NewsPrimo piano

Usa, DeSantis sfida Trump e si candida in diretta Twitter da Elon Musk

Dopo l'ex ambasciatrice Haley, il governatore della Florida 'passa il Rubicone'. A breve la candidatura dell'ex vicepresidente Pence

Il governatore italoamericano della Florida, Ron DeSantis, 44 anni, rompe gli indugi: annuncerà il 24 maggio la sua candidatura alle primarie repubblicane, in vista delle elezioni presidenziali di novembre 2024. La sfida all’ex presidente Donald Trump, prima ancora che agli avversari del Partito Democratico, è lanciata. 

Non solo. A colpire è anche la modalità con la quale DeSantis ha deciso di presentare la sua corsa alle primarie del Grand Old Party. Ossia durante un colloquio con il patron di Twitter Elon Musk. Lo ha riferito l’emittente americana Nbc e lo staff di DeSantis ha confermato la notizia.

ron desantis florida usa
Il governatore della Florida Ron DeSantis. Foto Ansa/Epa Cristobal Herrera Ulashkevich

DeSantis parla via Twitter

I due organizzeranno un evento su Twitter Spaces, la piattaforma del social network per le chat audio, mercoledì 24 maggio alle 7 PM Eastern Time (l’una di notte in Italia). Un evento che sarà moderato da David Sacks, un imprenditore tech molto vicino a Elon Musk. “Al momento non ho intenzione di appoggiare nessun candidato in particolare, ma mi interessa che Twitter sia una sorta di piazza cittadina” ha dichiarato Musk.

Musk contro Soros

Di Musk sono tuttavia note le antipatie, per usare un eufemismo, verso alcuni personaggi pubblici che in passato hanno appoggiato le politiche liberal dei democratici, compreso Obama. È infatti dei giorni scorsi la forte polemica che ha coinvolto Elon Musk riguardo al finanziere, filosofo ed economista George Soros, 92 anni, accusato dal proprietario di Twitter di “odiare l’umanità” e voler “erodere la struttura stessa della civiltà“. Parole di stampo complottista e dal sapore antisemita, date le origini ebraiche di Soros (ungherese naturalizzato statunitense). Le quali hanno determinato perfino la reazione del ministero degli Esteri israeliano, che ha emesso una nota di protesta.

In un quadro come questo non appare strano che Musk si presti a fare da spalla alla candidatura alle primarie del Partito Repubblicano del rampante Ron DeSantis. Quarantacinque anni il prossimo settembre, DeSantis proviene da una famiglia di origini italiane (fra Campania, Molise e Abruzzo). È stato rieletto governatore della Florida per un secondo mandato lo scorso novembre, alle elezioni di midterm. Il suo profilo in ascesa tra i repubblicani e la sua abilità nella raccolta di fondi lo rendono senza dubbio il principale avversario di Donald Trump per la nomination repubblicana. A meno che il tycoon di New York, del tutto imprevedibile nelle sue mosse, non decida alla fine di correre ugualmente per la presidenza degli Stati Uniti, in solitaria, lontano dal partito.

nikki haley usa desantis
L’ex ambasciatrice Usa alle Nazioni Unite, Nikki Haley. Foto Ansa/Epa CJ Ghunter

DeSantis sfiderà anche Haley e Pence

Di certo Ron DeSantis si troverà davanti anche Nikki Haley, 51 anni, la prima candidata repubblicana a sfidare Donald Trump nelle primarie del partito, dallo scorso febbraio. Haley è l’ex ambasciatrice degli Usa all’ONU, quando il presidente era appunto Trump. E a quanto sembra ora vuole ‘uccidere il padre’, per dirla in termini freudiani. Ci riuscirà? Non è escluso a priori, sebbene Haley debba tener conto non soltanto di DeSantis ma anche di un altro possibile sfidante di peso: l’ex vice di Trump alla Casa Bianca, Mike Pence.

Quest’ultimo sarebbe prossimo ad annunciare la sua candidatura. Nikki Haley ha intanto precisato, anche sui social, il senso della sua discesa in campo. “Serve una nuova generazione alla guida” ha scritto su Twitter. “Non bisogna avere 80 anni per essere leader a Washington.” Ron DeSantis sembra approvare questa impostazione e adesso si lancerà all’inseguimento anche lui. La battaglia è aperta, mentre sul fronte del Partito Democratico nessuno ha ancora il coraggio di uscire allo scoperto per sfidare l’annunciata ricandidatura di Joe Biden per un secondo mandato.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio