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Finge un tutorial di make-up su Tik Tok e parla dei lager cinesi [VIDEO]

Lanciare l’allarme sui campi di concentramento in Cina contro i musulmani. E farlo aggirando la censura attraverso un finto tutorial di make-up sul social cinese per eccellenza. È il sorprendente escamotage di una giovane statunitense, Feroza Aziz. La ragazza è riuscita ad aggirare la censura di Tik Tok, il nuovo social network “made in China” popolarissimo fra i teenager di tutto il mondo.

Ed è così riuscita a parlare dei campi di concentramento nella Repubblica popolare. La ragazza ha iniziato il video (quello che vi proponiamo è tratto da Corriere Tv) parlando con un piegaciglia in mano. E fingendo una breve lezione di make-up, poi ha subito virato il discorso sui campi di concentramento dei musulmani in Cina. Parla di un nuovo olocausto e dice: “Gettano musulmani innocenti nei campi, separano famiglie, li rapiscono, li obbligano a mangiare maiale, a bere, a convertirsi ad altre religioni. In caso contrario li uccidono, ovviamente”. Il video, pubblicato da altri utenti su Twitter, è stato visualizzato milioni di volte in queste ultime ore.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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