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Legge sul diritto all’oblio oncologico, via libera dalla Camera

Il testo prevede che una persona guarita da un cancro non debba fornire informazioni sulla patologia pregressa

Via libera all’unanimità, il 3 agosto, dall’Aula della Camera alla legge sul diritto all’oblio oncologico. Passa dunque al Senato il testo che contiene le norme per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie tumorali.

Montecitorio ha approvato la legge con 281 voti a favore e nessun contrario. Si introduce un espresso “diritto all’oblio” per assicurare che alla guarigione clinica corrisponda la possibilità di esercitare i propri diritti in condizioni di uguaglianza rispetto al resto della popolazione. In particolare per ciò che riguarda l’accesso ai servizi finanziari, bancari e assicurativi, nonché alle procedure di adozione di minori.

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La Camera ha approvato all’unanimità la legge sull’oblio oncologico. Foto Twitter @Montecitorio

Cos’è il diritto all’oblio

Il testo definisce il diritto all’oblio oncologico come il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni né essere oggetto di indagini sulla propria pregressa condizione patologica. In tema di accesso ai servizi bancari, finanziari ed assicurativi si prevede che ai fini della stipula o del rinnovo dei relativi contratti non si ammette la richiesta di informazioni relative allo stato di salute della persona fisica contraente.

Soprattutto se concernenti patologie oncologiche pregresse per quali scatta appunto il diritto all’oblio. Questo avviene nel caso in cui il trattamento attivo si sia concluso, senza episodi di recidiva, da più di 10 anni alla data della richiesta. Tale periodo è ridotto della metà nel caso in cui la patologia sia insorta prima del 21° anno di età. Il diritto all’oblio oncologico comprende inoltre il fatto che queste informazioni non le possa acquisire una fonte diversa dal contraente.

Competenze non cognitive a scuola

Qualora siano nella disponibilità dell’operatore o dell’intermediario non possono comunque essere utilizzate per la determinazione delle condizioni contrattuali. Novità, in relazione all’acquisizione di informazioni sul background sanitario, anche in materia di adozioni e di accesso ai concorsi per pazienti guariti dal cancro. Il Garante per la protezione dei dati personali ha funzione di vigilanza sulla corretta applicazione delle nuove disposizioni per garantire il diritto all’oblio oncologico.

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Nicola Fratoianni. Foto Ansa/Giuseppe Lami

Ma la Camera ha dato il suo via libera non solo alla legge sul diritto all’oblio oncologico bensì anche alle disposizioni per la prevenzione della dispersione scolastica. Ciò è avvenuto mediante l’introduzione sperimentale delle competenze non cognitive nel metodo didattico. I voti a favore sono stati 168, 10 i contrari (i deputati di Avs), 96 gli astenuti (PD e M5S). Il Terzo Polo ha votato a favore con la maggioranza. Il testo passa ora al Senato. C’è stato inoltre un ordine del giorno a firma di Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, che impegna il Governo a valutare l’opportunità di trovare nuovi fondi per combattere la dispersione scolastica.

Tuttavia secondo il ministero dell’Istruzione tale ordine del giorno “indica un obiettivo che il Governo sta già perseguendo con una pluralità di iniziative: da quelle previste dal PNRR alle iniziative nazionali come Agenda sud“. “Il Governo si impegna dunque a valutare questo obiettivo. E nelle sue valutazioni sceglierà gli strumenti migliori per incrementare le risorse a beneficio della dispersione scolastica, senza mai introdurre nuove tasse” emerge da fonti ministeriali.

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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