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Capitol Hill, membro del partito Repubblicano ha fatto entrare i manifestanti

Le telecamere all'interno di Capitol Hill hanno ripreso Mike Nearman mentre apriva una porta laterale per lasciar entrare i "Trumpers" all'interno del Palazzo del Congresso

Se un gruppo di manifestanti è riuscito ad arrivare nel cuore di Capitol Hill, Washington, evidentemente qualcosa nella sicurezza non ha funzionato. Le prime indagini dell’FBI hanno parlato di rischio sottovalutato e carenza di personale. C’è stato però anche chi ha favorito l’ingresso dei manifestanti del Palazzo, aprendogli le porte per lasciarli entrare.

Le telecamere poste in prossimità di un’uscita laterale di Capitol Hill hanno ripreso un membro del Partito Repubblicano mentre sbloccava quella che sembra essere un’uscita d’emergenza. L’uomo è stato identificato. Si tratta di Mike Nearman, che ha spalancato questo ingresso secondario evidentemente d’accordo con i manifestanti. Il suo è stato giudicato un gesto intenzionale. Non sembra infatti che abbia agito sotto minaccia. Semplicemente, e spontaneamente, ha fatto entrare i “Trumpers” lasciando che la porta si richiudesse lentamente alle loro spalle.

Mike Nearman, membro del Partito Repubblicano, d’accordo con i “Trumpers”?

Ovviamente i manifestanti sono entrati a Capitol Hill anche da altri ingressi. Certo è che il gesto di Mike Nearman ha reso molto più facile la violazione di Capitol Hill. Mike Nearmen, rappresentate Repubblicano del Congresso. si è distinto negli ultimi mesi per le sue aggressive proteste contro le restrizioni dovute alla pandemia da Covid-19.

Mike Nearman è  uno di quelli che più strenuamente ha attaccato il risultato elettorale delle presidenziali. Ritiene tuttora illegittima l’elezione di Joe Biden. Ai giornalisti che gli hanno chiesto le motivazioni del suo gesto, al momento non ha fornito risposte. Rischia però un’incriminazione per complicità se venisse dimostrato che il suo gesto intenzionale ha contribuito ai disordini. 

Capitol Hill: Mike Nearman rischia l’incriminazione da parte dell’FBI

L’FBI ci sta lavorando. I vertici infatti sono convinti che l’insurrezione di mercoledì 6 dicembre a Capitol Hill sia dovuta a un accordo “interno”. Un patto segreto tra alcuni poliziotti del Campidoglio, membri del personale dell’edificio e anche membri del Congresso.

Intanto è stato arrestato Jake Angeli, attivista pro Trump vestito da “sciamano”. La sua immagine ha fatto il giro del web. Probabilmente dopo aver capito che la sua posizione era a rischio, ha chiamato spontaneamente l’FBI . Si è autodenunciato e dichiarato pentito del suo operato. Ma questo non è bastato a evitargli il carcere.

Photo Credits: The Oregonian Youtube, Capitol Hill

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