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Ghiacciai, temperature troppo calde: cresce il rischio valanghe

Lo zero termico neppure sul Monte Bianco. Al Centro-Nord colonnina di mercurio più alta della media del periodo anche di 10 gradi

Lunedì 21 e martedì 22 agosto saranno giornate talmente roventi che già adesso “tutti i ghiacciai alpini, a tutte le quote, sono sopra lo zero termico. E la situazione è abbastanza critica“. Lo afferma Claudio Tei, ricercatore e meteorologo del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e del Consorzio meteo Lamma.

Come è noto è in corso una nuova ondata di caldo che sta investendo il Centro Nord dell’Italia, a causa di un anticiclone sub tropicale, proveniente dall’Africa. Un nuovo anticiclone già ribattezzato Nerone. “I giorni più roventi che prevedono i modelli sono lunedì 21 e martedì 22 agosto con picchi di 38 gradi in alcune città e oltre 7 gradi sopra la media di questa stagione” sottolinea Tei.

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Sette gradi alle 9 del mattino, in questi giorni, alla Capanna Regina Margherita (4.554 mt), sul Monte Rosa. Foto Twitter @News24Piemonte

Svolta meteo dal 27 agosto

Le temperature sono “anche 10 gradi oltre i valori stagionali sulle Alpi occidentali” spiega Tei. “Mentre lo zero termico in quota si prevede possa alzarsi fino ai 5mila metri, ha aggiunto riferendosi all’altitudine sopra la quale la temperatura è inferiore allo zero. Nessuna vetta dei ghiacciai alpini, dunque – Monte Bianco compreso (4.807 metri di altitudine) – raggiungerà questa temperatura che dovrebbe invece essere normale.

L’ondata di calore che investe i ghiacciai e il Centro-Nord Italia dovrebbe persistere per tutta la settimana corrente, almeno fino a venerdì 25 agosto. “Ma per la vera svolta – afferma l’esperto del Cnr – bisognerà attendere forse fino a domenica 27 o lunedì 28 agosto. Quando per la settimana successiva i modelli indicano un deciso cambio di circolazione con temperature nella norma o leggermente inferiori“.

Ghiacciai, frane e crolli

Questa estate rovente, con le notti calde anche in quota, determina un’altra conseguenza grave, per ciò che riguarda i ghiacciai e le alte vette. Le condizioni meteo del super caldo possono infatti rendere instabili rocce, ghiacciai e tratti innevati, aumentando il rischio di percorrere alcuni itinerari. A lanciare l’allerta è il Collegio nazionale delle guide alpine italiane.

Quando lo zero termico si attesta vicino ai 5mila metri, come in questi giorni, il rigelo notturno è praticamente assente. L’acqua entra nelle fessure della roccia provocando a lungo andare frane e crolli” spiega Mario Ravello, guida alpina della Valle d’Aosta e geologo. Gli itinerari ‘di misto’, ovvero con neve, roccia e ghiaccio, sono i più a rischio. Se manca il rigelo notturno, spiega Ravello, “gli itinerari non sono affidabili. Ed è inutile, come fanno molti, cambiare semplicemente l’orario di partenza. Se non rigela di notte, è inutile partire prima, l’instabilità permane“.

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Ghiacciai a rischio frane e valanghe per le alte temperature. Foto Twitter @GuideBardo

Temperature sopra la media

Per questa terza settimana di agosto invece “in Toscana le temperature saranno di 6-7 gradi sopra la media con punte di 38-39 gradi rispetto a una temperatura attesa per il periodo di 31-32. E l’andamento è simile per le altre aree del Nord Italia con Milano, Piacenza, Bologna e anche Torino fino ai 37 gradi“, spiega Tei. Il problema è che poi le cosiddette temperature percepite, ossia quelle che effettivamente le persone sentono sul proprio corpo, sono sempre superiori. Se la massima a Torino toccherà i 37 gradi, la temperatura percepita supererà i 40 gradi.

Ma in Francia e Spagna è peggio

I meteorologi che analizzano la situazione climatica sull’Italia, in particolare sui ghiacciai alpini, i grandi malati del clima italiano, fanno notare un possibile parallelo con ciò che sta accadendo in Spagna e nel sud della Francia. C’è infatti una nota meno negativa per il clima sul nostro Paese. Rispetto a Spagna e Francia, sottolinea il ricercatore del Cnr, l’aria calda che risale dal Maroccoruota in senso orario intorno ai massimi dell’anticiclone“. Questo implica che essa raggiunga l’Italia da nord-est, quindi che sia più secca, carica di un caldo torrido, ma non ulteriormente gravata da una forte umidità. “Aria più umida e afosa staziona invece su Francia, Svizzera, Germania e Austria” afferma Claudio Tei.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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