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Coronavirus, fino a 5 anni di carcere ai positivi che non osservano la quarantena

A due settimane dal “lockdown” dell’Italia per coronavirus arrivano nuove, dure sanzioni per i trasgressori delle severe misure restrittive in atto. Nel decreto del 24 marzo è previsto il carcere da uno a 5 anni per chi, positivo al virus, non osservi il divieto assoluto di uscire di casa, e violi la quarantena mettendo a rischio gli altri.

Sanzioni fino a 4 mila euro

Multe salate, inoltre – da 400 a 3000 euro -, per chi, più in generale, viola le regole anti contagio. E la possibilità per singole Regioni di adottare misure più dure di quelle nazionali se il contagio si acuisce, ma in coordinamento con il governo.

28 regole e restrizioni

Il decreto elenca 28 restrizioni e regole, accorpando quelle adottate con i diversi precedenti decreti del Presidente del consiglio (Dpcm). Si va dallo stop agli spostamenti alla possibile chiusura di strade e parchi, cinema e ristoranti.

Valgono fino al 31 luglio?

L’orizzonte temporale è il 31 luglio, perché a fine luglio è, ad ora, fissata la fine dell’emergenza dichiarata a gennaio. Ma Conte tranquillizza gli italiani: non staremo chiusi in casa fino a luglio. Sulle singole misure si deciderà di mese in mese, in base ai dati del contagio. “Più rispettiamo le regole prima ne usciamo tutti, con uno stile di vita migliore”.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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