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Migranti in aumento? Crosetto: “È colpa dei russi della Wagner”

In difficoltà dopo il naufragio di Cutro, il Governo Meloni tira in ballo (con qualche ragione?) i mercenari che fanno la guerra in Ucraina

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, molto vicino alla premier Meloni, sostiene una tesi destinata a suscitare polemiche. Perché la si può ritenere ridicola, oppure al contrario, ragionevole se inquadrata in un contesto di guerra mondiale ‘a pezzi’, di cui l’invasione dell’Ucraina è solo una parte. 

Per Crosetto l’aumento degli  sbarchi di migranti disperati sulle coste italiane sarebbe il frutto di una precisa strategia del gruppo di mercenari russo Wagner. I Wagner invasori dell’Ucraina e il loro capo, Evgheniy Prigozhin, avrebbero cioè scatenato una guerra ibrida contro l’Europa e l’Italia inondandoci di poveri migranti. Il quotidiano inglese The Telegraph descriveva questa tesi già a fine luglio 2022. Quando in Italia si apriva la campagna elettorale per le politiche di settembre, poi vinte da Fratelli d’Italia, il partito di Crosetto.

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Il ministro della Difesa Guido Crosetto. Foto Ansa/Giuseppe Lami

Crosetto contro i Wagner

Mi sembra che ormai si possa affermare che l’aumento esponenziale del fenomeno migratorio che parte dalle coste africane sia anche parte di una strategia chiara di guerra ibrida” ha dichiarato Crosetto il 13 marzo. Una guerra “che la divisione Wagner, mercenari al soldo della Russia, sta attuando, utilizzando il suo peso rilevante in alcuni paesi africani“. Perciò, ha insistito il ministro della Difesa italiano, Ue, NATO e Occidente, cosi come si sono accorti che gli attacchi cyber facevano parte dello scontro globale che il conflitto ucraino ha aperto, oggi sarebbe opportuno capissero” anche altro.

Ovvero che “anche il fronte sud europeo sta diventando ogni giorno più pericoloso. Dovrebbero inoltre prendere atto che l’immigrazione incontrollata e continua, sommata alla crisi economica e sociale, diventa un modo per colpire i paesi più esposti. In primis l’Italia, e le loro scelte geostrategiche, chiare e nette. L’Alleanza Atlantica – ha detto ancora Crosetto – si consolida se si condividono anche i problemi che nascono dalle scelte collettive. Ma rischia di incrinarsi se i paesi più esposti a ritorsioni di vario tipo, come aprire i ‘rubinetti’ dell’immigrazione da parte di alcuni Stati, rimangono soli“.

Tajani cerca una sponda in Israele

Accanto alle dichiarazioni di Crosetto, ci sono anche quelle di Tajani. “La questione immigrazione non può essere soltanto un tema italiano” ha detto il ministro degli Esteri dopo l’incontro col premier Benjamin Netanyahu a Gerusalemme. “Ho trovato – ha aggiunto – grande comprensione per quello che sta accadendo in Italia riguardo all’immigrazione da parte di Netanyahu“. Il ministro ha poi sottolineato “la preoccupazione” sul fatto che “molti migranti arrivino da aree controllate dal gruppo Wagner. Non vorrei ci fosse un tentativo di spingere migranti verso l’Italia“.

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Yevgeny Prigozhin, capo dei mercenari russi Wagner. Foto Twitter @putino

Prigozhin insulta Crosetto

Il capo dei mercenari russi del gruppo Wagner, molti dei quali ex galeotti, Yevgeny Prigozhin ha subito replicato al ministro Crosetto. E ha affermato che “dovrebbe guardare meno in altre direzioni e occuparsi dei suoi problemi. Noi non siamo al corrente di ciò che sta succedendo con la crisi migratoria, non ce ne occupiamo, abbiamo un sacco di problemi nostri di cui occuparci“.

Prigozhin ha poi insultato Crosetto dandogli del mudak, che in russo significa stronzo. In un audio postato sul canale Kepka Prigozhina (il berretto di Prigozhin) il capo della Wagner se l’è presa anche per il fatto che Crosetto ha parlato di ‘divisione Wagner’. “Prima si parlava di compagnia privata Wagner” ha detto l’ex ‘cuoco’ di Putin. “Poi a un tratto è diventato gruppo Wagner, ora invece viene fuori che è una divisione Wagner. E l’Italia è la prima ad usare questa parola in tanti anni“. Recentemente Prigozhin è tornato a lamentarsi della mancanza di munizioni per il suo gruppo di mercenari che in Ucraina sta assediando Bakhmut. E ha accusato direttamente Putin.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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