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Il Papa stanchissimo annulla gli impegni. Ma prima incontra l’uomo che potrebbe succedergli

Qualche linea di febbre e troppi incontri nell'agenda di Bergoglio. Il cardinale filippino Tagle è indicato dai rumors come prossimo Pontefice

Papa Francesco ha la febbre e ha annullato tutte le udienze in programma per la giornata di venerdì 26 maggio. Lo ha fatto sapere la sala stampa vaticana, sottolineando che “non erano previsti incontri con gruppi” e che “non ha ricevuto neanche singole persone a causa di una indisposizione“.

Il Pontefice prevede comunque di proseguire i propri impegni nei prossimi giorni, già a partire dalla messa di Pentecoste, domenica 28 maggio. Inoltre, per lunedì 29 maggio è confermata un’udienza che Francesco concederà al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la consegna del Premio Paolo VI.

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Papa Francesco. Foto Ansa/Claudio Peri

Parolin: “Era stanco

Giovedì 25 maggio, dopo un’intensa giornata di lavoro, il Papa ha dovuto osservare una pausa obbligata da qualche linea di febbre. “Per via di uno stato febbrile, Papa Francesco non ha ricevuto in udienza questa mattina“, ha reso noto a inizio pomeriggio del 26 maggio la sala stampa vaticana. “Era stanco“, ha commentato il cardinale Segretario di Stato, e stretto collaboratore di Papa Francesco, Pietro Parolin, a margine di un incontro all’ambasciata italiana presso la Santa Sede.

Ho saputo che ha avuto una giornata molto, molto intensa. Ha visto moltissima gente, in occasione dell’incontro con Scholas Occurrentes ha voluto salutare tutti: penso sia questo, a un certo punto la resistenza viene meno“. Jorge Mario Bergoglio, 86 anni, lo scorso marzo è stato ricoverato 3 giorni al policlinico Gemelli per una improvvisa polmonite acuta. Il prossimo 17 dicembre compirà 87 anni.

I fitti impegni del Papa

Il 25 maggio, ricorda Repubblica, Francesco ha ricevuto gli officiali del dicastero vaticano per il Servizio dello sviluppo umano integrale. Poi il nunzio a Cuba, il nunzio in Albania, un ministro indonesiano e il cardinale Luis Antonio Tagle. Quest’ultimo è il cardinale arcivescovo filippino che da anni è in testa al totonomi dei successori di Jorge Mario Bergoglio come prossimo Pontefice. Ma il Papa ha ricevuto anche i nuovi sacerdoti e diaconi della diocesi di Roma, le suore dell’opera don Orione e i referenti diocesani e i vescovi del sinodo italiano. A questi ultimi ha pure rivolto un discorso nell’Aula Paolo VI.

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Il cardinale Luis Antonio Tagle, 65 anni, prefetto del Dicastero per l’evangelizzazione. Foto Twitter @fam_cristiana

Si capisce che sola la mattinata è stata estremamente impegnativa per un uomo, leader mondiale, che ha 86 anni. E non pochi acciacchi di salute. Ci si chiede anzi come sia possibile che i collaboratori del Pontefice riempiano di così tanti appuntamenti in poche ore l’agenda del Papa. Ma la spiegazione è che, probabilmente, è lo stesso Francesco che non ammette una riduzione dei suoi incontri con le persone di ogni dove. Nel pieno spirito ‘missionario’ con cui Bergoglio sta conducendo il suo papato di innovazione e apertura al mondo.

Il nuovo vescovo di Buenos Aires

Tornando alla giornata ‘folle’ del 25 maggio, il Papa si è poi recato ad un incontro, organizzato dalla fondazione Scholas Occurrentes, con 50 sindaci di America Latina ed Europa, ed ha rilasciato un’intervista alla televisione messicana Telemundo. E sebbene abbia annullato gli impegni del 26 maggio ha continuano comunque a lavorare in solitudine, venerdì, fra l’altro firmando la nomina del suo successore sulla cattedra di Buenos Aires. Va infatti in pensione il cardinale Mario Aurelio Poli che lo stesso Bergoglio nominò poco dopo il Conclave del 2013. Al suo posto un vescovo di 55 anni (per la Chiesa, giovane): Jorge Ignacio Garcia Cuerva, sacerdote impegnato nei quartieri poveri e nelle carceri che Bergoglio conosceva all’epoca in cui era in Argentina.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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