MondoNewsPrimo pianoStorie e Personaggi

Ue, polemiche sulla “soppressione del Natale”: Bruxelles ritira il documento

Agli auguri di 'Buon Natale' le linee guida della comunicazione della Commissione sostituivano 'Buone feste' per un fine "inclusivo"

Dopo aspre polemiche la Commissione europea ha ritirato il documento di una trentina di pagine, dal titolo Union of Equality che, secondo alcuni, avrebbe cancellato la parola ‘Natale‘. Si tratta di un dossier a uso interno col quale si suggeriva di sostituire il tradizionale augurio di ‘Buon Natale‘ con ‘Buone feste‘ per non offendere nessuno.

Italia, rissa fra i partiti

Ma in Italia è scoppiata la bufera. “L’Europa cancella le nostre radici cristiane” è stata la trincea issata da Lega e Fdi. A Strasburgo l’azzurro Antonio Tajani, ex presidente del Parlamento europeo, ha inoltrato subito un’interrogazione scritta alla Commissione per chiedere di modificare le indicazioni. “Viva il Natale sperando che in Europa non si offenda nessuno“, ha ironizzato Matteo Salvini sui social. “La nostra identità non si cancella” gli ha fatto eco Giorgia Meloni. “Le destre sono provinciali e strumentalizzano” è stata invece la replica dell’europarlamentare dem, Pina Picierno.

Dalli: “Il documento non è maturo

La mia iniziativa di redigere linee guida come documento interno per la comunicazione da parte del personale della Commissione aveva un obiettivo importante” ha provato a difendersi la Commissaria europea all’Uguaglianza, Helena Dalli. Il documento avrebbe dovuto “illustrare la diversità della cultura europea e dimostrare la natura inclusiva della Commissione europea nei confronti di tutti i percorsi di vita e i credi religiosi“. “Tuttavia – ha specificato Dalli – la versione pubblicata delle linee guida non serve adeguatamente allo scopo. Non è un documento maturo. Pertanto, ritiro le linee guida e lavorerò ulteriormente su questo documento“, ha concluso.

La Commissaria europea all’Uguaglianza, Helena Dalli. Foto Twitter @helenadalli

Cosa c’è nelle linee guida Ue

Nelle linee guida della Commissione ai funzionari per una corretta comunicazione istituzionale non c’è solo il tema del Natale. Si toglie ogni riferimento di genere e si raccomanda di non presumere l’orientamento sessuale di una persona. Non si deve neppure rivolgersi alla platea con il classico “signore e signori“. Si tratta in sostanza di una sorta di nuovo decalogo linguistico, nel segno del rispetto della diversità. Di qualsiasi diversità. “Ognuno in Ue ha il diritto di essere trattato in maniera eguale” senza riferimenti di “genere, etnia, razza, religione, disabilità e orientamento sessuale“, si legge nell’introduzione del documento.

Il Vaticano: “Non si vada contro il Natale

Chi va contro la realtà si mette in serio pericolo” le parole del Segretario di Stato del Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, sul documento. “Credo – ha detto Parolin ai media vaticani- che sia giusta la preoccupazione di cancellare tutte le discriminazioni. Però, a mio parere, questa non è certamente la strada per raggiungere questo scopo. Perché alla fine si rischia di distruggere, annientare la persona. La tendenza purtroppo è quella di omologare tutto.” Si tende, inoltre, ha sostenuto Parolin, “a dimenticare ciò che è una realtà”, ovvero la tradizione del Natale.

LEGGI ANCHE: Economia, inflazione mai così alta dal 2008: +3,8% in un anno

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio