formaggio dei vermi, il Casu Marzu viene prodotto lasciando che le mosche depongano le uova nel pecorino. Le larve digeriscono i grassi, conferendo al formaggio una consistenza morbida e un sapore forte. Tuttavia, consumare le larve vive comporta gravi rischi per la salute, tra cui reazioni allergiche e avvelenamento batterico, secondo uno studio. Inoltre, la vendita di Casu Marzu è illegale nell’Unione Europea, ma è ancora prodotto e consumato in Sardegna in modo clandestino.

La Rana toro gigante (Namibia)

La rana toro gigante è un piatto tradizionale della Namibia, apprezzato per la sua potenza. Tuttavia, il momento è cruciale; mangiare queste rane fuori stagione può portare a insufficienza renale e altri problemi di salute a causa delle tossine che accumulano durante certe fasi della vita. Un rapporto ha rivelato che questa prelibatezza locale contiene un veleno chiamato Oshiketakata. Se consumato in grandi quantità, può portare a insufficienza renale o morte.

Tra i dieci cibi da evitare in viaggio: ragno fritto (Cambogia)

Nel 2023 la Cambogia ha accolto oltre 3,5 milioni di turisti internazionali. Con questo dato, è innegabile che una piccola percentuale potrebbe voler esplorare le prelibatezze locali. E uno di questi è il ragno fritto. Sebbene sia una novità per i turisti in alcune città cambogiane, sono state sollevate preoccupazioni sulla caccia insostenibile di grandi ragni per questo piatto.

Zuppa di sangue crudo (Vietnam)

Questo piatto tradizionale, fatto con sangue di anatra crudo, comporta notevoli rischi per la salute a causa del potenziale per malattie trasmesse dal sangue, tra cui l’influenza aviaria. Il piatto è un’esperienza culturale per molti, ma considerando le implicazioni sulla salute, è consigliabile per i viaggiatori evitarlo.

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Bruco della falena del tramonto (Madagascar)

La falena del tramonto del Madagascar è considerata uno spirito nobile del Paese grazie ai suoi motivi colorati e affascinanti. Questi bruchi vengono spesso consumati fritti o bolliti. Tuttavia, la loro dieta a base di piante tossiche può renderli pericolosi se non preparati correttamente, portando a un potenziale avvelenamento.

Tra i dieci cibi da evitare in viaggio: Ackee (Giamaica)

Il frutto di Ackee, se consumato in modo improprio, può causare la malattia del vomito giamaicana a causa delle tossine ipoglicina A e B. Secondo un articolo della Britannica, questo frutto è tossico se mangiato non maturo. Quindi, il frutto deve essere completamente maturo e adeguatamente preparato per essere sicuro.

Sannakji (Corea del Sud)

Il sannakji è un piatto coreano di polpo vivo tagliato a pezzetti e servito immediatamente, di solito con olio di sesamo. Il rischio qui non è solo l’idea di mangiare qualcosa ancora in movimento, ma le ventose che possono attaccarsi alla bocca o alla gola, causando rischio di soffocamento. Nel 2023, il Strait Times ha riportato la notizia di un uomo anziano che è morto soffocato dopo aver mangiato questo piatto.

Vongole sanguinanti (Shanghai, Cina)

Le vongole sanguinanti vengono raccolte in acque ricche di virus e batteri che possono sopravvivere al metodo di cottura a bollitura rapida spesso utilizzato a Shanghai. Secondo le autorità sanitarie cinesi, le vongole sanguinanti sono state associate all’epatite A ed E, al tifo e alla dissenteria. Assaggiare le vongole sanguinanti potrebbe essere un gioco pericoloso per la tua salute. Viaggiare è un’occasione per sperimentare nuove culture e cucine, ma a volte è meglio ammirare certe prelibatezze locali con gli occhi piuttosto che con il palato. 

Elena Parmegiani

Moda & Style

Giornalista di moda e costume, organizzatrice di eventi e presentatrice. Consegue la Laurea Magistrale in Comunicazione Istituzionale e d’Impresa all’Università “La Sapienza” di Roma. Muove i primi passi lavorativi con gli eventi per il Ferrari Club Italia, associazione di possessori di vetture Ferrari. Da oltre quindici anni è il Direttore Eventi della Coffee House del prestigioso museo Palazzo Colonna a Roma; a cui di recente si è aggiunto quello di Direttore Eventi della Galleria del Cardinale Colonna. Ha organizzato e condotto molte sfilate di moda per i più importanti stilisti italiani. Come consulente è specializzata nella realizzazione sia di eventi aziendali, sia privati. Scrive di moda, bon ton (con una sua rubrica), arte e spettacolo. Esperta conoscitrice dei grandi nomi della moda italiana, delle nuove tendenze del Fashion e del Made in Italy. Cura anche la rubrica di Velvet dedicata al Wedding. 

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