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Ucraina, il cardinale Zuppi a Kiev: mediazione per una “giusta pace”

L'inviato di Papa Francesco nella capitale del paese invaso dalla Russia, dove la guerra sembra non finire mai

È attesa per lunedì 5 giugno, e si protrarrà fino al 6 giugno, la visita a Kiev di Matteo Zuppi, il cardinale arcivescovo di Bologna, presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei) che Papa Francesco ha inviato in missione speciale di pace. L’obiettivo è quello di indurre la Russia e l’Ucraina a una mediazione che porti alla conclusione del conflitto. 

Si tratta di un’iniziativa che ha come scopo principale quello di ascoltare in modo approfondito le Autorità ucraine circa le possibili vie per raggiungere una giusta pace e sostenere gesti di umanità che contribuiscano ad allentare le tensioni” riferisce un comunicato della Santa Sede.

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Il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Matteo Zuppi. Foto Ansa/Fabio Frustaci

Scontri fra Zaporizhzhia e Donetsk

I combattimenti sono ripresi nella regione di Zaporizhzhia al mattino del 5 giugno, ha riferito su Telegram il funzionario dell’amministrazione russa della regione, Vladimir Rogov. “Oggi sin dalle prime ore del mattino sono riprese le ostilità nell’area di Vremivka, cominciate il 4 giugno. Il nemico ha lanciato una forza ancora maggiore all’attacco rispetto a ieri, nel tentativo di sfondare le nostre difese in modo più organizzato” si legge nel messaggio.

Secondo Rogov, Kiev sta cercando di avanzare nell’area dei villaggi di Novopol, Pryytne, Novodarovka, Rovnopol a sud-ovest di Vremivka. In pratica vicino al confine delle regioni di Zaporizhzhia e del Donetsk (in Donbass). Mosca da parte sua fa sapere di aver “respinto un’offensiva su larga scala” delle forze ucraine proprio su Donetsk, ‘capitale’ dell’autoproclamata repubblica popolare omonima, annessa alla Federazione russa lo scorso anno dopo un referendum imposto nelle zone occupate.

La “grande” offensiva ucraina

Il punto è che da mesi si presume che l’Ucraina stia preparando una “grande controffensiva“, nella speranza di recuperare il territorio perduto da quando la Russia ha brutalmente invaso l’Ucraina il 24 febbraio 2022. L’esercito di Kiev ha tuttavia affermato di recente che non ci sarà alcun annuncio formale sull’inizio delle manovre.

Mosca: “Respinti ucraini nel Donetsk

Il ministero della Difesa russo ha riferito che a sud di Donetskil nemico ha lanciato un’offensiva su larga scala in 5 settori del fronte. “Sono stati coinvolti – hanno precisato le autorità russe – un totale di 6 battaglioni meccanizzati e 2 di carri armati ucraini. Il nemico (Kiev, ndr.) non ha raggiunto i suoi compiti, non ha avuto successo.”

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Victoria, 55 anni, si trova vicino a un ponte distrutto presso il villaggio di Bohorodychne, nel Donetsk. Foto Ansa/Oleg Petrasyuk

Il ministero ha pubblicato quello che ha detto essere un video della battaglia, che mostra i veicoli corazzati ucraini sotto il fuoco dell’artiglieria russa. Il capo di stato maggiore dell’esercito russo, Valery Gerasimov, “era in uno dei posti di comando avanzati“, ha aggiunto Mosca. Ampie parti dell’oblast di Donetsk sono sotto il controllo dai separatisti filorussi fin dal 2014, l’anno in cui a Kiev la rivoluzione dell’Euromaidan culminò con la fuga in Russia del presidente eletto Viktor Janukovyč e scoppiò la guerra ‘a bassa intensità’ nel Donbass.

La regione di Donetsk è uno dei 4 territori ucraini orientali che la Russia ha formalmente annesso nel settembre dello scorso anno, insieme a Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson. L’esercito russo ha inoltre affermato di aver respinto un “gruppo di sabotaggio di terroristi ucraini.” Si tratterebbe di militari che avrebbero cercato di attraversare il confine vicino al villaggio di Novaya Tavolzhanka, nella regione di Belgorod.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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