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A Villa Medici arriva la mostra “Storie di Pietra”

Nella suggestiva Accademia a Roma un'esposizione sulle tracce di Roger Caillois

Curata da Jean de Loisy e Sam Stourdzé arriva a Villa Medici la mostra dal titolo Storie di Pietra sulle tracce di Roger Caillois. Un’esposizione dedicata ai minerali che, dall’antichità ad oggi, hanno esercitato e continuano ad esercitare un fascino esclusivo sull’essere umano. 

Fondata nel 1666 da Luigi XIV, l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici è un’istituzione culturale francese avente sede dal 1803 a Villa Medici situata nel cuore della Capitale. Si tratta di un Ente pubblico dipendente dal Ministero della Cultura francese che, dalla sua istituzione, ha lo scopo di ospitare artisti, creatori e storici dell’arte. Insieme a questa missione, l’Accademia porta avanti l’obiettivo di realizzare un programma culturale ed artistico che interessa tutti i campi dell’arte e della creazione rivolgendosi ad un pubblico sempre più ampio. Ed in ultima analisi l’Ente conserva, restaura e studia il proprio patrimonio architettonico e paesaggistico e le proprie collezioni da far conoscere al pubblico. Tenendo fede a questi capi saldi, dal 13 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024 presenta la mostra Storie di Pietra, sulle tracce dello scrittore surrealista Roger Caillois.

Mostra Storie di Pietra
Pietra di Makapansgat, diaspro bruno-rossastro (3 milioni di anni a.C.). Johannesburg, University of the Witwatersrand @Foto Crediti Pieter Hugo – VelvetMag

I dettagli della mostra

L’esposizione è dedicata ai minerali che da sempre, dall’antichità ad oggi, hanno esercitato e continuano ad esercitare fascino esclusivo negli esseri umani. Infatti, poeti e artisti di tutte le epoche hanno testimoniato le profonde influenze che le pietre hanno avuto sulle loro creazioni. A tal proposito, Roger Caillois, la cui esposizione di notevoli esemplari minerali tratti dalla sua collezione costituisce il prologo di questa mostra, ha descritto questa ‘relazione’ in maniera precisa. “Più di una volta – scrive Caillois – mi è capitato di pensare che fosse opportuno guardare alle pietre come a una sorta di poesia“. Accompagnata dalla prosa dello scrittore, dunque, Storie di Pietra si presenta come una sorta di ‘romanzo‘ che rivela in che modo i minerali occupano una posizione importante tra la natura e l’arte.

La mostra Storie di Pietra presentata a Villa Medici ha beneficiato dei prestiti di oltre 70 istituzioni e raccoglie quasi 200 opere. In esposizione dal più antico minerale terrestre risalente a 4,4 miliardi di anni fa fino all’ultimo minerale creato dall’artista contemporanea Agnieszka Kurant, la Sentimentite. Il percorso si snoda in dieci sale espositive e prosegue nell’antica cisterna di Villa Medici, negli appartamenti del Cardinale Ferdinando de’ Medici e nell’atelier Balthus. Le pietre rivelano in che modo la loro influenza sia presente nei miti, nei pensieri e nella storia in continua evoluzione. Come scrive la nota stampa ufficiale: “Pietre ai margini dei sentieri e cristalli ambiti, pietre votive, semplici rovine o armi dei deboli per difendersi dai potenti, oggetti di studio scientifico, di contemplazione romantica“.

I curatori

La mostra è realizzata grazie all’eccezionale supporto finanziario di VAN CLEEF & ARPELS. Mentre, la scenografia della mostra è realizzata da Piovenefabi. Il catalogo che accompagna l’esposizione, la cui introduzione è di Jean de Loisy e Sam Stourdzé, è pubblicato dalle edizioni Delpire & Co. Dal catalogo si legge: “Sono questi sassi indifferenti e rudi che celebrano con storie i devoti allucinati e gli artisti ispirati. Sono queste rocce che la ragione titubante del Rinascimento (a metà strada tra scienza e magia) analizza, sono queste pietre che gli studiosi cinesi raccolgono, vedendo nelle fessure, nelle caverne, nelle pieghe della materia delle fughe, delle porte per lo spirito, è attraverso di loro che indoviniamo le austere geometrie che congelano la meccanica del mondo“.

Pietre Villa Medici
(Sx) Agate ©MNHN-Francois Farges/ (dx) Geode de Pulpi ©Juliette Agnel Courtesy, Galerie Clementine de la Feronnière – VelvetMag

Diversi artisti e artiste, creatori e creatrici, storici e storiche dell’arte hanno partecipato alla stesura del catalogo e alla realizzazione della mostra stessa. In particolare i due curatori, Jan de Loisy e Sam Stourdzé, di cui riportiamo alcuni cenni legati alla carriera. Jean de Loisy è storico dell’arte e curatore indipendente. È stato, tra l’altro, ispettore alla Creazione presso il Ministero della Cultura, conservatore presso la Fondazione Cartier e il Centre Georges Pompidou. Ha diretto e co-diretto varie sedi d’arte in Francia, in particolare il Palais de Tokyo dal 2011 al 2017 e l’École Nationale Supérieure des Beaux-Arts di Parigi dal 2018 al 2022. Dal 2011 al 2022, è stato produttore a France Culture delle trasmissioni Les Regardeurs e L’Art est la matière. Sam Stourdzé è curatore di mostre, specialista dell’immagine contemporanea e delle relazioni tra arte, fotografia e cinema. Dal 2020 dirige l’Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, di cui è stato in passato borsista (2007, sezione cinema). In precedenza, ha esercitato l’attività direttore del musée de l’Élysée a Losanna in Svizzera (2010 – 2014) e dei Rencontres d’Arles (2014 – 2020).

Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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