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Caos passaporti, vacanze a rischio: cosa succede e perché

Già saltati viaggi per 180 milioni di euro. Uffici delle questure presi d'assalto: per avere i documenti servono mesi

Vacanze di Pasqua ed estive a rischio per il caos passaporti. Le enormi difficoltà nell’ottenere anche solo un appuntamento in questura si moltiplicano. Numerosissime le segnalazioni di siti di prenotazione senza posti disponibili. Ma anche di file interminabili di fronte gli uffici.

Si calcola che i viaggi annullati a causa dei ritardi burocratici siano già 100mila. Significa un giro d’affari di 180 milioni di euro di mancate vendite per le agenzie di viaggio.

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Ottenere un passaporto, ormai necessario anche solo per recarsi a Londra, è diventato difficile. Foto Twitter @AiseStampa

Passaporti, sono mesi critici

Nei primi tre mesi del 2023, gli uffici Passaporti delle questure sono rimasti oberati. Molti italiani li hanno presi d’assalto secondo due modalità: innanzitutto digitale, la piattaforma di prenotazione online. Ma anche analogica, con centinaia di persone che si mettono in fila diverse ore prima dell’apertura degli sportelli. Secondo la polizia, solo a gennaio e febbraio sono stati rilasciati complessivamente 412.385 passaporti. Le richieste però sono però molto superiori.

Se si prova a fissare un appuntamento, il sistema informatico propone poche finestre e a distanza di mesi. Fto-Confcommercio, l’associazione dei Tour Operator, ha delineato la situazione nelle varie regioni italiane. In Toscana, a Prato, ad esempio, la prima prenotazione disponibile per ottenere passaporti rimanda al 13 dicembre 2023. A Udine occorre attendere fino al 10 agosto, a Napoli il 7 agosto, a Brescia il 17 luglio. A Torino e Bologna il caos è totale: non risulta disponibile alcuno ‘slot’ temporale per ottenere un appuntamento. A Roma va ‘meglio’: ci sono appuntamenti disponibili ai primi di aprile.

Perché i tempi sono così lunghi

Le cause principali dei clamorosi ritardi per l’ottenimento dei passaporti riguardano l’accumulo di arretrati dovuti alla pandemia di Covid. Ma anche, dopo la Brexit, l’obbligo del passaporto per viaggiare in Gran Bretagna. Il Regno Unito per gli italiani resta sempre una meta di viaggio molto ambita. Vuoi per ragioni di lavoro che per quelle di vacanza. Soprattutto per coloro che vivono nel Nord Italia, dove non a caso negli ultimi mesi le “lungaggini” per avere passaporti sono state più accentuate. Si possono però individuare altre due cause. Ci sono paesi che chiedono passaporti validi per i successivi 6 mesi e ce ne sono altri, come il Marocco, che adesso non accettano più la sola carta d’identità. Le procedure sono dunque diventate quindi più complicate.

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Lunghe file alla questure per il rinnovo o l’acquisizione di un passaporto. Foto Twitter @sole24ore

Le questure e i passaporti

Le questure di tutta Italia si stanno attivando per potenziare l’apertura al pubblico degli Uffici passaporti. Si mette ora a disposizione più personale con task force dedicate all’acquisizione delle istanze e alla loro lavorazione. In alcuni casi, come a Monza e Mantova, si è deciso di aprire gli uffici anche nei giorni festivi: il sabato e la domenica. Quest’ampliamento ha consentito, si legge in una nota ufficiale, “l’acquisizione delle istanze connotate da urgenza in modalità alternative all’agenda online“.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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