Storie e Personaggi

Benedetto XVI: “Le mie dimissioni? Ho fatto bene, non ci sono due Papi”

Il pontefice emerito racconta le ragioni del suo storico passo indietro

Non ci sono due Papi, il Papa è uno solo“. Così Benedetto XVI ribadisce la realtà dei fatti a distanza di 8 anni dalle sue clamorose dimissioni da pontefice. Il papa emerito (che il prossimo 16 aprile compirà 94 anni) annunciò la sua storica rinuncia l’11 febbraio 2013. Una scelta con pochissimi precedenti in duemila anni di storia della Chiesa, divenuta poi a tutti gli effetti tale con l’elezione, un mese più tardi, del nuovo successore di Pietro: l’attuale Papa Francesco.

“La mia coscienza è a posto”

Al Corriere della Sera Ratzinger sottolinea che la sua è stata “una decisione difficile” ma “presa in piena coscienza, e credo di avere fatto bene“. Anche se “alcuni miei amici un po’ ‘fanatici’ sono ancora arrabbiati”. E sebbene siano circolate “teorie cospirative”. Papa Benedetto ha ricordato che c’è “chi ha detto che è stato per colpa dello scandalo di Vatileaks, chi di un complotto della lobby gay, chi del caso del teologo conservatore lefebvriano Richard Williamson. Non vogliono credere a una scelta compiuta consapevolmente. Ma la mia coscienza è a posto”.

Su Draghi e Biden

Nel corso del suo colloquio Joseph Ratzinger si è augurato che “Mario Draghi possa risolvere la crisi. È un uomo molto stimato anche in Germania”, mentre su Joe Biden ha espresso qualche riserva sul piano religioso. “È vero, è cattolico e osservante. E personalmente è contro l’aborto. Ma come presidente, tende a presentarsi in continuità con la linea del Partito democratico. E sulla politica gender non abbiamo ancora capito bene quale sia la sua posizione”.

La visita di Francesco in Iraq

Infine, sulla prossima visita di Papa Francesco in Iraq, papa Ratzinger ha osservato: “Credo che sia un viaggio molto importante. Purtroppo cade in un momento molto difficile che lo rende anche un viaggio pericoloso. Per ragioni di sicurezza e per il Covid. E poi c’è la situazione irachena instabile. Accompagnerò Francesco con la mia preghiera”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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